L'esperto

«Sì, è stata una notte gelida, ma lontana dai primati»

Sul Passo del Forno -27 gradi, -26 a Samedan e -25,2 a La Brévine, la Siberia Svizzera: «Siamo sorpresi perché fa sempre più caldo, ma non sono temperature eccezionali»
Guido Della Bruna, di Meteosvizzera, conferma: «È la notte più fredda dell'anno, ma queste temperature non sono nemmeno nelle dieci più basse della storia»
Jona Mantovan
12.12.2022 18:15

Quella appena trascorsa, tra domenica e lunedì, è stata la notte più fredda dell'anno. E lo sarà ancora per un po', viste le particolare condizioni in cui si è manifestata. Il primato del 2022 spetta al Passo del Forno, a Buffalora (quasi a duemila metri, 1.961 per la precisione): -27 gradi centigradi. A Samedan erano -26, mentre è andata meglio a La Brévine, la Siberia della Svizzera: -25,2. «Siamo sorpresi solo perché fa sempre più caldo e non siamo ormai tanto abituati alle temperature sotto lo zero. Quelle che abbiamo misurato, quindi, non sono temperature eccezionali, almeno verso il basso. Questi valori non sono nemmeno nella classifica delle dieci temperature più basse registrate nella storia». A parlare, dalla postazione negli uffici di MeteoSvizzera a Locarno, è il meteorologo Guido Della Bruna. 

Condizioni perfette

La ricetta per ottenere la notte più fredda dell'anno è presto detta. Per Della Bruna è quasi un mantra: «Abbiamo registrato una sorta di invasione di aria molto fredda di origine polare, che è arrivata sulla Svizzera nord alpina sabato. Questa ha poi attraversato le Alpi domenica, raggiungendo però il sud delle Alpi sotto forma di favonio. È per questo che le temperature di ieri non erano ancora così basse. Il favonio, però, è cessato nella notte. In questo modo, con una notte serena e senza vento a sud delle Alpi, abbiamo potuto avere un calo molto marcato delle temperature, che hanno fatto registrare delle anomalie negative di due-tre gradi circa alle basse quote, ma fino a 12, 13 gradi in meno del normale nelle regioni di montagna».

Ancora per un po'

Secondo l'esperto, in collegamento Skype da quella che ha tutta l'aria di una sala di controllo piena di schermi con mappe colorate e dati aggiornati in tempo reale, questa appena trascorsa è stata la notte più fredda, almeno per un po'. «Sì, esatto. Perché già per la prossima, attendiamo l'arrivo di nuvolosità. E la nuvolosità ostacola il raffreddamento notturno e quindi le temperature scenderanno leggermente di meno», afferma lo scienziato. Avvolto in un maglione a tema natalizio con una linea spezzata che ricorda le creste delle montagne – probabilmente una conseguenza della temperatura massima di venti gradi impostata nei locali della Confederazione per far fronte alla crisi energetica –, Della Bruna aggiunge come questa «sarà comunque una notte fredda, ancora con temperature negative praticamente su tutta la Svizzera, ma non così fredda come quella appena trascorsa».

Guardando nell'immediato passato e facendo un confronto con il 2022, ecco, per quest'anno abbiamo avuto circa il 70% delle giornate con temperature più alte della normalità
Guido Della Bruna, meteorologo

«Non siamo più abituati»

Il modesto primato segnato dalla notte più gelida del 2022 avrebbe fatto tanto parlare di sé. «Ma forse non siamo più abituati ad avere temperature così fredde. Se diamo un'occhiata alle statistiche, possiamo vedere che siamo abbastanza lontani dai valori memorabili. Quello misurato la scorsa notte non è nemmeno fra i primi dieci valori più bassi nella nostra serie storica. Guardando nell'immediato passato e facendo un confronto con il 2022, ecco come emerga il fatto che quest'anno abbiamo avuto il 70% delle giornate con temperature più alte della normalità».

Il primo giorno di gelo

Un altro dato interessante, secondo Della Bruna, è quello con la data del primo giorno dell'inverno in cui si misura il gelo al suolo: «Circa nella metà degli inverni abbiamo avuto il primo giorno di gelo prima del 12 dicembre e l'altra metà l'abbiamo avuto dopo. Un'altra cosa che possiamo notare è che negli ultimi due o tre decenni lo misuriamo sempre più tardi nella stagione», conclude il meteorologo.

I dati integrali

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