Dopo l'attacco

McConaughey piange per la sua Uvalde: «Dobbiamo fare meglio»

L'attore si è espresso sui social: «È una strage frutto di una epidemia che possiamo controllare» – Da oltre un decennio il 52.enne sostiene la formazione giovanile con la sua fondazione Just Keep Livin
Giacomo Butti
25.05.2022 17:22

Diciannove bambini e due insegnanti uccisi. È questo il bilancio attuale della sparatoria avvenuta ieri in una scuola di Uvalde, in Texas. L'ennesimo in una lista infinita di massacri. Originario della cittadina texana, nella notte Matthew McConaughey ha espresso su Instagram le proprie frustrazioni per una strage frutto di «una epidemia che possiamo controllare».

In un comunicato, l'attore ha evidenziato: «Ancora una volta abbiamo tragicamente dimostrato che non riusciamo ad essere responsabili dei diritti che le nostre libertà ci concedono». «La vera chiamata all'azione ora è che ogni americano si guardi più a lungo e più profondamente allo specchio e si chieda: "A cosa diamo veramente valore? Come possiamo risolvere il problema? Quali piccoli sacrifici possiamo fare individualmente oggi per avere domani una nazione, uno Stato e un quartiere più sani e sicuri?". Non possiamo ancora una volta sospirare, trovare scuse e accettare queste tragiche realtà come uno status quo», ha dichiarato.

Il 52.enne ha poi invitato i connazionali a rivalutare e rinegoziare la linea fra desideri e bisogni. «Dobbiamo riorganizzare i nostri valori e trovare un terreno comune al di sopra di questa devastante realtà americana che è diventata tragicamente un problema dei nostri figli».

«Questa è un'epidemia che possiamo controllare e, a prescindere dal punto di vista sulla questione, sappiamo tutti che possiamo fare meglio. Dobbiamo fare meglio. Bisogna agire affinché nessun genitore debba vivere quello che hanno subito i genitori di Uvalde e gli altri prima di loro», ha continuato McConaughey.

«A coloro che hanno accompagnato i loro cari a scuola senza sapere che oggi era un addio, nessuna parola può comprendere o guarire la vostra perdita, ma se le preghiere possono dare conforto, continueremo a recitarle».

L'impegno a sostegno dei giovani

Uvalde e i giovani devono occupare un posto speciale nel cuore di McConaughey. Nato il 4 novembre 1969 nella cittadina di 16 mila abitanti, Matthew non vi è rimasto a lungo. Già nel 1980, infatti, insieme alla famiglia si è trasferito a Longview (sempre in Texas), dove ha frequentato la Longview High School. La star di Dallas Buyers Club ha tuttavia sempre mantenuto uno stretto rapporto con la regione, valutando nel 2021 una candidatura al ruolo di governatore. Candidatura poi non confermata: «Ho studiato per anni come posso essere più utile nel resto della mia vita? Una delle categorie che ho esplorato è la politica. Cosa ho imparato? Molto. Che serve più fiducia nelle nostre vite. Dobbiamo costruire ponti e non bruciarli. I nostri figli sono una grande risorsa, cerchiamo di essere i migliori genitori possibile. Da semplice ragazzo nato nella piccola città di Uvalde non ho mai pensato che un giorno sarei stato preso in considerazione per la leadership politica. È un percorso impegnativo e stimolante su cui riflettere. È anche un percorso che ho scelto di non intraprendere in questo momento», aveva annunciato a novembre su Twitter.

Da sempre attento alle problematiche giovanili, McConaughey ha dato vita nel 2008 alla fondazione «Just Keep Livin», dedicata ad «aiutare i ragazzi adolescenti a condurre una vita attiva e a fare scelte sane per diventare grandi uomini e donne». Oggi la fondazione è attiva in 40 scuole superiori in sei Stati diversi, dove sostiene oltre 3.000 studenti. Per il lavoro svolto con la Just Keep Living, il 25 febbraio 2016 McConaughey ha ricevuto il premio Creative Conscience da Unite4:humanity.

Senza contare che, dal 2019, McConaughey è ufficialmente professore di pratica per il Dipartimento di Radio-Televisione-Film presso il Moody College of Communication, nella medesima Università che aveva frequentato fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, la UT-Austin.