Il fatto

«Lo Stralisco» in acque agitate, ma le altre librerie...

Il titolare del negozio di libri a Viganello mette in vendita l'attività: «Partiti in salita con la pandemia, non l'abbiamo superata. Clienti? Sì, ce ne sono»
Luigi Riva, 27 anni, aveva rilevato l'esercizio dalla storica proprietaria e fondatrice, Valeria Nidola, tre anni fa
Jona Mantovan
13.01.2023 09:34

I clienti non mancano. Il viavai di persone – nella storica libreria «Lo Stralisco», in via La Santa a Viganello – è incessante. Il campanello collegato alla porta continua a tintinnare. Il posto è molto caratteristico, decorato con vari murales e oggetti d'epoca: macchine per scrivere, piccoli giochi per bambini. Una vecchia valigia in pelle, appoggiata su un tavolo, è aperta e colma di volumi. Luigi Riva, il titolare attuale, aveva rilevato l'attività tre anni fa dalla fondatrice, Valeria Nidola. Che, con quarant'anni di lavoro alle spalle, aveva deciso di andare un pensione. Dopo l'investimento, fatto con il sostegno dei familiari, scoppia la pandemia. «È stata una partenza in salita, molto in salita. Un passo falso capitato proprio nel periodo cruciale e più difficile per qualsiasi attività economica. Poi c'è stata la crisi della carta, il rincaro», spiega il 27.enne al Corriere del Ticino. «E così, come hanno visto tutti sul nostro profilo Instagram, oggi stiamo cercando un nuovo acquirente. Ci siamo dati un tempo massimo. Il nostro ultimo termine è maggio, giugno. Perché, comunque, ogni mese sono costi che si accumulano. Per carità, non abbiamo debiti, però sono costi». Il giovane non entra nei dettagli finanziari, ma sottolinea come abbia ricevuto «varie richieste di informazioni. Vedremo se poi, queste, si tramuteranno in un'acquisizione», dice speranzoso.

«Posso però dire che, dopo questo periodo, ci siamo creati una nostra nicchia di clienti. Attraverso l'introduzione di un ventaglio di offerte dedicate agli adulti, mentre la proprietà precedente era orientata ai più piccoli. Appena è stato nuovamente possibile, abbiamo subito organizzato degli eventi, portando anche scrittori di rilievo, come Fabio Bacà, candidato al Premio Strega. Nella nostra avventura abbiamo anche puntato sui media sociali, che abbiamo sfruttato per mostrare le novità. Ancora prima che arrivassero i cosiddetti booktoker tanto popolari di oggi, coloro che presentano libri sulla piattaforma del momento dei giovanissimi, TikTok».

In realtà, lavorare in una libreria non è come essere un novello ‘Hugh Grant’ nel film romantico di turno. C'è molto da fare. Seguire le novità, capire cosa funziona nel mercato e sul tuo pubblico...
Luigi Riva, titolare libreria Lo Stralisco (Viganello)

Un mestiere idealizzato

Ma com'è avere una libreria? È difficile da portare avanti? Quanto si guadagna? Agli occhi dei non addetti ai lavori, potrebbe sembrare un lavoro da sogno: circondati da pagine e pagine che raccontano gesta di eroi e personaggi incredibili, si rischia di passare il tempo «rapiti» dai racconti. «È un mestiere molto idealizzato. In realtà, lavorare in una libreria non è come essere un novello Hugh Grant nel film romantico di turno. C'è molto da fare. Seguire le novità, capire cosa funziona nel mercato e sul tuo pubblico, trasportare fisicamente scatoloni pieni di libri, ordinare, pulire... Questa libreria è piccola e siamo qui in due, facciamo tutto», spiega Riva.

Il proprietario racconta come abbia maturato l'idea di compiere il grande salto: «Ho sempre avuto la passione per libri e ho sempre riconosciuto l'importanza della libreria intesa come simbolo e punto d'incontro di un quartiere. Mi affascinava l'idea di gestire un'attività del genere. Ricordo che, all'epoca, stavo rientrando da un viaggio. Avevo visto la notizia di Valeria Nidola che voleva andare in pensione proprio sul Corriere del Ticino. Abbiamo fatto tutto l'iter, ho acquistato il suo Lo Stralisco e mi sono buttato in quest'avventura. Avevo 24 anni e ammetto che, a causa dell'inesperienza, all'inizio abbiamo commesso qualche errore».

Credo che una persona, da sola o con un aiuto, riesca ad andare avanti senza problemi. Non avrà uno stipendio da nababbo, ma può andare benissimo avanti
Luigi Riva

Il mondo della lettura è in buona salute

Ai tempi di media sociali e piattaforme video su richiesta come Disney+, Netflix e compagnia, la lettura è ancora in buona salute? Secondo Riva, sì. Ma occorre mettersi in testa il fatto che non siamo di fronte a un'attività che permette di arricchirsi in maniera facile e veloce. «Non è impossibile portarla avanti, beninteso», esclama. «Credo che una persona, da sola o con un aiuto, riesca ad andare avanti senza problemi. Non avrà uno stipendio da nababbo, ma può andare benissimo avanti». L'attuale proprietario vedrebbe di buon occhio «un nucleo familiare che possa fare il sacrificio. Che decida di avere un solo stipendio».

Nel locale secondario il suo braccio destro, Dino Lanfranchi, sta consigliando una giovane mamma con il suo bimbo. «Ho conosciuto Luigi all'università. Una volta terminati gli studi, ho iniziato a lavorare per lui. Qui è come essere a casa, la cosa più bella è stare a contatto con le persone. Viganello, poi, è un quartiere fantastico», dice il 33.enne dopo aver salutato la famiglia, che sta andando verso la cassa con vari libri sottobraccio. Il giovane è originario dell'Argentina. «Sono cresciuto con autori un po' diversi da quelli della cultura italiana, e questo vale anche per il mondo dei bambini. Ho dovuto imparare in fretta, leggere tanti libri», dice.

Per i bimbi, regalare un libro è un classico. Infatti, siamo qui proprio per sceglierne uno per il compleanno di un amico di mio figlio, che va all'asilo
Thérèse, cliente Lo Stralisco

Per i bimbi

Intanto nel negozio entra Thérèse con il figlio. «Quello più grande, cinque anni», dice la 34.enne, che nella vita lavora anche come infermiera. «Ne ho un altro di tre anni e l'ultimo ha cinque mesi. I regali che riceviamo sono di questa libreria. Per i bimbi, regalare un libro è un classico. Ci piace regalarli e ci piace riceverli. Infatti, siamo qui proprio per acquistarne uno destinato al compleanno di un amico di mio figlio. Qui c'è molta più scelta rispetto ad altri posti, oltre a persone brave a consigliarci. Ma non solo. Siamo qui anche perché vogliamo sostenere un'impresa locale». Anche Thérèse conosceva il posto già da anni. «Questa nuova gestione mi è piaciuta molto, anche il cambiamento che c'è stato ha avuto un impatto positivo». La donna spera che questa realtà possa continuare nel tempo e che si riesca a trovare qualcuno che possa dare seguito a questa attività.

I libri per i più piccoli sopravviveranno senza problemi: per capire se vuoi comprarne uno in particolare devi sentire i materiali, i rumori, vedere bene le illustrazioni... su internet non funziona
Dino Lanfranchi, collaboratore libreria Lo Stralisco (Viganello)

Un bel regalo di Natale

«Credo che i libri per bambini riusciranno a sopravvivere senza problemi, o perlomeno con meno problemi rispetto ad altri», aggiunge Dino Lanfranchi dopo aver mostrato un paio di opzioni a mamma e bambino. «Perché non è soltanto il libro in sé, ma anche le illustrazioni o rumori che fanno i libri, con i loro materiali diversi che si rivelano anche al tatto in maniera differente. Ci sono cose che hai bisogno di avere in mano per capire se vuoi veramente comprarle. Per queste cose non puoi andare semplicemente su Internet».

Un altro scampanellio. Gladys insieme ai figli, una bimba e un bimbo più piccolo. «Abbiamo ricevuto un bel regalo di Natale: buoni per la libreria», esclama. «E così ne abbiamo approfittato... Sì, il negozio lo conosco già da quando ero bambina. Che dire, spero che resti così. L'ambiente c'è, trasmette una dimensione familiare. E per me un libro è di carta, leggerlo sul tablet non è la stessa cosa», afferma la 36.enne. 

Abbiamo appena rilevato una libreria! E sapere oggi loro sono in difficoltà è un gran dispiacere
Sandra Zollinger, Libreria del Tempo (Savosa)

E gli altri? Tanti fronti da seguire

«Mi dispiace tantissimo, come dispiace a tutti», afferma Sandra Zollinger della «Libreria del Tempo» a Savosa, attività che ha rilevato insieme a un'amica, Giuditta Bizzini, qualche mese fa. «Soprattutto per noi che abbiamo appena compiuto un passo simile al loro. Ecco, sapere che oggi sono in difficoltà è proprio un gran dispiacere. Nel nostro piccolo, per fortuna, posso dire che stiamo lavorando bene. Merito, soprattutto, delle impiegate di grande esperienza che ci affiancano, Lidia e Maria, che operavano già nella gestione precedente. Oggi abbiamo messo a punto un calendario di eventi e appuntamenti fino a maggio, con una rassegna dedicata agli autori ticinesi per coinvolgere meglio il nostro pubblico», aggiunge la 45.enne, che chiarisce come dietro questa professione ricoperta da una patina di romanticismo, soprattutto da parte di chi non è del mestiere, ci sia tanto lavoro. «Leggere i libri ma anche le recensioni, pensare alla pubblicità, gli eventi, i media sociali». La «Libreria del tempo», che da poco propone anche incontri con giochi di società, gestisce una vasta raccolta di volumi di seconda mano. «Di qualità impeccabile, ben tenuti. E alcuni titoli sono anche rari». 

Bisogna avere pazienza e coraggio. Oggi, guardando indietro, posso notare una crescita
Daniela Lehmann, Lo Stregatto (Locarno)

Un lavoro che si fa per passione

A Locarno, in piena Città Vecchia, da otto anni esiste la libreria «Lo Stregatto», gestita da Daniela Lehmann. La giovane aveva da sempre il sogno di emulare il percorso di Valeria Nidola e della sua «Lo Stralisco». Un sogno che si è avverato, appunto, da tempo. «Il digitale fa una certa concorrenza, ma noi offriamo un'esperienza personale, una consulenza. I primi tre anni sono stati duri. Bisogna avere pazienza e coraggio. Oggi, guardando indietro, posso notare una crescita. Il fatto di specializzarmi in letteratura dedicata a bambini e ragazzi mi permette di concentrarmi su un solo segmento e poter dare una consulenza migliore. È un lavoro che fai per passione, è un lavoro che fai perché ci credi, non perché vuoi guadagnarci», conferma la 39.enne, che prima di imbarcarsi in quest'avventura ha lavorato cinque anni a Bellinzona, alla libreria Taborelli, concludendo anche il suo apprendistato.

Punto di riferimento del quartiere

«Questa libreria, Lo Stralisco, per me è un simbolo del quartiere. Vengo spesso qui, da molti anni. Ci sono affezionata», dice Roberta, educatrice d'infanzia e madre di due figli, di sei e otto anni. Anche lei accompagna il figlio, con l'idea di scegliere qualcosa da regalare ma anche qualcosa per sé. «Il futuro dello Stralisco? Non lo so. Spero continui, spero che ci sia una persona che sappia apprezzare non soltanto il mondo della letteratura, ma anche tutte le persone che vivono a Viganello, un quartiere davvero fantastico», afferma Dino Lanfranchi. «Che poi, man mano che ci si avvicina al lago, si nota una certa trasformazione in una città un po' diversa...», conclude annuendo lentamente con la testa, come a voler sottolineare qualcosa di ovvio e di una certa gravità. 

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