Panini ammuffiti agli agenti? «Un episodio isolato, già presi provvedimenti»

«Agenti trattati come bestie?»: così si intitolava l'interrogazione presentata al Consiglio di Stato dal deputato Giovanni Capoferri (Centro). La questione, ricorderete, ruotava attorno ai panini ammuffiti distribuiti agli agenti di polizia impegnati a garantire il mantenimento dell'ordine pubblico in occasione della partita di Super League fra Lugano e Zurigo, andata in scena lo scorso 18 ottobre.
Ebbene, il Consiglio di Stato ha risposto all'interrogazione di Capoferri dicendosi «a conoscenza» del fatto e precisando che, non disponendo il Servizio logistico della Polizia cantonale «di un proprio servizio di approvvigionamento», si appoggia «su diverse ditte presenti sul territorio ticinese che soddisfano le esigenze di fornitura, sia per quanto concerne il contenuto delle forniture che le modalità (eventi pianificati, urgenze, fuori orario, fine settimana, località discoste ecc.)». Nel caso specifico, il «Servizio logistico della Polizia ha ordinato i pasti alcuni giorni prima per una consegna direttamente in loco a Viganello il 18 ottobre 2025 alle 15.30. Evidentemente da un servizio di fornitura pasti ci si può aspettare che questi siano preparati appositamente e freschi in giornata e nel passato non sono mai stati riscontrati problemi». Come aveva già spiegato l'FC Lugano, a suo tempo da noi contattato, la responsabilità di quanto accaduto non è quindi del club bianconero.
Riguardo alla tipologia dei controlli di qualità effettuati per garantire che il cibo fornito agli agenti non sia scaduto, il Consiglio di Stato spiega che «per quanto concerne la salubrità, le ditte che forniscono pasti da asporto/catering sottostanno alla specifica legislazione, in particolare la legge sulle derrate alimentari (LDerr). Inoltre il Servizio logistico della Polizia cantonale verifica a campione se i pasti forniti corrispondono ai requisiti di quantità e qualità».
Ciò, tuttavia, non ha permesso di evitare che alcuni agenti si ritrovassero tra le mani panini ammuffiti. Ecco allora che Capoferri chiedeva al Consiglio di Stato se intendesse avviare accertamenti o adottare misure concrete per evitare che episodi simili potessero ripetersi in futuro. La risposta? «La Polizia cantonale ha provveduto a tutti gli accertamenti del caso, anche con il fornitore dei pasti in questione e ha preso i provvedimenti necessari. Si precisa che dal mese di febbraio fino ad oggi il fornitore in questione ha fornito più di 2.100 pasti alla Polizia cantonale senza reclamazioni da parte degli agenti».
«Il Comando della Polizia cantonale si rammarica per l’episodio del 18 ottobre 2025, ritiene però che la questione rappresenti un caso isolato, risolto immediatamente in loco», si legge ancora nella risposta all'interrogazione.
Il Consiglio di Stato rassicura anche sul fatto che gli agenti che hanno ricevuto un panino non commestibile non hanno dovuto mettere mano al proprio portafogli per garantirsi la sussistenza. «L’Ufficiale di polizia responsabile del servizio di mantenimento dell’ordine, informato da alcuni agenti sul fatto che alcuni panini non fossero commestibili poiché ammuffiti, ha dato immediatamente l’indicazione, che chi avesse un tale panino poteva provvedere privatamente al sostentamento e richiedere l’indennità pasto».
La risposta del Consiglio di Stato si conclude precisando che gli «agenti impegnati nel mantenimento dell’ordine pubblico come tutti gli agenti e collaboratori della Polizia cantonale godono della stima e del rispetto da parte dei superiori di tutti i livelli gerarchici. La Polizia cantonale si impegna continuamente ad assicurare le condizioni adeguate affinché tutti possano svolgere il loro compito al meglio».


