Il caso

Addio allo storico ristorante galleggiante di Hong Kong

L'iconico Jumbo Kingdom Floating Restaurant, visitato da celebrità come Tom Cruise e la regina Elisabetta II, è finito sul fondo del mare mentre veniva trainato via dal porto nel quale aveva riposato per quasi 50 anni — Sparisce così uno dei simboli dell'età d'oro della città
Irene Solari
27.06.2022 18:00

Un pezzo di Hong Kong è affondato. E non si tratta di un pezzo qualsiasi: stiamo parlando dell'iconico ristorante galleggiante, il Jumbo Kingdom Floating Restaurant. Un'attrazione storica della città, la cui scenica presenza troneggiava tra le attrazioni nell'Aberdeen South Typhoon Shelter da quasi mezzo secolo. Una costruzione imponente quella del Jumbo – come rivela il nome stesso – realizzata secondo lo stile ispirato agli antichi palazzi imperiali che, con i suoi 79 metri di lunghezza per tre piani di altezza, ideogrammi dorati, colori accesi e luci al neon, era una meta rinomata. E la sua fama, nel corso degli anni, è andata ben oltre i confini nazionali, attirando celebrità del calibro di Tom Cruise e personalità come la regina Elisabetta II.
Ma per gli abitanti dell'ex colonia britannica il ristorante galleggiante era anche qualcosa di più: un simbolo. Rappresentava un luogo carico di ricordi e una parte di quella storia più felice e promettente dell'attuale. 

Cerchiamo di capire meglio quello che è successo nelle acque di Hong Kong e quale era l'importanza di questo locale.
A metà giugno hanno preso il via le operazioni per spostare l'imponente ristorante, come riporta il portale The Straits Times. L'obiettivo? La riparazione e la manutenzione del locale galleggiante, in particolare del barcone adibito a cucina. Ma qualcosa è andato storto. Durante lo spostamento, mentre veniva rimorchiato, il Jumbo si è ribaltato – senza causare fortunatamente nessun ferito – e questo pezzo di storia di Hong Kong, è finito sul fondo del Mare cinese mediorientale.

Celebrità e ricordi

Per ripercorrere la storia del Jumbo dobbiamo tornare indietro fino agli Anni 70. E fino agli Anni 50 per il suo predecessore, il Tai Pak, ristorante galleggiante realizzato nel 1952 quando Wong Lo-kat acquistò un'imbarcazione e decise di trasformarla in un locale a pelo d'acqua. Il Pak Tai misurava allora "solo" 32 metri di lunghezza. Venne poi ampliato da successivi lavori commissionati sempre da Wong.
All'inizio degli Anni 70 prese invece vita il progetto del Jumbo Floating Restaurant, la cui realizzazione è avvenuta, forse, non sotto i migliori auspici dal momento che nel 1971 l'apertura fu ritardata a causa di un incendio che causò 34 vittime e diverse decine di feriti, come riporta il South China Morning Post.  
Il Jumbo Kingdom è stato successivamente ripreso da Stanley Ho, magnate dei casinò di Macao, nel 1976. Che lo fece diventare il locale conosciuto fino ai nostri giorni.

Il Jumbo ha vissuto anni di grande notorietà. Con la sua ricercatezza ha attirato numerose celebrità, tra cui Tom Cruise, Gong Li, Richard Branson e la regina Elisabetta II.
Ma non solo. Viste le sue peculiarità architettoniche e stilistiche, Il ristorante galleggiante si è prestato anche come set di diverse produzioni cinematografiche. Oltre ai blockbuster locali, è stato parte integrante del film di James Bond del 1974, L'uomo dalla pistola d'oro. E, successivamente, nel 2011 ha ospitato una scena del film Contagion, con Gwyneth Paltrow.

La notizia della perdita del Jumbo si è presto riverberata in tutta l'ex colonia britannica. Con un po' di malinconia. Sì, perché in quel locale generazioni di hongkonghesi hanno celebrato eventi importanti e concluso affari di lavoro. A quei tavoli si svolgeva una parte importante della vita cittadina, sempre accompagnata da piatti tipici cantonesi come il maiale croccante e il granchio cotto nel wok, come spiega The Straits Times. Il ristorante era rimasto un luogo, al di là delle celebrità e della fama internazionale, nel quale gli hongkonghesi andavano per ritrovarsi e magiare insieme, quasi come un rito di famiglia, e ne custodivano dei bei ricordi.

© EPA/Jerome Favre
© EPA/Jerome Favre

La dinamica dell'incidente

Cosa è successo esattamente al ristorante galleggiante? Il Jumbo è stato rimorchiato e trasportato fuori dalla baia di Hong Kong il 14 giugno. Il locale stava già avendo da qualche giorno dei problemi strutturali. «Il suo (del Jumbo, ndr) barcone da cucina è già affondato in mare la scorsa settimana, simboleggiando la morte dei bei tempi andati di #HongKong» si legge sul profilo Twitter di HongKonger. I lavori di riparazione per il gigante galleggiante si sono quindi resi indispensabili.
La società che gestisce il locale – l'Aberdeen Restaurant Enterprises – ha preferito non dichiarare quale fosse la destinazione del colosso galleggiante, sebbene avesse già chiarito che il Jumbo sarebbe stato trainato fuori città per eseguire le operazioni di manutenzione e rimessaggio.
Le difficoltà in mare hanno cominciato a manifestarsi domenica 19 giugno, mentre il ristorante veniva trainato vicino alle isole Paracel, una catena insulare nel Mare cinese meridionale al centro di rivendicazioni territoriali tra Cina, Vietnam e Taiwan. «La struttura ha iniziato a inclinarsi», si legge nel comunicato della stessa compagnia, e l'incidente che ha portato all'affondamento sarebbe stato causato dal maltempo. E sarebbe avvenuto in una zona in cui la profondità delle acque risulta particolarmente elevata, oltre i 1.000 metri. Condizioni, queste, che hanno reso «estremamente difficile» l'attuazione delle operazioni di salvataggio e di recupero, lasciando di fatto sprofondare il Jumbo nel mare.

Nei giorni successivi al naufragio, la società ha dichiarato che erano in corso accertamenti sull'incidente e che «stava ricevendo ulteriori dettagli». Secondo le autorità marittime locali, il ristorante e il rimorchiatore si trovano tutt'ora nelle acque nei pressi delle isole Paracel.

Tensioni politiche

L'ex colonia britannica di Hong Kong si trova da diverso tempo al centro di tensioni con la Cina. Basti pensare alle proteste di massa avvenute nel 2019 contro il governo di Pechino, che hanno lasciato un segno nella vita della città. E alle ulteriori tensioni durante il periodo della pandemia. Avvenimenti che hanno portato le autorità cinesi a reagire, imponendo dapprima – nel giugno 2020 – una legge per reprimere questi moti di dissenso. E, all'inizio di quest'anno, sul territorio dell'ex colonia britannica è stata imposta un'ulteriore stretta, con una normativa sulla sicurezza nazionale ufficializzata dalla governatrice Carrie Lam.
Non da ultimo, i nuovi libri di testo previsti per i bambini di Hong Kong propongono una visione un po' particolare della storia della regione, negandone di fatto il passato coloniale.

La scrittrice Louisa Lim, citata da The Straits Times, a proposito delle tensioni e dell'affondamento del Jumbo ha dichiarato: «Questo, unito ai massicci cambiamenti politici introdotti dalla legislazione sulla sicurezza nazionale, lascia gli hongkonghesi a interrogarsi su cosa resterà della loro città».

«Una sepoltura in mare»

Le reazioni all'incidente e all'affondamento del Jumbo non sono tardate ad arrivare. Come riporta il portale The Straits Times, alcuni utenti dei social hanno parlato dell'ennesimo «chiodo nella bara» per la città di Hong Kong. Altri si sono riferiti all'evento come ad una vera e propria «sepoltura in mare».

Nell'illustrazione dell'artista e vignettista politico Ah To (nome d'arte), diventata in un attimo virale sui social, si vede il ristorante mentre affonda nelle profondità marine. Si vedono anche due statue che giacciono sul fondo del mare, rappresentazioni allegoriche di due importanti valori. Una sembra essere la Giustizia: una donna bendata che regge una bilancia. Mentre l'altra, con una torcia in mano, dovrebbe raffigurare la Democrazia.