Quella forgia simbolo del passato e fulcro del futuro

C’è anche l’edificio della forgia delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco fra i beni culturali meritevoli di tutela locale. Il Municipio di Bellinzona ha posto in pubblicazione - fino al 1. ottobre - la zona di pianificazione del quartiere atta, appunto, a proteggere il patrimonio storico-culturale del Borgo. Nella fattispecie si tratta del complesso di quasi 2 mila metri quadrati risalente agli inizi del 1900. Una testimonianza architettonica di pregio dell’attività industriale dell’epoca che sarà, peraltro, il fulcro dell’innovativo comparto con contenuti misti che si svilupperà a tappe entro tre lustri al posto dell’azienda specializzata dal 1932 nella costruzione di locomotive, vagoni e carri; l’investimento è di almeno 200 milioni di franchi. Contro il via libera del Legislativo alla variante di Piano regolatore, indispensabile per la riconversione dell’area di oltre 46 mila metri quadrati, come abbiamo anticipato il 14 marzo, è pendente un ricorso al Consiglio di Stato.
In pubblicazione per un mese
«La zona di pianificazione mira ad evitare che, sulla base delle prescrizioni pianificatorie di zona vigenti, gli edifici oggetto di esame possano essere demoliti o irrimediabilmente alterati rispetto ai valori storico-architettonici e contestuali che ne potrebbero giustificare la tutela», puntualizza l’Esecutivo della capitale nella scheda descrittiva dopo aver preso atto del preavviso favorevole del Dipartimento del territorio. Ma come si è arrivati all’elenco che vi illustreremo nelle prossime righe? È stata considerata l’importanza storica, scientifica, architettonica ed artistica nonché il contesto territoriale e paesaggistico e lo stato di conservazione della sostanza storica originale. Sulla base di queste premesse si sono soppesati altri due fattori: «L’assenza o meno di possibilità di sviluppi edificatori e urbanistici auspicati in alternativa alla tutela e le implicazioni finanziarie» per la Città. La zona di pianificazione rimarrà in vigore per 5 anni, con possibilità di proroga. Entro 15 giorni dal termine di pubblicazione possono essere inoltrati eventuali ricorsi al Tribunale cantonale amministrativo che non avrebbero comunque effetto sospensivo.

La casa del pittore Berta
Nel futuro comparto che sorgerà una volta smantellate le Ferriere la forgia verrà trasformata in uno spazio dedicato a eventi e incontri; ospiterà una struttura polivalente in grado di accogliere fino a mille persone. La sala multiuso modulabile e flessibile sarà annessa all’albergo e potrà accogliere contenuti congressuali, culturali e formativi. Unitamente alla fucina sorretta dai pilastri in pietra vi sono altri cinque edifici di servizio considerati dei beni culturali meritevoli di tutela locale. Si tratta del Palazzo comunale, del Mercato coperto (realizzato nel 1937), del Centro postale, della stazione ferroviaria (inaugurata nel 1874) e della sottocentrale elettrica delle Ferrovie. Fra gli edifici di culto, per contro, figurano il cimitero ed il colombario del camposanto nonché delle cappelle. Le costruzioni civili degne di protezione sono ben 27. Si va dal Grotto Torcett alla Casa del parroco passando per le ville Linoleum ed Olgiati, la casa natale del pittore Edoardo Berta deceduto nel 1931 (impegnato nella riorganizzazione delle scuole di disegno ticinesi, è stato inoltre membro della prima Commissione cantonale per la conservazione dei monumenti storici e artistici) e due abitazioni di origine medievale. Completano la lista degli elementi decorativi, il ponte sul torrente Guasta ed una mulattiera.

Solo restauro e trasformazione
«Nella zona di pianificazione è vietato ogni intervento, anche esterno, che possa pregiudicare la pianificazione dell’utilizzazione del territorio. In particolare non è ammessa la demolizione degli edifici e degli impianti potenzialmente da proteggere e non sono ammessi interventi che ne alterino irrimediabilmente i valori storico-architettonici e contestuali che ne potrebbero giustificare la tutela», specifica l’Esecutivo di Bellinzona. Sono pertanto autorizzati esclusivamente il restauro e la trasformazione, basta che siano rispettati i punti citati in precedenza. Per quanto riguarda la forgia delle Ferriere, abbiamo visto, il suo utilizzo sarà quello congressuale/culturale quale fulcro del nuovo quartiere da 400 abitanti ed oltre 300 posti di lavoro. È consentita «la possibilità di conservare elementi o tracce del patrimonio storico industriale, anche se non previsti dal disegno finale delle linee di costruzione, purché compatibili con la situazione edificata circostante e in armonia con la visione generale di spazialità», scrive(va) il Municipio nel messaggio relativo alla variante di PR accolta il 3 febbraio scorso.