Quelle Officine quasi a costo zero

Le nuove Officine FFS «rappresentano uno dei più importanti poli industriali d’Europa e un investimento strategico per il nostro territorio. Il Municipio, in collaborazione con i propri servizi e in costante confronto con le autorità cantonali e federali, ha condotto una negoziazione tesa a ottenere condizioni favorevoli per il Comune». Le lunghe trattative non sono state facili - come avevamo riferito sul Corriere del Ticino del 16 novembre scorso -, ma sono state ora coronate dal lieto fine. L’Esecutivo di Arbedo-Castione, il Cantone e le Ferrovie hanno raggiunto un accordo sulla chiave di riparto per quanto riguarda le opere accessorie indispensabili per l’insediamento del sito produttivo da almeno 755 milioni che verrà inaugurato nel luglio 2028. Alle casse dell’ente locale bellinzonese il moderno impianto «costerà» 55.500 franchi. Il Legislativo si esprimerà sul testo nella seduta del 17 giugno. Il sì è scontatissimo. Sarà comunque interessante vedere se dai solitamente compassati banchi del Consiglio comunale - alla luce dell’importanza del progetto - arriverà la richiesta di maggiori delucidazioni su uno o più contenuti dell’accordo.
L’auspicio si è avverato
Più o meno nello stesso periodo - giorno più giorno meno - inizieranno i lavori veri e propri per l’edificazione dello stabilimento, mentre la simbolica cerimonia della prima badilata si terrà solamente in settembre. «Considerati i benefici infrastrutturali ottenuti, l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione dei carichi amministrativi, il Municipio ritiene che la convenzione proposta (al Consiglio comunale; n.d.r.) rappresenti un accordo equo e vantaggioso per la collettività», precisa il consesso. Fatti due calcoli, effettivamente, è difficile dare torto all’autorità politica di Arbedo-Castione. Molti dei nostri lettori ricorderanno forse che, quando a fine aprile 2022 il progetto dell’Officina 2.0 era stato illustrato ai cittadini durante due serate informative, il sindaco Luigi Decarli disse testuali parole: «Vogliamo spendere il meno possibile. Non stiamo mettendo un’ipoteca sul destino del paese. L’auspicio, ad esempio, è quello che i collaboratori che saranno attivi nell’impianto (in totale saranno 360; n.d.r.) possano prendere il domicilio».
L’aspettativa si è avverata. Attenzione: l’importo per, consentiteci l’espressione, gli interventi a corollario del sito, non è in ogni modo irrisorio (5,1 milioni). Ed è questo il credito che passerà al vaglio del plenum fra poco più di due settimane. Tuttavia la cifra per l’ente locale è destinata a ridursi a «soli» 55.500 franchi. E ciò in virtù della tassa di allacciamento, dei sussidi cantonali e della Legge federale contro l’inquinamento delle acque (Lalia). I costi verranno anticipati dall’ex regia federale, che coordinerà e si occuperà, altresì, dei cantieri.

«Una visione coordinata»
Grazie all’accordo fra le parti si avrà inoltre una «visione coordinata dello sviluppo del comparto industriale»; le Officine, rammentiamo, occuperanno complessivamente 150 mila metri quadrati di terreni (la metà dei quali sono fondi SAC). «Grazie all’integrazione delle opere comunali nel progetto del nuovo stabilimento, la zona industriale si è valorizzata di infrastrutture di pubblica utilità per un valore complessivo stimato di circa 72 milioni. In condizioni normali gran parte di questi investimenti sarebbe stata a carico del Comune quale urbanizzazione progressiva del comparto». Pensiamo - per fare degli esempi - al nuovo assetto legato alla viabilità e all’ampliamento della stazione di sollevamento delle acque meteoriche e di versante (che è a costo zero per il Comune, di fronte ad un importo di 3,6 milioni) e a quello delle condotte dell’acqua potabile.
Sinergie e procedure
Il Comune, sottolinea ancora il Municipio arbedese, ha pertanto «beneficiato delle sinergie» con le future Officine FFS per «conferire un assetto definitivo» alla zona al di là della ferrovia. L’ex regia, infatti, in virtù del principio del coordinamento delle procedure, «si è anche fatta carico della progettazione e della pubblicazione per le opere di terzi. Ciò ha permesso una sensibile riduzione dell’onere amministrativo per il Comune e ha accelerato i tempi di approvazione delle varie componenti». Un’operazione, dunque, win-win, stando all’Esecutivo dell’ente locale a nord di Bellinzona.
Il Polo di sviluppo economico
L’etichetta di Polo di sviluppo economico l’area alla fine del paese di Castione, andando verso Claro, ce l’ha dal 2017. A nord, nel luglio 2028, verranno inaugurate le Officine FFS. Per il resto il Piano d’indirizzo preconizza tre comparti ben definiti: il centro logistico di importanza cantonale per la gestione integrata degli inerti; la lavorazione intensiva di beni e servizi a carattere tradizionale; e quella di beni ad alto valore aggiunto e innovativi. Entro il 2027 si svolgerà la procedura della variante pianificatoria per la riorganizzazione della zona industriale; la governance è attesa nel 2031.