Stati Uniti

Zohran Mamdani eletto sindaco di New York: «Tempi bui, la nostra città sarà la luce»

Il socialista dem ha sbaragliato la concorrenza di Andrew Cuomo e Curtis Sliwa - Il suo discorso: «In questo momento di oscurità politica, il futuro è nelle nostre mani»
©SARAH YENESEL
Red. Online
05.11.2025 06:46

New York ha un nuovo sindaco: Zohran Mamdani. Secondo le proiezioni del Decision Desk HQ Projects, confermate dai principali network statunitensi, il 34.enne - autodefinitosi «socialista dem» - ha sbaragliato la concorrenza rappresentata dall'ex governatore di New York Andrew Cuomo e dal candidato repubblicano Curtis Sliwa. Il primo musulmano a ricoprire questo ruolo nella Grande Mela, Mamdani nato in Uganda da genitori di origini indiane, è ormai il nuovo astro nascente del partito, sostenuto (anche se non formalmente) da Barack Obama ma non da tutto l'establishment dem. Ha vinto con un programma per rendere New York più abbordabile, con bus gratis, supermercati comunali, affitti calmierati e più tasse ai ricchi.

Il discorso

«Il sole sarà tramontato sulla nostra città stasera, ma come disse una volta Eugene Debs, "vedo l'alba di un giorno migliore per l'umanità"»: sono queste le prime parole di Zohran Mamdani al suo quartier generale a Brooklyn dopo la vittoria. «Il futuro è nelle nostre mani», ha proseguito senza risparmiare Andrew Cuomo, ex governatore per tre mandati e figlio di un governatore: «Abbiamo rovesciato una dinastia politica. Auguro a Cuomo solo il meglio nella vita privata. Ma che questa sia l'ultima volta che pronuncio il suo nome mentre voltiamo pagina». Negli ultimi mesi, Donald Trump aveva duramente attaccato Mamdani, minacciando di tagliare i fondi federali a New York in caso di sua vittoria. Non a caso, dunque, anche il presidente è stato citato nel primo discorso del nuovo sindaco: «Se qualcuno può mostrare a una nazione tradita da Donald Trump come sconfiggerlo, quella è la città che lo ha fatto nascere. Donald Trump, visto che so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume».

Nel suo discorso, Mamdani ha promesso una «nuova era» di cambiamento politico, ha evocato più volte la parola speranza (hope) di obamiana memoria, ha celebrato la diversità della città e si è impegnato per la difesa di tutti, condannando l'antisemitismo ma anche chi lo strumentalizza. Infine ha ringraziato i genitori e la moglie, saliti sul palco accanto a lui.

«Da quando abbiamo memoria - ha detto - i ricchi e i benestanti hanno sempre detto ai lavoratori di New York che il potere non sta nelle loro mani», ha detto Mamdani. «Eppure negli ultimi 12 mesi, avete osato puntare a qualcosa di più grande. Stasera, contro ogni previsione, l'abbiamo colto. Il futuro è nelle nostre mani. In questo momento di oscurità politica, New York sarà la luce».