Aviazione

Un altro incidente per Air India: e i piloti, ora, chiedono nuovi test ai Boeing 787 Dreamliner

Lo scorso 4 ottobre, in fase di atterraggio, sul volo AI 117 in viaggio da Amritsar a Birmingham la Ram Air Turbine si è aperta in modo automatico a un'altitudine di circa 152 metri: l'aereo è atterrato senza problemi, ma l'associazione piloti parla di «un grave segnale»
Marcello Pelizzari
06.10.2025 15:15

Air India, che succede? Bella domanda. C'è preoccupazione, forte preoccupazione – scrive aeroTELEGRAPH – fra i piloti del Paese dopo quanto accaduto lo scorso 4 ottobre al volo Air India AI 117 in viaggio da Amritsar a Birmingham. In fase di atterraggio, la Ram Air Turbine (RAT) del Boeing 787-8 Dreamliner si è aperta in modo automatico a un'altitudine di circa 152 metri. Parentesi: la RAT è una piccola turbina installata sugli aerei usata come fonte di energia in caso di guasto a entrambi i motori o interruzione dell'alimentazione elettrica. L'aereo, leggiamo, è atterrato senza problemi ma è rimasto a terra dopo l'incidente. Air India ha cancellato il volo di ritorno e avviato, prontamente, un'ispezione. Secondo la compagnia, citata dal Times of India, non sono emerse anomalie particolari. Tuttavia, il sistema di monitoraggio dello stato dell'aeromobile avrebbe rilevato un messaggio di errore in un componente centrale del sistema di alimentazione. Errore che potrebbe aver attivato la RAT.

A maggior ragione, la Federazione dei piloti indiani (FIP) ha spiegato che quanto accaduto è «un grave segnale d'allarme». La memoria, inevitabilmente, è andata all'incidente mortale del volo AI 171 di Air India, schiantatosi poco dopo il decollo da Ahmedabad, lo scorso giugno, uccidendo 260 persone. Dai filmati circolati sui social, era emerso che la turbina era attiva. Le leve che controllano il flusso di carburante ai motori, ricordiamo, erano state portate su CUTOFF manualmente poco dopo il decollo, un’azione ritenuta altamente improbabile se non addirittura deliberata. La FIP vede, insomma, un possibile schema: in una lettera inviata al Directorate General of Civil Aviation o DGCA, l'organo governativo che regolamenta l'aviazione civile in India, l'associazione spiega che «dall'entrata in servizio del Boeing 787 si sono verificati numerosi incidenti simili». E ancora: «Chiediamo quindi una revisione approfondita di tutti i Dreamliner nel Paese». Dopo l'incidente di giugno, il Direttorato ha ispezionato solo gli interruttori del carburante della flotta 787 ma non l'intera architettura elettrica, scrive la FIP. Secondo l'associazione dei piloti indiani, tuttavia, ciò non sarebbe sufficiente. Tant'è che il DGCA, ora, è stato chiamato a «indagare a fondo su tutti i sistemi elettrici del Boeing 787 in India».

Nel rapporto preliminare sull'incidente dello schianto del volo AI 171 gli investigatori hanno spiegato che, mentre l'aereo raggiungeva la velocità massima registrata di 180 nodi (330 km/h) poco dopo il decollo, entrambi i motori si sono improvvisamente spenti. E questo perché i rispettivi interruttori di controllo del carburante sono passati dalla posizione RUN a CUTOFF, a distanza di un secondo l'uno dall'altro. La potenza dei motori ha iniziato a calare immediatamente; nello stesso momento, come emerso dalle registrazioni dei suoni in cabina di pilotaggio, uno dei piloti ha chiesto con tono allarmato all'altro per quale motivo avesse interrotto il flusso del carburante, e l'altro ha risposto di non averlo fatto. Il rapporto non specifica, tuttavia, quali piloti hanno detto quali frasi. Gli investigatori hanno escluso l'impatto con uccelli o fattori esterni.

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