Due ticinesi alle Hawaii: «Sfollate dall'hotel, al sicuro in una scuola»

«Il più grande mai registrato dal 1952». Il terremoto di magnitudo 8.8 con epicentro al largo della penisola della Kamchatka, in Russia, ha innescato un allarme tsunami con minaccia di onde fino a tre metri in Russia, Giappone, Hawaii e sull'isola statunitense di Guam. L'allarme è stato lanciato dall'US Pacific Tsunami Warning Center che ha sede a Honolulu, dopo la violenta scossa con epicentro a circa 136 chilometri a est di Petropavlovsk, a una profondità di 19 chilometri. Proprio alle Hawaii abbiamo raggiunto telefonicamente la ticinese Fedra, che si trova in vacanza in compagnia della figlia Viola.
«Ci troviamo sull'isola di Kauai. Alle 20 di oggi saremmo dovute partire per Honolulu», spiega (il fuso orario rispetto alla Svizzera è di 12 ore). «Questo pomeriggio ci trovavamo in spiaggia, a 40 minuti di auto dal nostro albergo. Alle 15.25 è arrivato il primo allarme e tutti i telefonini hanno iniziato a squillare nello stesso momento. Il suono era letteralmente quello delle sirene. Ci hanno detto che dovevamo evacuare immediatamente. Allerta 4 (su 5), allarme rosso».
Fedra e Viola sono salite in auto. E come loro, tutte le altre persone della zona. «C'è una sola strada e si è ovviamente creata una coda lunghissima. Ma erano tutti estremamente tranquilli. Quando eravamo (praticamente tutti fermi) nella zona di un mercato, la gente si è avvicinata ai veicoli e ci ha portato il gelato». Ma poi «è arrivata la polizia, con le sirene, a ribadire che tutti dovevano essere sfollati».
Finalmente, dopo 3 ore, le due ticinesi hanno raggiunto l'hotel. «Io avrei dovuto riconsegnare l'auto oggi e quindi ero senza benzina. Ma le stazioni di servizio hanno chiuso quasi subito. Ho provato a fare rifornimento al volo a un certo punto, ma il gestore mi ha detto "no, io chiudo, mi devo salvare". Ho quindi lasciato l'auto in albergo e il personale ci ha accompagnati tutti alla scuola elementare di Kapa'a. Siamo circa un centinaio di persone. Ci sono auto ovunque, ci hanno dato acqua e snack. Le sirene continuano a suonare e noi restiamo in attesa. La scuola si trova in una zona leggermente collinare. Siamo tranquilli, i bambini hanno giocato finora e adesso, che è buio, qualcuno inizia ad addormentarsi».
Fedra fa notare che non appena è arrivata alle Hawaii, ha subito notato per le strade i segnali che indicavano zone a rischio tsunami e vie di fuga. «Sono abituati, ma una cosa del genere pare non si vedesse da decenni. Ad ogni modo – conclude la ticinese – la situazione al momento è ben gestita e siamo tranquilli. La scuola è enorme, siamo all'esterno e abbiamo un tetto. Seguiamo le notizie in diretta sul cellulare, i danni si vedranno domani mattina, perché ora è buio».


Poco prima delle 23 (ora locale), l'allerta è rientrata. «Ci hanno annunciato che possiamo tornare in albergo. Verranno a breve a prenderci», ci informa Fedra. «Meglio così, è andato tutto bene!».
