Medio Oriente

Gaza, Hamas, Palestina: il vocabolario della crisi

Proviamo a spiegare una vicenda estremamente complessa che affonda le proprie radici addirittura nella Bibbia
© EPA/MOHAMMED SABER
Red. Online
08.10.2023 08:00

Hamas, dunque, ha lanciato un attacco senza precedenti contro lo Stato di Israele. Sabato, l’organizzazione politica e paramilitare palestinese ha attaccato le comunità israeliane nei pressi della Striscia di Gaza. Seminando morte e terrore. Per tacere del lancio, massiccio, di razzi. Ma di chi stiamo parlando, esattamente? E perché, da anni, la questione arabo-palestinese (letteralmente) non trova pace? Proviamo a fare chiarezza.

Chi è Hamas?

Hamas è un gruppo militante islamista palestinese. Guadagnatosi, con la forza, il controllo della Striscia di Gaza. Hamas ha giurato di distruggere Israele. Dal 2007, da quando è al potere, ha combattuto diverse guerre contro il Paese ebraico.

Detto che Hamas controlla la Striscia, negli anni ha permesso anche ad altri gruppi militanti di lanciare razzi da Gaza contro Israele o condurre attacchi. Nell’agosto del 2022, ad esempio, era stato il gruppo radicale Jihad Islamico ad accendere la miccia.

Israele, dal canto suo, ha spesso colpito Hamas tramite raid aerei. Di più, dal 2007 ha sigillato la Striscia di Gaza di concerto con l’Egitto. Controllando tanto la costa quanto gli ingressi e le uscite via terra. Nell’insieme o, a volte, solo nella sua ramificazione militare, Hamas è stato riconosciuto come un’organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito, fra gli altri. A sostenere Hamas è l’Iran, tramite finanziamenti, fornitura di armi e addestramento.

Che cos’è la Striscia di Gaza?

Lunga 41 chilometri e larga 10, la Striscia di Gaza è un’exclave del territorio palestinese. Territorio che comprende anche Gerusalemme Est e la Cisgiordania o West Bank. La Striscia di Gaza è «chiusa» da Israele, dall’Egitto e dal Mar Meditereaneo. Al suo interno vivono circa 2,3 milioni di persone, per una delle densità abitative più alte al mondo.

Israele controlla lo spazio aereo sopra Gaza e le sue coste. Inoltre, lo Stato Ebraico e l’Egitto hanno applicato restrizioni importanti circa i beni che possono entrare nella e uscire dalla Striscia. Le Nazioni Unite stimano che l’80% della popolazione, a Gaza, dipenda dagli aiuti internazionali. 

Perché Hamas non è stato fermato?

La tensione fra Hamas e Israele era alta, se non altissima già prima di quest’ultimo episodio. È sempre stata ai massimi, verrebbe da dire. L’attacco di sabato, tuttavia, non è stato previsto dall’intelligence israeliana né è stato intercettato al meglio dall’esercito. Hamas ha potuto lanciare migliaia di razzi verso lo Stato Ebraico mentre dozzine di militanti hanno varcato il confine e invaso le comunità israeliane. Uccidendo civili e seminando terrore.

Il Jerusalem Post, in una sua analisi, ha parlato del più grande fallimento militare e di intelligence da parte di Israele negli ultimi cinquant’anni. Definendo gli attacchi di Hamas di sabato un vero e proprio Undici Settembre israeliano. Il timore, ora, è che Paesi limitrofi e dichiaratamente anti-Israele o, ancora, gruppi militanti come Hezbollah possano trarre «insegnamento» dall’azione di Hamas e lanciare a loro volta un’offensiva. Proprio Hezbollah, oggi, ha rivendicato di aver compiuto «tiri di artiglieria e lanci di razzi» su Israele dal territorio del Libano, come affermano le agenzie di stampa.

In rosso i territori gestiti dai palestinesi. © Wikipedia
In rosso i territori gestiti dai palestinesi. © Wikipedia

Ma che cos’è la Palestina?

La Striscia di Gaza, la Cisgiordania o West Bank e Gerusalemme Est, dicevamo, sono conosciuti come Territori palestinesi o Stato di Palestina. La disputa fra israeliani e palestinesi è tanto politica quanto religiosa. I territori attualmente in mani palestinesi e Israele, ai tempi dei Romani, formavano un tutt’uno. Ma quelle di cui stiamo parlando erano anche le terre dei regni ebraici nella Bibbia. Tradotto: da sempre sono considerate dagli ebrei come la loro antica patria.

Israele venne dichiarato uno Stato nel 1948, pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. Ma il suo territorio viene chiamato ancora Palestina da chi non riconosce allo Stato ebraico il diritto di esistere. I palestinesi chiamano Palestina anche, e soprattutto, i territori citati: Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est.

La Palestina di oggi è uno Stato a riconoscimento limitato. Occupato, de facto, da Israele dopo la guerra dei sei giorni del 1967. Lo Stato palestinese rivendica la sovranità sui territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, con Gerusalemme Est quale capitale sebbene il vero centro amministrativo sia Ramallah.

La sovranità del popolo palestinese su Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite, sebbene gli Accordi di Oslo del 1993 tra Israele e l’OLP, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, abbiano escluso Gerusalemme Est dal processo di autonomia dei territori palestinesi gestito dall’Autorità Nazionale Palestinese. Di fatto, la parte orientale della città è sotto giurisdizione israeliana. Lo stesso dicasi per gli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

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