Ticino

Stop alle precipitazioni, ma è allerta piena per Verbano e Ceresio

I laghi Maggiore e di Lugano raggiungeranno i loro picchi nel corso della giornata odierna e in seguito inizieranno a scendere lentamente – L'Ufficio dei corsi d'acqua: «È presto per dire se la stagione primaverile sarà meno siccitosa, ma partiamo con il piede giusto»
© CdT/Gabriele Putzu
Jenny Covelli
02.04.2024 18:45

Le precipitazioni intense cadute soprattutto a sud delle Alpi sono cessate. I laghi Maggiore e di Lugano raggiungeranno probabilmente i loro picchi nel corso di oggi, martedì, e nei prossimi giorni caleranno lentamente. I valori soglia delle portate al grado di pericolo 2 («moderato») sono stati superati lunedì dai fiumi Maggia, Vedeggio e Magliasina. Nel frattempo, le portate sono scese nel grado di pericolo 1 («nullo o debole»). Nei prossimi giorni non sono previste ulteriori precipitazioni intense in Ticino. A seguito della regolazione controllata del deflusso del lago di Lugano, fa sapere l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia, la portata della Tresa rimarrà elevata anche nei prossimi giorni con valori attorno agli 80 metri cubi al secondo (pari al valore soglia al grado di pericolo 2). Entro il fine settimana, il livello del lago Maggiore registrerà presumibilmente valori nella fascia di pericolo 1. Il livello delle acque del lago di Lugano scenderà più lentamente e rimarrà probabilmente nel grado di pericolo 2 anche dopo il prossimo fine settimana.

© Ufficio federale dell'ambiente (UFAM)
© Ufficio federale dell'ambiente (UFAM)

«Quelle degli scorsi giorni sono state precipitazioni importanti», conferma l'ingegnere Andrea Salvetti, sostituto capo dell'Ufficio dei corsi d'acqua del Dipartimento del territorio (DT). «Nel Ticino occidentale hanno superato i 250 millimetri, attestandosi a quasi 300. Valori un po' più bassi sono stati registrati nel Sottoceneri e nel Ticino orientale. Precipitazioni che si sommano a quelle delle settimane precedenti: veniamo da un mese e mezzo molto umido».

Il limite delle nevicate è stato piuttosto elevato durante il weekend pasquale. La neve è caduta in alto. «In particolare la Maggia ha avuto portate importanti. Con quantitativi cosi elevati, sono stati i grandi corsi d'acqua e i due laghi ad accumulare grossi volumi – aggiunge Salvetti –. Per questo motivo, in contatto con l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), abbiamo optato per un'allerta di grado 2».

Per contro, i piccoli corsi d'acqua non hanno registrato problemi particolari, «se non a Frasco e Gambarogno, in virtù delle precipitazioni più intense nella fase finale dell'evento».

Siccità, «partiamo con il piede giusto»

È sicuramente prematuro dire se le intense precipitazioni che ci siamo lasciati alle spalle avranno un impatto sui prossimi mesi. Anche perché «i laghi dovranno ora abbassare il loro livello. Quello attuale non costituisce, infatti, uno stoccaggio importante di risorse». «Vedremo come proseguirà la stagione primaverile», conclude il sostituto capo dell'Ufficio dei corsi d'acqua. «Per quanto riguarda la siccità, partiamo sicuramente con il piede giusto, non come nelle precedenti due stagioni».

Pasqua da record

«Pasqua porta tre nuovi record per Lago Maggiore e Ticino», titola VareseNews facendo riferimento al periodo a cavallo tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. In altri anni, in questi giorni, non si è mai verificata una piena così importante, confrontando i dati disponibili su laghi.net. Poco dopo la mezzanotte del 2 aprile, il Lago Maggiore si è attestato a 227,5 centimetri sullo zero: un record storico per il bacino che a inizio aprile non era mai arrivato a livelli così alti (il precedente livello massimo mai registrato era di 175 centimetri nel 1981). Altro primato è quello degli afflussi d’acqua nel Verbano: nel bacino sono entrati fino a 2.800 metri cubi di acqua al secondo. Record anche per la portata del fiume Ticino quale emissario in uscita dal lago: 1.220 metri cubi di acqua al secondo. Non si è mai verificata una piena cosi importante tra fine marzo e inizio aprile.

Danni anche sulla sponda italiana

Le forti raffiche di vento, che hanno raggiunto i 90 km/h, e le piogge incessanti hanno trasformato il lago «in un campo di battaglia contro la furia della natura», scrive oggi l'Autorità di Bacino del Ceresio. Lungo la sponda varesina, nel comune di Brusimpiano, decine di imbarcazioni hanno subito danni ingenti, quattro sono affondate nelle acque agitate. Maurizio Tumbiolo, direttore dell'Ente Regionale: «Siamo intervenuti in squadra e prontamente per cercare di arginare i danni, ma le forti raffiche di vento e le acque agitate ci hanno posto di fronte a un lavoro molto complesso. Di fatto, abbiamo monitorato le coste per ore, nella speranza di contenere il peggio. Tuttavia, l'impegno congiunto delle autorità e degli operatori di emergenza ha testimoniato la solidarietà e la prontezza di fronte alle avversità e alle sfide del clima sempre più estreme».

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