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Trump replica a Khamenei: «L'ho salvato da una morte brutta, deve dire la verità, è stato battuto»

Il presidente USA annuncia pure «un cessate il fuoco a Gaza entro la prossima settimana» – L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA): «Israele pratica nuovi sfollamenti forzati in Cisgiordania» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Trump replica a Khamenei: «L'ho salvato da una morte brutta, deve dire la verità, è stato battuto»
Red. Online
27.06.2025 06:58
22:50
22:50
La sparata di Trump: «Raggiungeremo un cessate il fuoco a Gaza entro la prossima settimana»

«Raggiungeremo un cessate il fuoco a Gaza entro la prossima settimana». Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale sottolineando che «l'intesa è vicina».

22:49
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Trump insiste: «l'Iran mi vuole incontrare»

«L'Iran mi vuole incontrare e lo faremo presto». Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale.

19:09
19:09
Trump replica a Khamenei: «Devi dire la verità, sei stato battuto»

«Sei un uomo di fede, devi dire la verità: sei stato battuto». Lo afferma Donald Trump replicando alle dichiarazioni dell'ayatollah Ali Khamenei.

Quindi, il presidente USA critica la Guida suprema iraniana: «L'ho salvato da una brutta morte», afferma sul suo social Truth. «Negli ultimi giorni stavo lavorando a una possibile rimozione delle sanzioni e ad altre» misure, ma «ora non più», ha aggiunto. «L'Iran deve rientrare nel flusso dell'ordine mondiale, altrimenti le cose peggioreranno per loro», ha messo in evidenza Trump.

«Negli ultimi giorni, ho lavorato alla possibile rimozione delle sanzioni e ad altre cose che avrebbero offerto all'Iran molte più possibilità di una ripresa completa, rapida e completa. Invece sono stato colpito da una dichiarazione di rabbia, odio e disgusto, e ho immediatamente abbandonato ogni lavoro sulla rimozione delle sanzioni e altro ancora», ha detto Trump riferendosi alle dichiarazioni della guida suprema iraniana, che ha accusato di aver mentito dicendo di aver vinto la guerra.

«Da uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese è stato decimato, i suoi tre malvagi siti nucleari sono stati distrutti, e io sapevo esattamente dove si trovava, e non avrei permesso a Israele, o alle Forze Armate statunitensi, di gran lunga le più grandi e potenti al mondo, di porre fine alla sua vita. L'ho salvato da una morte veramente brutta», ha affermato.

19:04
19:04
Trump: «Non credo che l'Iran tenterà di riavviare il programma nucleare a breve, Teheran vuole incontrarci»

«Non credo che l'Iran tenterà di riavviare il programma nucleare a breve». Lo ha detto Donald Trump, sottolineando che Teheran «vuole incontrarci».

«Vorremmo che gli ispettori dell'Aiea abbiano il diritto di ispezioni in Iran» e se non loro «qualcuno che rispettiamo, inclusi noi», ha aggiunto Donald Trump.

E rispondendo a chi gli chiedeva se avrebbe bombardato nuovamente l'Iran se Teheran avesse un livello di uranio arricchito preoccupante, il presidente degli Stati Uniti ha riposto: «Si assolutamente».

19:02
19:02
L'Iran denuncia l'«intento malevolo» del capo dell'AIEA

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha denunciato l'«intento malevolo» del capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, che ritiene necessario visitare i siti nucleari iraniani bombardati dagli Stati Uniti.

«L'insistenza di Rafael Grossi nel visitare i siti bombardati (...) è priva di senso e potrebbe persino nascondere intenzioni dolose», ha scritto Abbas Araghchi su X, criticando in particolare il capo dell'Aiea per non aver condannato gli attacchi israeliani e americani contro gli impianti nucleari.

18:03
18:03
Due operatori umanitari uccisi da raid israeliano a Gaza

Due membri dell'Ong 'Action contre la faim' (Acf) sono morti oggi nella Striscia di Gaza, ''uccisi da un raid israeliano in una zona densamente popolata'': è quanto annunciato dalla stessa Ong attiva nel campo della lotta alla malnutrizione.

Mohammed Hussein e Obada Abu Issa, questo il nome dei due impiegati, ''sono stati uccisi nel pomeriggio del 26 giugno 2025 da un raid israeliano in una zona densamente popolata di Gaza, che non aveva ancora ricevuto ordine di spostarsi'', si legge in una nota diffusa da Acf, precisando che i due giovani uccisi erano membri dell'Ong da circa un anno.

«Né Mohammed né Obada erano al lavoro al momento del raid'', precisa la fonte. Obada Abu Issa, 30 anni, padre di due bambini, era assistente ai programmi sul terreno nelle equipe di Action contre la faim incaricate del sostentamento idrico e l'igiene. Mohammed Hussein, 20 anni, era stato reclutato come custode dell'ufficio di Gaza dal giugno 2024. Nella nota, Action contre la Faim invoca la protezione dei lavoratori umanitari e dei civili e chiede un cessate il fuoco immediato e permanente».

L'Ong ribadisce il proprio ''impegno incrollabile« nella sua missione umanitaria garantendo che lavorerà ''senza sosta per fornire sostegno e speranza a coloro che devono fronteggiare sfide inimmaginabili nella Striscia di Gaza''. La Striscia ha vissuto ieri una nuova giornata di sangue, con 65 persone uccise dall'esercito israeliano, secondo dati forniti dai soccorsi sul posto.

16:23
16:23
La protezione civile di Gaza ha affermato che le forze israeliane hanno ucciso oggi 62 persone

La protezione civile di Gaza ha affermato che le forze israeliane hanno ucciso oggi 62 persone.

Secondo il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, nelle ultime 24 ore l'esercito israeliano (Idf) ha ucciso 72 palestinesi e ne ha feriti 174.

15:46
15:46
Incursione pro-Pal in una base Gb, 4 arresti

La polizia antiterrorismo britannica ha effettuato quattro arresti nell'ambito delle indagini sull'incursione notturna compiuta dagli attivisti del gruppo Palestine Action all'interno di una base aeronautica della Raf in Inghilterra, dove erano stati imbrattati alcuni aerei militari con vernice spray color rosso, in ricordo delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza.

Si tratta di due donne e due uomini di età compresa tra i 24 e i 41 anni. Le manette sono scattate dopo che il governo laburista di Keir Starmer aveva dichiarato fuori legge l'organizzazione pro-Palestina applicando la legge anti-terrorismo, in base alla quale diventa illegale farne parte o sostenerla.

I vertici di Palestine Action hanno condannato gli arresti, accusando l'esecutivo di essere "al servizio delle aziende di armi che alimentano i crimini di guerra di Israele". Inoltre da giorni il gruppo sta raccogliendo fondi tramite una colletta online per presentare un ricorso legale contro la messa al bando annunciata dalla ministra degli Interni Yvette Cooper. L'iniziativa dell'esecutivo era stata condannata da Amnesty International, "profondamente preoccupata per l'uso dei poteri antiterrorismo per prendere di mira i gruppi di protesta".

15:27
15:27
I giudici respingono la seconda richiesta di rinvio di Netanyahu

Il collegio di giudici del Tribunale Distrettuale di Gerusalemme ha respinto per la seconda volta oggi la richiesta del premier Benyamin Netanyahu di rinviare la sua testimonianza al processo per corruzione e frode per le prossime due settimane.

Il primo ministro aveva sollecitato per la seconda volta il rinvio a causa di quelle che ha definito «importanti questioni politiche, nazionali e di sicurezza». Di conseguenza, il processo dovrebbe riprendere lunedì, dopo una pausa di tre settimane.

15:09
15:09
L'UE invita Israele a fermare la violenza dei coloni in Cisgiordania

L'Ue invita «Israele ad adottare misure concrete per prevenire la violenza dei coloni contro i palestinesi» nella Cisgiordania occupata e «garantire che gli autori di crimini siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Nell'attuale difficile situazione, tutti gli sforzi dovrebbero essere diretti a ridurre le tensioni». Lo dichiara in una nota il portavoce Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Anouar El Anouni.

«La situazione nella Cisgiordania occupata sta peggiorando rapidamente - evidenzia il portavoce -. Negli ultimi giorni si è registrato un forte aumento della violenza dei coloni, delle intimidazioni e della distruzione di case e proprietà, tra cui l'uccisione di tre palestinesi a Kafr Malik mercoledì. Tutto questo deve finire».

«L'Ue - si legge ancora nella nota - ricorda che gli insediamenti sono illegali ai sensi del diritto internazionale e costituiscono un ostacolo alla pace».

14:28
14:28
Netanyahu chiede di nuovo il rinvio del suo processo

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato un'altra richiesta di rinvio di due settimane della sua testimonianza al processo e ha fatto recapitare alla Corte una busta sigillata con i dettagli del suo programma.

Netanyahu ha ribadito che, alla luce degli sviluppi regionali, vi è una «necessità nazionale» che dedichi tutto il suo tempo ad affrontare questioni di sicurezza e politiche «prioritarie». A seguito del rifiuto del procuratore questa mattina della prima richiesta di rinvio della sua testimonianza per due settimane e le critiche secondo cui non esiste un impegno dettagliato che giustifichi il rinvio, il premier ha presentato il suo programma specifico per la prossima settimana.

14:00
14:00
La GHF colpevole dei massacri a catena a Gaza»

Medici senza frontiere (Msf) accusa la fondazione Ghf, Gaza Humanitarian Foundation, organizzazione sostenuta da Washington che gestisce gli aiuti umanitari nella Striscia, di aver causato i «massacri a catena» a Gaza.

«Il sistema di distribuzione alimentare promosso da Israele e Stati Uniti a Gaza, avviato un mese fa, umilia intenzionalmente i palestinesi, costringendoli a scegliere tra fame e rischio di morte per ottenere scorte minime di cibo. Più di 500 persone sono state uccise nei punti di distribuzione e quasi 4000 sono state ferite mentre cercavano di procurarsi del cibo. Questo sistema di distribuzione è un massacro mascherato da aiuto umanitario e deve essere fermato immediatamente», si legge in un comunicato di Msf.

«Questa catastrofe è stata orchestrata da un'organizzazione creata per conto di Israele e Stati Uniti che opera sotto il nome di Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Il metodo di distribuzione usato costringe migliaia di palestinesi, affamati da oltre 100 giorni di assedio, a percorrere lunghe distanze a piedi per raggiungere i quattro siti di distribuzione, dove le persone lottano per contendersi pochi avanzi di cibo», prosegue la nota, secondo cui «la situazione è insostenibile».

Da quando le distribuzioni sono in corso, denuncia ancora Msf, le équipe mediche hanno notato un netto aumento del numero di pazienti con ferite da arma da fuoco: nell'ospedale da campo di Msf a Deir Al-Balah è salito del 190% nella settimana dell'8 giugno rispetto a quella precedente.

12:02
12:02
La procura israeliana si oppone a una richiesta di mettere in pausa il processo di Netanyahu

L'ufficio del procuratore di Stato si oppone alla richiesta del primo ministro Benjamin Netanyahu di una pausa di due settimane nel suo processo, citando come motivo la lentezza della sua testimonianza e l'imminente pausa estiva. Lo riporta il Times of Israel.

L'avvocato difensore di Netanyahu, Amit Hadad, aveva affermato che il premier aveva bisogno di due settimane di pausa per dedicare il suo tempo a «questioni diplomatiche, nazionali e di sicurezza di prim'ordine», in seguito alla recente guerra con l'Iran, conclusasi martedì. Secondo Hadad, i problemi includono «la gestione della guerra a Gaza e la questione degli ostaggi».

11:44
11:44
«Dieci morti in attacchi israeliani a Gaza e Khan Younis»

Dieci palestinesi sono stati uccisi e altri feriti oggi a Gaza City e Khan Younis: secondo l'agenzia Wafa, otto civili sono stati uccisi e diversi altri feriti quando aerei militari israeliani hanno colpito un gruppo di persone vicino alla scuola Shaaban Al-Rayyes, nel quartiere di Tuffah, a est di Gaza City.

In un altro incidente, fonti mediche hanno confermato che due palestinesi sono stati uccisi e diversi feriti dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una folla di civili radunata vicino a un punto di distribuzione di aiuti a sud di Al-Tina Street a Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. Le vittime sono state trasportate all'ospedale da campo specializzato del Kuwait.

10:18
10:18
Katz: «Volevamo eliminare Khamenei ma non c'è stata l'opportunità»

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato, in una serie di interviste andate in onda ieri sera, che Israele ha cercato di eliminare la guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, durante il conflitto con Teheran, ma che l'occasione non è arrivata.

Lo riporta Times of Israel. «Se fosse stato nel nostro mirino, lo avremmo eliminato», ha detto Katz a Channel 13, aggiungendo che Israele «ha cercato molto» Khamenei, ma che l'opportunità operativa non si è presentata. Katz ha anche detto che il governo ha iniziato la guerra senza sapere se gli Stati Uniti vi si sarebbero uniti e ha ammesso che Israele non sa dove si trovino le riserve di uranio, ma colpirà di nuovo l'Iran se necessario.

Il ministro ha fatto commenti simili in interviste con Kan e Channel 12, nelle quali ha anche affermato che Israele ha una «politica di controllo» che prevede il mantenimento della superiorità aerea sull'Iran e la garanzia, tramite attacchi aerei se necessario, che il Paese non riprenda i suoi programmi nucleari o missilistici a lungo raggio.

06:58
06:58
Il punto alle 7.00

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha lanciato l'allarme su un avviso militare israeliano che prevede la distruzione di tutti gli edifici di 13 comunità palestinesi nell'area di Masafer Yatta, nella Cisgiordania occupata, la stessa ritratta nel documentario Premio Oscar «No Other Land».

Almeno 1.200 persone, tra cui più di 500 bambini, sono ora a rischio di «sfollamento forzato» se l'esercito porterà a termine le demolizioni previste, ha dichiarato l'OCHA.

Nel suo ultimo rapporto sul deterioramento delle condizioni dei palestinesi in Cisgiordania, l'OCHA ha fatto anche sapere che nel periodo tra il 13 e il 23 giugno, i soldati israeliani hanno temporaneamente «preso possesso» di 240 case palestinesi per utilizzarle come avamposti militari e centri di interrogatorio. I proprietari delle case sono stati sfrattati con la forza o arrestati, secondo le Nazioni Unite, durante le incursioni dei militari.

Nei campi profughi di Tulkarem e Nur Shams, in Cisgiordania, quasi 100 strutture - per lo più abitazioni - sono state demolite dall'esercito israeliano questo mese, mentre a Gerusalemme Est occupata, quasi 320 residenti di tre comunità palestinesi devono affrontare nuove minacce di sfratto e demolizione, ha dichiarato l'OCHA, citata da Al Jazeera.

«Israele è un amico ma con gli amici dobbiamo essere franchi e chiari. Il dossier presentato dall'alto rappresentante Kaja Kallas è chiaro, ci sono violazioni sistematiche dei diritti umani. Abbiamo chiesto a Kallas di portare al prossimo Consiglio Affari Esteri delle opzioni e nel mentre chiediamo a Israele di mettere fine al blocco a Gaza e di terminare gli insediamenti illegali in Cisgiordania», ha detto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa al termine del recente vertice UE.