Lite con la mazza, scocca l’ora della verità

Aggredì con una mazza di legno un uomo che conosceva, colpendolo alla testa. L’episodio, che approda oggi dopo due anni davanti al giudice, è ancora impresso nella memoria di molti bellinzonesi. Sì perché si trattò di un caso che turbò non poco la tranquillità di quel soleggiato venerdì pomeriggio. Era il 4 febbraio 2022, da poco passate le 16, in via Emilio Motta a Bellinzona - lungo uno degli assi stradali più frequentati della capitale - accanto alla stazione di servizio Eni, quando tra l’ex officina meccanica e il bar scoppiò una violenta rissa tra due uomini che si conoscevano da diversi anni. Un 49.enne polacco residente nella regione, al culmine del litigio, colpì un 57.enne italiano, anche lui residente nel Bellinzonese. Quest’ultimo riportò ferite tali da metterne in pericolo la vita e venne subito soccorso dalla Croce Verde cittadina. Immediato fu anche l’intervento delle forze dell’ordine che fermarono l’uomo ed effettuarono diversi rilievi sulla scena del crimine utili a capire l’esatta dinamica dei fatti.
Fare luce sui fatti
A testimoniare il violento scontro tra i due quel giorno, oltre a quanto riferito dalla Polizia cantonale, anche diversi vetri rotti nell’ex officina, luogo dove sarebbe iniziata la colluttazione. Stando alle ricostruzioni, il 57.enne si sarebbe presentato al bar e avrebbe chiesto di poter parlare con il 49.enne. Cosa doveva dirgli? I due avevano un conto in sospeso? Interrogativi sui quali si cercherà di far luce questo pomeriggio in aula, di fronte alla Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (assistito dai colleghi a latere Renata Loss Campana e Fabrizio Filippo Monaci). Alla sbarra, come detto, comparirà il 49.enne che sarà patrocinato dalla legale Maria Galliani. A sostenere le tesi dell’accusa ci sarà invece la procuratrice pubblica Pamela Pedretti.
Movente economico?
Le frizioni tra i due protagonisti della lite, che si conoscevano da tempo, sarebbero antecedenti al 4 febbraio 2022. Il motivo esatto per il quale si è poi passati alle maniere forti, arrivando a sfiorare la tragedia, è ancora da stabilire; verrà chiarito durante il processo. Secondo alcune indiscrezioni, raccolte all’epoca dei fatti, i due sarebbero stati in passato in rapporti d’affari ragione per cui, sempre secondo indiscrezioni non confermate, i dissidi potrebbero avere natura economica.