L'evento

Rabadan, una risottata da primato

Migliaia di «sudditi» del carnevale di Bellinzona si sono riversati, ma in fila e ordinatamente, al capannone degli eventi in Piazza del Sole per gustare il piatto simbolo della manifestazione
Apprezzatissimo il lavoro dei cuochi
Jona Mantovan
13.02.2024 17:45

C'erano Willy Wonka, Wonder Woman, la Pimpa. E poi ancora panda, leoni, ninja, principi azzurri... tutti ordinatamente in fila al capannone degli eventi del carnevale Rabadan di Bellinzona. Un'edizione numero 161 da primato anche per questo martedì grasso: l'occasione, infatti, è la risottata offerta dai monarchi dei bagordi, bagordi ormai in procinto di terminare. Alle tavolate non poteva mancare il sindaco della capitale, Mario Branda, temporaneamente 'destituito' dal Sire e dalla sua regina. «Il mio voto? Cinque e mezzo su sei», esclama al Corriere del Ticino. Un ottimo giudizio «scolastico» poi subito riportato al microfono dal presidente del comitato promotore della manifestazione, Giovanni Capoferri, scatenando un boato di approvazione e di applausi da parte dei «sudditi». «Anche la nostra risottata è diventata una tradizione», prosegue il 63.enne. «C'è una bella energia anche quest'anno e devo dire che finora questo Rabadan, anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, è stato ineccepibile». Ecco che in mezzo a parrucche e travestimenti di ogni tipo spunta un tutone azzurro. «Sono un animale blu», esclama Diego, 34.enne di Locarno che nella vita lavora nel settore della logistica. «Questo travestimento l'ho preso alla Caritas», mentre mostra la scritta «Affamato» sulla schiena. Un paio di grandi occhi finti spuntano da sopra il cappuccio. «Il risotto? Maaah», dice facendo il segno ‘così-così' con la mano. Probabilmente sarà abituato a degustarlo, rigorosamente nel tutone azzurro, in qualche ristorante di lusso... «Ma nooo! Anzi, sono abituato a quelli più caserecci». Dice. Più fantasiosa la coetanea Livia, casalinga di Minusio. «Sono un unicorno e mi chiamo Arcobaleno. Dove vivo? In paradiso», illustra entrando decisamente nel suo personaggio. Muove la testa leggermente verso il basso ed ecco spuntare, da una tuta simile a quella di Diego, orecchiette e criniera multicolore con, ovviamente, un piccolo corno color crema. «È eccezionale questo risotto». Forse perché è gratis? Domanda-provocazione: «Macché! Era buono anche se non lo fosse stato».

Poco più avanti, ecco una calciatrice. Che veste la maglia della Colombia. «Ma io sono davvero colombiana», sorride Mariana. Che in fin dei conti calciatrice non lo è, dato che studia comunicazione e si trova qui in visita come turista. Anche per lei il risotto è «rico» (in spagnolo, squisito, ndr). La 21.enne partecipa volentieri alle serate di festa. Un po' come la giovanissima Elisa, 16 anni, travestita da diavoletta. «Faccio tutte le serate, anche oggi» esclama la bellinzonese, studentessa alla Commercio, che aggiunge rapido un «ma non fino alla chiusura. Al massimo fino alle due, alle tre. Più che altro perché ci sono in giro anche i miei genitori».

Intanto Re e Regina Rabadan salgono sul palco. «Ci siete? Non vi ho sentito... va bene che state mangiando il risotto, ma adesso fatevi sentire. Ci siete?». La folla divertita risponde a squarciagola. L'atmosfera è di festa e lo dimostrano anche le migliaia di porzioni distribuite. Tremila? Quattromila? La cifra, più o meno, sarà quella. «In nome della regina e di tutta la corte, vi auguriamo con tutto il cuore un buon pranzo e buona giornata, con tutto questo sole». I due monarchi (all'anagrafe Elisa Ghelmini e Renato Dotta) salutano dal palco. Ma ci sarà tempo nella prossima ora per salutare i sudditi tra le lunghe tavolate. Infatti qualcuno si è già fatto avanti per poter scattare delle foto insieme a loro. 

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