Ricorso respinto: il preventivo va bene così

Il preventivo 2025 di Bellinzona, che stima un disavanzo di oltre 13 milioni di franchi, va bene così. Lo afferma il Consiglio di Stato che - come appreso ieri dal Corriere del Ticino - ha respinto (con decisione presa mercoledì) il ricorso inoltrato da un cittadino contro la risoluzione del Legislativo del 4 febbraio scorso, come avevamo anticipato.
Il cittadino biasimava quella che, a suo dire, era stata una scarsa informazione che non avrebbe permesso al plenum di deliberare con cognizione di causa. Un «disordine contabile», come è stato definito, frutto della mancanza di un chiaro Piano finanziario. Ma l’Esecutivo cantonale ha rispedito al mittente le critiche. Sicura la censura bis al Tribunale amministrativo cantonale (TRAM), come ci ha confermato il privato.
La discussione plenaria
«Presupposto irrinunciabile di una libera e consapevole espressione del voto è innanzitutto un’oggettiva ed esauriente informazione sul tema oggetto della deliberazione», evidenzia il Governo presieduto da Norman Gobbi. Ne consegue che un’adeguata conoscenza del tema in discussione (nella fattispecie i conti per l’anno in corso che preconizzano il deficit più alto dall’aggregazione) è garanzia di correttezza della decisione adottata dai consiglieri comunali. I quali, prima della seduta, devono leggere il messaggio municipale e il/i rapporto/i della Commissione della gestione. «L’ultimo approccio di tipo cognitivo è quindi lasciato alla discussione plenaria che precede la deliberazione vera e propria da parte del consesso», aggiunge il Consiglio di Stato.
Con cognizione di causa
Il quale precisa che il controllo giudiziale della congruenza, dell’adeguatezza e dell’oggettività dell’informazione dispensata dall’Esecutivo nell’ambito dei messaggi e dalle commissioni attraverso i relativi rapporti è in ogni caso limitato: «Informazioni carenti o errate contenute nel messaggio che il Municipio sottopone al Legislativo comunale possono determinare l’annullamento della decisione che ne è scaturita soltanto se il difetto è di natura tale da giustificare la conclusione che l’organo deliberante ne è stato fuorviato o non ha comunque potuto determinarsi con la necessaria cognizione di causa».
C'è tutto, lì dentro
La presentazione del preventivo per l’anno seguente è indubbiamente un momento clou. Il documento adempie una serie di funzioni di «orientamento, di indirizzo e di controllo nell’ambito della gestione delle finanze». Sulle censure del cittadino, il Governo sottolinea che i bilanci sono stati approvati «con la necessaria cognizione di causa, ossequiando questi ultimi in toto quanto esposto nei considerandi precedenti, avendo fornito, contrariamente a quanto sostenuto dallo stesso insorgente, una visione chiara, completa e veridica della gestione finanziaria, del patrimonio e dei debiti del Comune, nel rispetto dei principi di cui ai disposti di legge applicabili in materia, con riferimento al dettaglio del conto economico e del conto degli investimenti, in conformità con il preventivo precedente e l’ultimo consuntivo».
«Eccesso di formalismo»
C’è anche la pianificazione finanziaria 2026-2028, alla quale l’Esecutivo ha dedicato un intero capitolo, nel preventivo. Chiedere un messaggio aggiuntivo e separato è considerato un «eccesso di formalismo», considerato che dal 2021 Bellinzona fa così. È la prassi, insomma, e non è contraria alla Legge organica comunale. Importante è che l’aggiornamento della pianificazione finanziaria ci sia: «Né a livello commissionale e nemmeno in sede di dibattito plenario è stata sollevata l’assenza di un Piano finanziario o di un suo aggiornamento».