Il caso

Open to meraviglia, ma dov'è finito il video?

Il discusso spot della campagna per promuovere l'Italia nel mondo, al momento, non figura più nella pagina del Governo dedicata al progetto
© Armando Testa
Red. Online
28.04.2023 15:15

Non c'è pace per la campagna Open to meraviglia, commissionata all'agenzia Armando Testa dal ministero del Turismo e dall'ENIT, l'Agenzia nazionale del turismo, per promuovere l'Italia nel mondo. Dopo le polemiche, le prese di posizione e, in generale, l'impressione che il prodotto sia stato concepito male e venduto pure peggio, qui il nostro commento, la vicenda ha assunto addirittura i contorni del giallo. Già, perché dalla pagina ufficiale del Governo italiano dedicata al progetto è scomparso il video promozionale. Quello, fra le altre cose, contenente estratti girati in Slovenia da un regista olandese acquistati da una piattaforma stock, Artgrid, dove è possibile acquistare foto e filmati per scopi commerciali o creativi. 

Al posto della preview del video, come vediamo nello screenshot, c'è la scritta "il video è privato". Lo spot, originariamente, era stato pubblicato su YouTube. Mentre scriviamo queste righe, sembrerebbe non essere più indicizzato. "Grazie a tutti coloro che hanno immaginato che il video destinato alla presentazione del progetto – e dunque realizzato con materiale di repertorio – fosse già lo spot ufficiale della campagna" aveva precisato Armando Testa sull'oramai celebre paginata del Corriere della Sera. Quel video era una bozza, insomma, e pazienza se è stato presentato in pompa magna alla presenza delle autorità. Lo spot, dicevamo, non sembrerebbe più indicizzato. E non risulta presente neppure su YouTube, se non riproposto da profili non ufficiali. Resta, questo sì, nei reel di Instagram. Che dire, insomma: fra contorsionismi ed equilibrismi, errori, sgrammaticature varie e difese non esattamente convincenti, adesso è saltato fuori pure il mistero del video che non c'è più.

Correlati
Open to meraviglia, se Armando perde la Testa
Le spiegazioni dell'agenzia pubblicitaria che ha curato la campagna per conto del ministero del Turismo e dell'Ente nazionale turismo italiano non convincono – E la Svizzera, con i suoi testimonial d'eccezione, sembra di un altro pianeta