La svolta

Piloti maschi con le gonne, Virgin Atlantic abbraccia il cambiamento

La compagnia aerea britannica intende uscire dai rigidi codici di genere a bordo nella speranza che tutti i membri dell'equipaggio esprimano «la loro vera identità»
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Marcello Pelizzari
28.09.2022 16:00

Piloti e membri di equipaggio di cabina maschi con la gonna. Viceversa, donne con i pantaloni. Tutto, leggiamo, nel nome della libertà di esprimere «la propria vera identità» al lavoro. Lo ha deciso Virgin Atlantic, la compagnia aerea di Sir Richard Branson. Una compagnia che, a suo tempo, non si era fatta problemi a sfidare British Airways. Anche sfruttando slogan particolari, come «Più esperienza di quella che il nostro nome suggerisce» o, ancora, «Il mio è più lungo del tuo» in riferimento al tipo di aeroplano utilizzato per le tratte transoceaniche.

Virgin, appunto, sta abbandonando le cosiddette regole classiche o, meglio, le uniformi di genere. Una prima storica nel Regno Unito. Non finisce qui, dal momento che il vettore intende uscire anche dalla logica binaria «Mr» e «Mrs» applicata ai biglietti: il sistema, infatti, è stato cambiato per consentire ai viaggiatori di indicare (anche) un genere neutrale.

Il saluto di Swiss

Il cambiamento è stato parecchio cavalcato dai media britannici. Cavalcato e discusso, va da sé. Juha Jarvinen, a capo del settore commerciale di Virgin Atlantic, ha spiegato che la compagnia, con questa mossa, intende spronare il personale ad abbracciare la propria individualità e «il vero sé». Anche, anzi soprattutto, durante le ore di lavoro. «Alla Virgin Atlantic crediamo che tutti possano conquistare il mondo, non importa chi siano» le parole di Jarvinen. «Vogliamo consentire alle nostre persone di indossare l’uniforme più adatta a loro». Il tutto, dicevamo, permettendo ai clienti di scegliere l’appellativo preferito.

L’industria aeronautica, storicamente, è famosa per i suoi standard di abbigliamento rigidi e codificati. Swiss, la compagnia elvetica, oltre un anno fa aveva rinunciato al tradizionale saluto «signore e signori benvenuti a bordo». Suscitando curiosità, ma attirandosi anche qualche critica. Della serie: era davvero necessario? Ora, sempre più vettori stanno abbracciando una certa modernità. Meglio, stanno riflettendo i cambiamenti in atto nella società.

I tatuaggi

Il Telegraph, a proposito di saluti, nel 2021 aveva rivelato che British Airways aveva abolito il suo «signore e signori» negli annunci a bordo per celebrare al meglio la diversità e l’inclusione.

Virgin Atlantic, su questo fronte, è da anni all’avanguardia. A maggio, ad esempio, aveva consentito al personale di mostrare i tatuaggi. Adesso, ha spiegato il vettore, cambieranno anche le comunicazioni rivolte ai clienti. Saranno, per meglio dire, inclusive, nella misura in cui rispetteranno anche la neutralità rispetto al genere.

Per celebrare la svolta, nella creazione delle divise Virgin si è affidata alla stilista Vivienne Westwood.

«È importante per me»

Tutto molto bello, dunque. Ma il personale come ha letto e interpretato il cambiamento? Jaime Forsstroem, ai microfoni del Telegraph, ha spiegato: «La politica aggiornata sull’identità di genere è molto importante per me. In quanto persona non binaria, mi permette di essere me stesso al lavoro e di avere la possibilità di scegliere l’uniforme da indossare».

Uscendo dai confini della compagnia, ha espresso parole al miele per la decisione Michelle Visage, giudice di RuPaul’s Drag Race Allstars, reality statunitense dedicato al mondo delle drag queen: «In qualità di madre di un bambino non binario e alleata della comunità LGBTQ+, questi sforzi di Virgin Atlantic per un’ulteriore inclusività sono estremamente importanti e personali per me. Le persone si sentono responsabilizzate quando indossano ciò che meglio le rappresenta, e questa politica sull’identità di genere consente alle persone di abbracciare chi sono».

Anche l'Ucraina ci aveva provato

In Ucraina, prima della guerra, la compagnia SkyUp aveva superato il trittico tacchi, gonne a matita e camicie strette, l’abbigliamento classico (pensando anche al passato) delle assistenti di volo, un abbigliamento sul quale, negli anni Sessanta e Sessanta, ma ancora negli Ottanta, erano state costruite parecchie campagne pubblicitarie che oggi farebbero gridare all’istante #metoo. Nel nuovo corredo, il vettore ucraino aveva inserito scarpe da ginnastica bianche, una confortevole tuta arancione con pantaloni larghi, sciarpa in seta e comode magliette bianche di cotone. Poi, ahinoi, la Russia ha invaso il Paese. E la rivoluzione è rimasta a terra, per forza di cose.

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