Lauber deplora le sanzioni contro Francesca Albanese

Il presidente dei Consiglio dei diritti umani dell'Onu, l'ambasciatore svizzero Jürg Lauber, «deplora» le sanzioni annunciate dall'amministrazione Usa contro la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese.
In dichiarazioni riportate dai media internazionali, Lauber chiede all'amministrazione di Donald Trump di astenersi dalle intimidazioni.
«Io deploro - ha dichiarato il diplomatico svizzero che presiede il massimo organismo Onu impegnato sul fronte della tutela dei diritti umani, con sede a Ginevra - la decisione degli Stati Uniti d'imporre sanzioni su Francesca Albanese».
Lauber ha quindi sottolineato il dovere di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, Usa inclusi, di «collaborare pienamente con i relatori speciali e i titolari di mandati affidati dal Consiglio; e di astenersi da qualunque atto d'intimidazione o di rappresaglia contro di loro».
Gli Stati Uniti, che regolarmente assieme a Israele prendono di mira la giurista italiana, hanno annunciato ieri che saranno adottate sanzioni contro Francesca Albanese. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha in particolare parlato di «sforzi illegittimi e vergognosi» da parte della relatrice speciale - che non parla a nome dell'ONU ma è incaricata dal Consiglio per i Diritti Umani - per spingere la Corte Penale Internazionale (CPI) ad avviare indagini contro funzionari, aziende e leader americani e israeliani.
Parlando di genocidio nella Striscia di Gaza, negli ultimi mesi Francesca Albanese si è attirata anche la disapprovazione degli americani per le sue critiche all'atteggiamento del presidente americano Donald Trump. Più recentemente, ha accusato decine di aziende, tra cui alcune americane e Glencore, di far parte dell'«economia genocida» dello Stato ebraico. Accuse respinte dai diretti interessati.