Stati Uniti

L'annuncio di DeSantis, il flop su Twitter e gli sfottò di Trump e Biden

Il repubblicano ha annunciato la sua candidatura alle presidenziali 2024 tramite Twitter Spaces, ma non tutto è andato per il verso giusto — Fra ritardi e problemi tecnici, l'evento è stato uno smacco anche per Elon Musk — Il trend: #DeSaster
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Giacomo Butti
25.05.2023 11:30

#DeSaster. Così, ironicamente, gli alleati di Donald Trump hanno ribattezzato l'annuncio della candidatura di Ron DeSantis alle presidenziali del 2024. Il 44.enne, che correrà per "soffiare" al tycoon la nomination repubblicana, è stato infatti protagonista, nella notte, di un flop non indifferente. DeSantis, ne abbiamo parlato ieri, ha scelto un «luogo» quantomeno particolare per lanciare la sua candidatura: i cosiddetti spaces di Twitter, le sale audio alla Clubhouse in cui è possibile conversare fra utenti. Una rinfrescante novità, certo, ma anche una scommessa rischiosa, data la crescente disaffezione popolare per il social guidato da Elon Musk (ospite, tra l'altro, dell'evento, in quanto sostenitore di DeSantis) e la nota scarsa affidabilità (in termini tecnici) di Twitter Spaces. 

Il risultato? Tra ritardi e problemi tecnici, l'annuncio della candidatura si è rivelato un vero disastro. 

I malfunzionamenti

All'evento, previsto per le 18, hanno partecipato Elon Musk, il venture capitalist David Sacks (uno dei consiglieri del patron di Tesla) e, ovviamente, Ron DeSantis. L'obiettivo del candidato repubblicano, attualmente governatore della Florida, era sfruttare la novità della diretta audio per raggiungere in modo "smart" tutto il pubblico. Il problema? Già prima dell'annuncio, molti si chiedevano quanto, effettivamente, Twitter Spaces potesse prestarsi a questo tipo di utilizzo. Il formato audio su Twitter non è esattamente utilizzatissimo dagli utenti: parliamo, insomma, di sale in cui si ritrova l’élite, anche repubblicana, ma non l’elettorato vero. Ma il vero disastro è arrivato dopo. Partito con ben 26 minuti di ritardo (causa crash vari), l'audio in diretta ha visto i tre affrontare una serie di problemi tecnici, fra eco e interferenze. Peggio: DeSantis, sulla carta il vero protagonista della serata, ha visto il proprio account costretto a continui "ricollegamenti" alla chiamata, mentre l'app di Twitter — hanno segnalato alcuni utenti — si chiudeva improvvisamente e senza motivi apparenti. 

Il risultato? Mentre molti fan avevano già desistito dopo la mezz'ora di attesa, molti — moltissimi — altri hanno abbandonato dopo aver assistito agli imbarazzanti problemi tecnici, ben prima che DeSantis potesse finalmente scandire le tanto attese parole: «Mi candido».

Imbarazzo doppio

Il traballante svolgersi dell'evento, hanno fatto notare i media americani, mette sotto i riflettori le debolezze di Twitter. «Doveva essere un momento trionfale per Elon Musk», scrive il New York Times. «Invece, i problemi tecnici riscontrati ieri hanno mostrato come Twitter stia operando tutt'altro che in maniera perfetta, trasformando quello che doveva essere il coronamento di Musk in un imbarazzo». Lo stesso Musk ha riconosciuto: «È stata una situazione assurda, mi dispiace». Al lancio della diretta, hanno spiegato alcuni dipendenti di Twitter al quotidiano statunitense, si erano aggiunti più di 600 mila ascoltatori, causando il malfunzionamento o il blocco dell'app per telefono e del sito web. Una brutta figura. E ora, oltreoceano, molti si chiedono: «Twitter può davvero funzionare con tutti questi tagli al personale?». Negli ultimi mesi, i timori sull'affidabilità del social sono emersi ripetutamente. Dopo che l'anno scorso Musk ha iniziato a licenziare migliaia di dipendenti, molti utenti si sono allarmati per i tagli, tanto che sono iniziati a circolare i trend #RIPTwitter e #GoodbyeTwitter. A inizio novembre, dopo l'acquisto e prima dell'ondata di licenziamenti, Musk aveva partecipato a una conversazione su Twitter Spaces con quasi 3 milioni di ascoltatori, senza riscontrare particolari problemi. Perché ora tutti questi disagi?

Lo sfottò

Quello di ieri, insomma, è stato un vero e proprio #DeSaster, per tutti i presenti. Donald Trump, che da tempo vede il repubblicano come un pericoloso avversario nella corsa alla Casa Bianca, non ha mancato di ironizzare sulla figuraccia rimediata da DeSantis. Su Truth, il suo social, ovviamente. Ma anche su Instagram. Dove ha diffuso un video che porta in scena un finto evento su Twitter Spaces: protagonisti Elon Musk, Ron DeSantis,George Soros, Dick Cheney, Adolf Hitler, il diavolo e l'FBI.

E anche Biden non ha lesinato sugli sfottò. Sul suo account personale, il presidente statunitense ha pubblicato i dati per le donazioni alla sua campagna, scrivendo: «Questo link funziona». In un altro, un video con i malfunzionamenti tecnici riscontrati nella chiamata su Twitter Spaces, e la didascalia: «Qualunque cosa accada, il programma di Ron DeSantis si sente forte e chiaro».