Amnesty lancia una petizione: «La Svizzera continui a finanziare l'UNRWA»

«In seguito alle accuse di Israele contro l'UNRWA, diversi Paesi hanno sospeso i finanziamenti all'agenzia di aiuti delle Nazioni Unite. Il Governo svizzero ha dichiarato di attendere i risultati dell'indagine delle Nazioni Unite sull'UNRWA prima di decidere cosa fare in seguito. In una nuova petizione, Amnesty International esorta il Consiglio federale e il Parlamento a continuare a finanziare l'UNRWA, che fornisce aiuti essenziali ai palestinesi».
Inizia così una lunga nota di Amnesty International, attraverso cui l'organizzazione non governativa chiede alla Confederazione, sostanzialmente, di garantire i finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente. Il cui ruolo, appunto, è stato definito vitale. «Dai massacri compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre, almeno 30 mila palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza. Più di due milioni di persone sono sull'orlo della carestia, senza un accesso sufficiente all'acqua potabile e alle cure mediche».
La sospensione del sostegno all'UNRWA, prosegue Amnesty, «appare ancora più scandalosa dopo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) di gennaio, in cui si conferma che la popolazione palestinese di Gaza potrebbe essere esposta al rischio di genocidio. La Corte ha ordinato a Israele di adottare misure immediate per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano i destinatari nella Striscia di Gaza».
«Tutti gli Stati – spiega Alexandra Karle, direttrice di Amnesty Svizzera – hanno l'obbligo di garantire l'attuazione delle misure ordinate dalla CIG, ossia garantire l'accesso agli aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese di Gaza e prevenire il rischio di genocidio che la minaccia». Di nuovo: «In considerazione della catastrofe che sta colpendo la popolazione di Gaza e del rischio di genocidio al quale è esposta, Amnesty International esorta il Consiglio federale e il Parlamento a continuare a finanziare gli aiuti che le Nazioni Unite stanno fornendo ai rifugiati palestinesi».
Stati Uniti, Inghilterra, Germania e Italia sono tra gli Stati che hanno sospeso i finanziamenti all'UNRWA quale conseguenza delle accuse mosse dallo Stato Ebraico. «Il Governo svizzero – prosegue l'organizzazione – ha dichiarato di attendere i risultati dell'indagine delle Nazioni Unite prima di decidere cosa fare in seguito. Il Consiglio federale consulterà anche le due commissioni di politica estera prima di prendere una decisione. La decisione di diversi Paesi donatori di interrompere il finanziamento è un colpo devastante per oltre due milioni di rifugiati nella Striscia di Gaza assediata. L'UNRWA è la loro unica speranza di sopravvivenza. Questa decisione ha anche un impatto su milioni di rifugiati palestinesi nella Cisgiordania occupata e nei Paesi arabi vicini».
Ancora Karle: «La Svizzera dovrebbe seguire l'esempio di diversi Paesi europei che hanno riconosciuto il ruolo essenziale dell'UNRWA: Norvegia, Spagna, Irlanda e Belgio mantengono i propri contributi o li hanno anche aumentati in modo significativo».
Amnesty contro Israele? «No, documentiamo anche le violazioni di Hamas»
Detto della petizione lanciata da Amnesty, a far discutere è anche la presa di posizione dell'Associazione Svizzera-Israele riguardo alle descrizioni che la stessa Amnesty e Save the Children hanno dato della situazione attuale all'interno della Striscia di Gaza. «Le critiche di Amnesty al governo israeliano si basano sul diritto internazionale e su elementi che illustrano i gravi pregiudizi e le sofferenze causate ai palestinesi dall'offensiva militare di Israele» spiega, al riguardo, Amnesty. «Accusare un'organizzazione o un giornalista di pubblicare informazioni di parte è una strategia spesso usata per respingere qualsiasi critica relativa alle violazioni dei diritti umani attribuite al governo israeliano». Quindi, l'aggiunta: «Amnesty International è un'organizzazione imparziale per la tutela dei diritti umani che cerca di garantire che tutte le parti coinvolte in un conflitto armato rispettino il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale in materia di diritti umani. Pertanto, esamina l'azione militare di Israele nella Striscia di Gaza per determinare se Israele rispetta le regole del diritto umanitario internazionale, tra cui l'adozione delle precauzioni necessarie per ridurre al minimo i danni ai civili e agli oggetti civili e l'astensione da attacchi illegali e da punizioni collettive della popolazione civile. Amnesty International documenta anche le violazioni del diritto umanitario internazionale e del diritto internazionale dei diritti umani commesse da Hamas e dai gruppi armati palestinesi. In particolare, ha documentato le esecuzioni sommarie di massa, la presa di ostaggi e il lancio indiscriminato di razzi verso Israele durante l'attacco di questi gruppi armati del 7 ottobre nel sud del Paese».