Il caso

Naufragio sul Lago Maggiore, i due 007 italiani «erano in missione»

Lo rivela una targa commemorativa, sulla quale viene indicato che il 28 maggio i due agenti dei servizi segreti sono morti «nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con servizi collegati esteri»
© KEYSTONE (EPA/PURICELLI)
Red. Online
25.03.2024 09:00

L'allerta meteo, un numero di passeggeri a bordo più elevato rispetto al limite consentito, modifiche etichettate come «casalinghe» alla struttura dell'imbarcazione. Solo qualche giorno fa, è stata fatta chiarezza sulle cause che, il 28 maggio del 2023, portarono al naufragio della «Good...uria» sul Lago Maggiore. La barca finita sotto i riflettori poiché tra i passeggeri vi erano anche una ventina di agenti dei servizi segreti italiani e israeliani. 

Nelle scorse ore, però, sono emersi nuovi dettagli. Dettagli, questi, che indicano che due degli 007 italiani che quel giorno morirono nel lago Maggiore erano, a tutti gli effetti, in missione. La conferma, di cui riferiscono i media italiani, fra cui Repubblica, è arrivata da una targa commemorativa dedicata ai due agenti segreti, Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, il 22 marzo, in occasione della cerimonia ai Caduti dei serviti di informazione per la sicurezza. «Perde la vita nelle acque del lago Maggiore il 28 maggio nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con servizi collegati esteri», recita la scritta. Un messaggio che non lascia dubbi: i due agenti, quel giorno, non si trovavano a bordo della «Good...uria» solamente per «una festa di compleanno tra colleghi italiani e del Mossad». Al contrario, erano «in servizio in una delicata missione operativa». 

I fatti

Nel naufragio, lo ricordiamo, non persero la vita solamente i due 007 italiani. In totale, nel lago di fronte a Lisanza, morirono infatti quattro persone, tra cui anche la moglie dello skipper. Proprio quest'ultimo dichiarò che quel 28 maggio, sull'imbarcazione era in corso una festa di compleanno, a cui erano presenti, appunto, anche agenti dei servizi segreti italiani e israeliani.

Nell'incidente, quella che è stata rinominata «la barca delle spie» si inabissò per 16 metri, mentre sul Lago Maggore si scatenava un fenomeno chiamato «downburst». Una forte raffica d'aria discendente, che si abbatte al suolo in maniera potente, raggiungendo inaspettatamente – e talvolta superando – i 100 chilometri orari. Una condizione atmosferica particolare che, come chiarito negli scorsi giorni, unita a un serie di altri errori, portarono alla tragedia.