La protesta

Brasile, ecco le origini dell'attacco alla democrazia

Dal 30 ottobre scorso, quando Lula ha sconfitto Bolsonaro al ballottaggio, il Paese vive costantemente nella tensione: ripercorriamo gli eventi principali
© AP
Marcello Pelizzari
09.01.2023 13:50

L’8 gennaio 2023 come il 6 gennaio 2021. Il Brasile come gli Stati Uniti. Brasilia colpita al cuore, ultimo strappo di una promessa mai mantenuta. Quella di essere città e capitale del futuro.

Ma quanti e quali eventi hanno provocato l’irruzione dei bolsonaristi negli edifici della Corte Suprema, del Congresso e del Palazzo presidenziale?

Proviamo a fare chiarezza ripercorrendo, a mo’ di timeline, gli ultimi, concitati mesi vissuti dal Brasile.

30 ottobre 2022

Lula, presidente del Paese dal 2003 al 2011, batte di poco Jair Bolsonaro al ballottaggio. I sostenitori del leader uscente, per la prima volta, iniziano a radunarsi ovunque nel Paese, in particolare nei pressi delle basi militari. La richiesta? Molto semplice e, allo stesso tempo, inquietante: che l’esercito intervenga per impedire al citato Lula di tornare in carica. Inciso: il Brasile fu governato dai militari dal 1964 al 1985, in seguito a un colpo di Stato.

30 e 31 ottobre 2022

I camionisti pro-Bolsonaro bloccano le strade in tutto il Paese in segno di protesta.

2 novembre 2022

I sostenitori di Bolsonaro, ancora, organizzano manifestazioni in tutto il Brasile e, di nuovo, auspicano un intervento delle forze armate. Altro inciso: Bolsonaro non ha mai nascosto le sue simpatie per la cosiddetta dittatura militare.

22 novembre 2022

Bolsonaro, finalmente verrebbe da dire, torna sui risultati del ballottaggio e, in via ufficiale, contesta l’esito del voto. Il presidente uscente sostiene, in particolare, che alcuni voti dovrebbero essere “invalidati”. La denuncia, tuttavia, non trova seguito e viene respinta dalle autorità elettorali.

12 dicembre 2022

La vittoria elettorale di Lula viene certificata dall’apposito Tribunale elettorale federale. Parallelamente, dopo l’arresto di un leader pro-Bolsonaro per presunti atti antidemocratici, i sostenitori del presidente uscente cercano di invadere il quartier generale della Polizia federale a Brasilia.

24 dicembre 2022

È la Vigilia di Natale ma il Brasile, di ritrovare la pace, non vuole saperne: un uomo, desideroso di mostrare tutto il suo disappunto per il risultato delle presidenziali, viene arrestato per aver tentato di far esplodere una bomba. L’uomo, secondo Reuters, che cita una dichiarazione rilasciata alla polizia, avrebbe tratto ispirazione dall’invito che Bolsonaro ha spesso rivolto ai civili. Quale? Armarsi.

29 dicembre 2022

Almeno quattro persone vengono arrestate dalla polizia per un presunto tentativo di colpo di Stato durante le rivolte dei sostenitori pro-Bolsonaro.

30 dicembre 2022

Bolsonaro, a meno di due giorni dall’insediamento ufficiale di Lula, decide di trasferirsi in Florida, negli Stati Uniti. Si parla, con forza, anche dell’intenzione da parte dell’oramai ex presidente di ottenere la cittadinanza italiana così da poter sfuggire alla giustizia.

1 gennaio 2023

Lula presta infine giuramento come presidente per la terza volta. La democrazia, dice, è la vera vincitrice delle ultime elezioni presidenziali.

8 gennaio 2023

I sostenitori di Bolsonaro, con un’azione che richiama in tutto e per tutto l’assalto al Campidoglio di Washington del 6 gennaio 2021, invadono il Palazzo residenziale, il Congresso e la Corte Suprema di Brasilia.

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