Michael Burry, la cassandra di Twitter
C’è una cassandra che si aggira su Twitter. Annuncia, più o meno inascoltato, eventi negativi se non catastrofici. Poi, però, cancella ogni traccia. Fra terremoti azionari, mercati in subbuglio e l’incubo di una recessione, beh, alcuni cercano rifugio (e consigli) fra i cinguettii “a tempo” di Michael Burry. L’uomo divenuto celebre per aver previsto e tratto profitto dalla crisi dei mutui subprime avvenuta tra il 2007 e il 2010. La sua storia, in parte, è raccontata nel seminale The Big Short di Adam McKay, a sua volta tratto dall’omonimo libro di Michael Lewis.
Ricordate Christian Bale?
Oddio, Burry non è esattamente una star né tantomeno un maestro dei social. Ha abitudini particolari, è patito di musica metal e, a suo dire, ha la Sindrome di Asperger. Anni e anni fa, appunto, capì che qualcosa nel mercato immobiliare statunitense non tornava. E così, per farla breve, fece una scommessa contro il sistema. Vincendola e, soprattutto, conseguendo un profitto del 489% con un utile complessivo di oltre 2,69 miliardi di dollari. Proprio per questo motivo, e per la fama derivata dal film, sono in molti nel mondo degli affari e del trading a scandagliare Twitter in cerca dei suoi messaggi. Della serie: sentiamo cosa dice Burry e agiamo di conseguenza.
Dalla Federal Reserve all’inflazione, passando per i terremoti azionari di cui sopra, Burry su Twitter non ha nascosto il timore, crescente, di una recessione economica. Anche perché, sullo sfondo, l’America è confrontata all’inflazione galoppante e a un mercato immobiliare (ancora lui) dai prezzi tutto fuorché accessibili. La sua popolarità, dicevamo, nonché la precisione con cui predisse la crisi di un decennio fa, ne fanno una voce allo stesso tempo temibile e credibile. Il classico faro cui aggrapparsi.
Dicevamo del cinema. Dall’uscita del film, dove il suo personaggio era interpretato nientepopodimeno che da Christian Bale, Burry è entrato nell’immaginario collettivo diventando una sorta di semidio dell’investimento. E questo, come detto, nonostante apparizioni fugaci su Twitter e dichiarazioni pubbliche rare, se non rarissime.
Fra social e sentimenti
Il profilo di Burry, guarda caso, si chiama Cassandra BC. Un chiaro riferimento alla sacerdotessa della mitologia greca. Cassandra prevedeva terribili sventure e, di riflesso, era invisa a molti oltreché non creduta. Burry, evidentemente un po’ burbero, non segue nessuno. Ma ha sfondato il tetto dei 930 mila follower. Se è così seguito, forse, è perché il mondo della finanza – con lui – ha imparato a prestare attenzione (anche) alle previsioni negative. Nel caso specifico, poi, il fatto che Burry si fosse esposto così tanto (e con quella convinzione) rispetto al mercato immobiliare e ai mutui subprime aumenta a dismisura il livello di credibilità.
Prima di quella crisi, ad ogni modo, Twitter era uno strumento abbastanza nuovo e poco utilizzato, a maggior ragione se pensiamo agli investimenti. Oggi, invece, l’orizzonte mediatico è totalmente cambiato e il social (quasi) acquistato da Elon Musk non è la sola piattaforma che offre consigli economici attraverso esperti del settore. Bloomberg, ad esempio, cita Reddit, Discord e perfino TikTok, dove attorno ai tweet di Burry e al loro significato è nata una vera e propria comunità di giovani trader. A proposito di tweet, non è dato sapere – visto il poco tempo in cui restano visibili prima di venire cancellati – quale sia il vero impatto. In pochi minuti, tuttavia, i cinguettii di Burry ottengono migliaia e migliaia di like.
Un successo, forse, legato a una sorta di effetto specchio già sperimentato con i tweet di Elon Musk. Burry non consiglia investimenti specifici, a differenza di alcune sparate del patron di Tesla, contro cui fra l’altro ha scommesso, né dirige i suoi follower su un determinato settore. Tuttavia, le sue analisi generali si adattano al sentimento del momento. E alle nubi che si addensano sui mercati. Ci dicono, in parte, quello che vogliamo sentire.