Frana sulla Lötschental, notte tranquilla a Blatten

La situazione nel villaggio vallesano di Blatten, minacciato da uno smottamento, è rimasta calma nella notte. Non ci sono stati crolli importanti sul Kleines Nesthorn nelle ultime ore, ha dichiarato questa mattina un portavoce del centro di comando regionale della Lötschental all’agenzia di stampa Keystone-ATS.
L'ansia, però, continua, soprattutto per le circa 300 persone sfollate (di cui 283 residenti). Già sabato sera 92 residenti e 16 turisti avevano dovuto lasciare le loro case. Poi, ieri mattina, la temuta comunicazione tramite Alertswiss: «Portate con voi lo stretto necessario e lasciate le case immediatamente». Nel giro di due ore tutti gli abitanti rimasti in paese (tranne i residenti nelle due frazioni di Wyssenried e Eisten) hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.
Un crollo importante, tra i 150 e i 200 mila metri cubi di roccia, si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri, quando una parte della cima del Kleines Nesthorn si è staccata a pezzi tra le 17.00 e le 18.00. A titolo di paragone, la frana che ha interessato il comune grigionese di Brienz nel 2023 e si è fermata poco prima del villaggio aveva una massa di 1,2 milioni di metri cubi (gli abitanti erano stati sfollati e considerati i rischi di ulteriori frane si ipotizza anche un reinsediamento). Secondo Alban Brigger, ingegnere del servizio cantonale per i rischi naturali, tra i 2 e i 5 milioni di metri cubi di detriti potrebbero scendere a valle in direzione di Blatten.
Interpellati dal quotidiano locale Walliser Bote, alcuni abitanti hanno detto di «aspettare l’ineluttabile, non sapendo come troveranno il loro villaggio dopo la frana». Alcuni hanno addirittura affermato di temere di non poter più vivere lì, o di non potervi far ritorno. Per quanto riguarda i turisti, sono stati tutti ricollocati.
Matthias Ebener, a nome dello Stato maggiore di condotta regionale, ha definito «imminente» il pericolo di uno smottamento. Un crollo massiccio potrebbe innescare una reazione a catena. «La frana cadrebbe sul ghiacciaio, il ghiacciaio si scioglierebbe in acqua e questo provocherebbe una rapida colata di detriti che potrebbe causare gravi danni», ha spiegato Brigger al Walliser Bote.