Consiglio di sicurezza ONU

Per la Svizzera è «necessario un cessate il fuoco umanitario immediato»

Il DFAE precisa di rammaricarsi dell’esito del voto e sottolinea l'urgenza di chiamare le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere la popolazione civile – «Il fallimento di oggi non deve in nessun caso essere interpretato come un segnale alle parti di continuare le ostilità»
© KEYSTONE (AP)
Red. Online
22.03.2024 17:15

Russia e Cina hanno bloccato con il veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (ONU) la risoluzione promossa dagli Stati Uniti su una tregua a Gaza. La risoluzione sottolineava la necessità di un cessate il fuoco immediato e duraturo e sosteneva i negoziati diplomatici in corso, guidati da USA, Qatar ed Egitto. Chiedeva inoltre che le parti rispettassero i loro obblighi di diritto internazionale, nonché un aumento degli aiuti umanitari. «La Svizzera ritiene necessario istituire un cessate il fuoco umanitario immediato», scrive il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). «Tale misura deve in particolare agevolare il rilascio degli ostaggi e la consegna immediata di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e al suo interno».

La Svizzera ha sostenuto la risoluzione a New York e si rammarica dell’esito del voto odierno. «È urgente che il Consiglio di sicurezza chiami le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e protegga la popolazione civile». 

Nella dichiarazione dopo il voto, la Svizzera ha sottolineato che l'adozione di questa risoluzione avrebbe rappresentato un chiaro invito alle parti a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. «La risoluzione avrebbe anche esortato le parti a lavorare per un cessate il fuoco duraturo, sei mesi dopo gli attacchi terroristici di Hamas dalla Svizzera condannati. Inoltre, la risoluzione avrebbe sottolineato l'importanza cruciale di una soluzione a due Stati come base unica per la pace e la sicurezza nella regione».

Il discorso

«È giunto il momento che la richiesta inequivocabile di un cessate il fuoco umanitario immediato sia oggetto di un consenso all'interno del Consiglio», ha dichiarato Pascale Baeriswyl, ambasciatrice svizzera all'ONU, nella dichiarazione dopo il voto. «Alla luce della catastrofica situazione umanitaria in cui versano i civili a Gaza, a partire dai bambini e dalle centinaia di migliaia di sfollati vittime dei bombardamenti, del rischio di carestia e di epidemie, tale cessate il fuoco rimane un passo prioritario e urgente. La fornitura di aiuti umanitari, di cui l'intera popolazione di Gaza ha oggi bisogno, deve poter avvenire in modo rapido, sicuro e senza ostacoli».

La Svizzera ha quindi fatto notare che «il testo americano non chiede esplicitamente il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi, una richiesta che la grande maggioranza dei membri del Consiglio, tra cui la Confederazione, ha costantemente avanzato dopo gli atti di terrore perpetrati da Hamas il 7 ottobre». D'altra parte, è stata accolta con favore la condanna di questi atti nel testo.

E sulla «grande offensiva militare a Rafah», Baeriswyl ha sottolineato come «peggiorerebbe significativamente la situazione già catastrofica della popolazione civile e creerebbe un nuovo grande ostacolo alla consegna degli aiuti umanitari». «Una simile prospettiva è inaccettabile e non può essere approvata da questo Consiglio – ha aggiunto –. Pertanto, il fallimento di oggi non deve in nessun caso essere interpretato come un segnale alle parti di continuare le ostilità». La Svizzera resta impegnata in un'azione unitaria per porre fine al conflitto e ristabilire un orizzonte politico, in linea con il mandato di mantenimento della pace e della sicurezza.

Le reazioni

«Ci sono due ragioni profondamente ciniche dietro questo veto: primo Russia e Cina non vogliono condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Inoltre semplicemente non vogliono vedere adottato un testo elaborato dagli Stati Uniti», ha detto l'ambasciatrice americana all'ONU Linda Thomas-Greenfield. «Sappiamo benissimo che dietro tutta la retorica, Russia e Cina non fanno nulla di diplomatico per una pace duratura o per contribuire sinceramente agli sforzi umanitari», ha aggiunto.

Vassily Nebenzia, ambasciatore russo, ha giustificato il veto spiegando che supportare il testo avrebbe significato «coprirsi di vergogna»: «Non possiamo permettere al Consiglio di sicurezza di essere uno strumento di Washington per le sue politiche in Medio Oriente. E il testo americano dà a Israele la luce verde per un attacco a Rafah. Per sei mesi il Consiglio di sicurezza è stato incapace di chiedere un cessate il fuoco a Gaza a causa del ripetuto veto degli USA, e ora dopo sei mesi con la Striscia praticamente spazzata via, gli Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco».

Per la Cina si è espresso l'ambasciatore all'ONU Zhang Jun: «Il testo americano è ambiguo e non è all'altezza delle aspettative della comunità internazionale. Inoltre il testo è sbilanciato su molti altri aspetti, ad esempio il fatto di non esprimere una chiara opposizione del Consiglio di sicurezza a un attacco israeliano a Rafah, manda un segnale sbagliato».

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