«Per fare la spesa con il sorriso vanno rilanciati i negozi di paese»

Una scelta coraggiosa, certo. Abbandonare gli studi ed aprire un negozio. Non in città, ma in una regione periferica. Michelle Sartore l’ha fatto. La giovane da quasi due mesi gestisce la «Bottega EcoDì» a Rodi-Fiesso. L’abbiamo intervistata.
Al secondo anno di Bachelor in psicologia all’Università di Friburgo, con la media del 5.25, Michelle Sartore si fa coraggio, abbandona gli studi ed esce allo scoperto, portando con sé il sogno che per troppo tempo aveva tenuto nel cassetto. Si lancia nell’avventura chiamata «Bottega EcoDì» a Rodi-Fiesso, negozio che vende prodotti selezionati attentamente proprio da lei. «Devono rispettare almeno una di queste cinque caratteristiche: sostenibile, biologico, sfuso, artigianale e locale», ci racconta senza pensarci un attimo. L’obiettivo della giovane? Offrire alla popolazione della Valle Leventina l’opportunità di fare una spesa sostenibile e completa, in un ambiente familiare dove è possibile «scappare» dalle pressioni della quotidianità.


Una scelta ponderata
«Le critiche e un po’ di scetticismo non sono mancati», esordisce la proprietaria del punto vendita dell’Alto Ticino. «Mi è stato detto che stavo buttando via due anni della mia vita per un progetto destinato a fallire, ma io rimango positiva: d’altronde le novità mettono sempre un po’ di paura», continua. Ma perché proprio a Rodi-Fiesso, frazione di Prato Leventina, paese che conta circa 400 abitanti? Non si tratta di follia, ma di una scelta ragionata da parte di Michelle, che è ben consapevole del rischio di aprire una nuova attività ed è stata pertanto cauta: «È in linea con la mia idea di dare l’opportunità ai leventinesi di seguire un modello di spesa interamente ecosostenibile e biologica. Nella fase di avvio dell’attività ho preferito optare per una soluzione a basso costo: sto lavorando in uno spazio di proprietà della mia famiglia, che mi permette di avere dei costi fissi contenuti». Nei primi due mesi scarsi ha riscosso un buon successo, sinceri complimenti e tanta ammirazione. «Ero un po’ sorpresa», ci confessa la giovane imprenditrice, «dalla quantità di persone che ho scoperto voler seguire uno stile di vita più consono per l’ambiente. Ho avuto ottimi riscontri e molto sostegno».
«Fuggiamo dallo stress»
Il percorso scolastico di Michelle, che si è diplomata alla Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona, le permette di gestire l’attività in maniera totalmente autonoma: «Mi sono fatta aiutare solo per ottenere permessi e licenze». Inizialmente si è trattato di un investimento interamente personale, dopodiché ha richiesto un finanziamento al Comune di Prato Leventina e all’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e valli: «Non ho ancora ricevuto una risposta definitiva, ma entrambi si sono mostrati entusiasti e propensi ad aiutarmi». Qual è il messaggio che Michelle vuole trasmettere? «Che è fattibile vivere una vita più tranquilla allontanandosi dalle pressioni della società: voglio fare qualcosa di pratico a favore dell’ambiente e contro il surriscaldamento globale e spero di dare il mio contributo per questa causa. Mi sento più appagata da quando ho mollato l’università per concretizzare il progetto che mi frullava in testa da anni: studiare mi interessava, ma non mi rendeva felice. Ora lo sono».
La difesa dell’ambiente
La «Bottega EcoDì» vende prodotti sostenibili e permette di fare una spesa completa acquistando merce selezionata con cura dalla proprietaria: «Una mia cliente dice che qui si trova di tutto un po’. Ed è la verità». Ma è importante sottolineare la grande disponibilità di Michelle a soddisfare ogni esigenza: «Se qualcuno volesse un prodotto specifico che nel negozio non è disponibile, farei il possibile per trovare un articolo che piaccia ad entrambi ed inserirlo così nell’inventario».
Secondo la nostra interlocutrice la «Bottega EcoDì» rappresenta il giorno ecologico in cui il non biologico è sostituito dal biologico. Sembra uno slogan. Ma è di fatto il valore aggiunto dell’attività messa in piedi da Michelle Sartore, che cerca di offrire prodotti selezionati a prezzi accessibili, basandosi sulla sua esperienza d’acquisto di studentessa. La proprietaria aggiunge che in negozio è possibile fare acquisti in tranquillità accompagnati da una chiacchierata. Affinché possa trasformarsi anche in un luogo di aggregazione: «Si sta creando una piccola rete sociale che consente di farsi trasportare nelle botteghe di una volta, dove fare la spesa era visto come un momento conviviale e non stressante. Con questo spirito mi affaccio alla concorrenza dei supermercati».