Morosi, Effetto Comuni e lista nera

BERNA - In Svizzera, stando alla «NZZ am Sonntag», gli assicurati finiti su una lista nera per non aver pagato i premi (e/o le partecipazioni ai costi) di cassa malati sono circa 15 mila. Queste persone sono state sospese dalla copertura ordinaria e possono ottenere i rimborsi solo dei trattamenti d'urgenza. Le "black list" tuttavia esistono unicamente in otto Cantoni: Argovia, Grigioni, Lucerna, Sciaffusa, Soletta, Turgovia, Zugo e, appunto, Ticino (a questi si aggiungerà anche San Gallo, nel 2015). Ogni Cantone si regola a suo modo, sia per quanto riguarda il tipo di cura da rimborsare sia lo stadio da cui far partire la sospensione.
L'efficacia di questa misura resta controversa, perché il numero dei morosi in Svizzera è comunque in continuo aumento. Secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica, erano 449 mila nel 2012. Una cifra che però è di difficile interpretazione, soprattutto se paragonata ai dati ticinesi.
I casi di morosità segnalati dal 1. gennaio 2012 alla fine del 2013 sono 8.762, «ma bisogna tener conto che si tratta di dati cumulativi», spiega il capo dell'Ufficio dei contributi Siro Realini. Questo significa che un nominativo può figurare più volte. Per la precisione sono stati registrati 4.946 casi nel 2012 e 3.816 nel 2013. Una volta ricevuta la segnalazione da parte delle casse malati, il Cantone contatta il Comune di domicilio del moroso. I servizi comunali procedono alla verifica della capacità economica dell'assicurato e preavvisano l'autorità superiore se questi è in grado o meno di far fronte agli oneri assicurativi. La regola prevede che se si tratta di qualcuno che pur avendo i mezzi non paga, il moroso viene sospeso. Se invece si trova nell'impossibilità concreta di pagare, non viene sospeso e gli vengono illustrate le possibilità di regolarizzazione, tramite il ricorso ad aiuti sociali o all'intervento di curatori.
Il Ticino quest'anno ha versato 10,5 milioni di franchi per pagare gli scoperti dei premi non pagati ( a titolo di paragone Ginevra ne ha versati 35), a fronte di 4.944 debitori con 12.626 attestati di carenza beni (ACB). Nel frattempo però, si rileva a Bellinzona, sono stati recuperati 725 assicurati potenziali insolventi. La crescita dell'onere a carico del Cantone ha potuto quindi essere frenata. Resta tuttavia un punto dolente. «Noi e altri Cantoni abbiamo la spiacevole impressione», dice Realini, «che gli assicuratori, titolari della gestione degli ACB, si siano garantiti il recupero dell'85% della perdita sui debitori e non facciano nulla per incassare dagli assicurati ciò che il Cantone ha già anticipato. La loro quota del 15% viene semplicemente ricaricata sui premi dell'anno successivo. Per i Cantoni è una doppia scoppola, perché oltre a pagare l'85% agli assicuratori, questi non si attivano per recuperare il recuperabile».