Quei cani vittime dei cianobatteri, svelato il mistero

Era il 30 luglio 2020. Sei cani morirono per avvelenamento dopo avere fatto il bagno nel lago di Neuchâtel. Le autorità neocastellane imposero con effetto immediato il divieto di balneazione per le spiagge fra la foce dell'Areuse e Colombier. La Polizia parlò subito della possibilità che all'origine dei decessi ci fossero i cianobatteri. Un altro cane è morto nel giugno del 2022 a Jeunes-Rives.
Oggi, un comunicato dell'Università di Neuchâtel (UniNE), comunica che i suoi biologi hanno identificato il ceppo di cianobatteri responsabile della morte dei sei cani alla foce dell'Areuse nel 2020. Il loro lavoro, ora pubblicato sulla rivista Water Research X, è stato discusso in un simposio organizzato all'inizio del mese dal Laboratorio di microbiologia dell'ateneo. L'incontro ha offerto l'opportunità di confrontare i batteri responsabili della peste nella regione con quelli identificati negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda.
I cianobatteri sono un problema anche in Ticino. Le immagini del Ceresio come «una zuppa di zucca» dell'estate 2023 sono nella memoria di tutti. E il nostro cantone è corso ai ripari. Non essendoci soluzioni in vista per risolvere o perlomeno alleviare il problema delle fioriture tossiche, il Laboratorio cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità, in collaborazione con Acque sicure, ha elaborato un concetto di comunicazione al pubblico in caso di fioriture di cianobatteri nelle acque di balneazione, soprattutto per il periodo estivo.
Quell'acqua verde
I cianobatteri negli ambienti acquatici possono crescere sia sospesi in acqua (cianobatteri «planctonici»), sia attaccati a superfici dure, come ad esempio i sassi (cianobatteri «bentonici»). Proprio questi ultimi, scrivono i biologi dell'Università di Neuchâtel, possono essere altamente tossici per gli animali domestici, soprattutto per i cani. Il fenomeno non è limitato alla Svizzera e, sebbene non siano stati osservati casi mortali nella popolazione umana, sono stati segnalati decessi di cani in tutto il mondo. Tuttavia, se ingeriti in grandi quantità, questi cianobatteri possono essere tossici anche per l'uomo.
L’eccessivo sviluppo di cianobatteri planctonici può dare origine a delle fioriture superficiali che sono ben visibili anche a occhio nudo. Queste sono caratterizzate da ammassi galleggianti molto vistosi di colore variabile da verde brillante fino al rosso mattone.
È colpa del Microcoleus anatoxicus
Ma torniamo al «mistero» del lago di Neuchâtel. Le analisi tossicologiche effettuate sui sei cani hanno trovato nel derivato dell'anatossina-a (ATX) – tossina di origine cianobatterica – la probabile causa della morte degli animali, nel 2020, vicino alla foce del fiume Areuse, sulle rive del lago.
Sulla base di questa constatazione, l'équipe guidata dalla professoressa Pilar Junier, direttrice del Laboratorio di microbiologia dell'UniNE, doveva identificare e caratterizzare i cianobatteri responsabili. Obiettivo che è stato raggiunto. «Le analisi genomiche indicano che il ceppo che produce la tossina nell'Areuse appartiene alla stessa specie di quelli isolati in Nuova Zelanda, Stati Uniti e Canada: Microcoleus anatoxicus». Questa specie ha proprietà singolari che potrebbero spiegare perché prolifera così rapidamente e si impone a scapito di tutti gli altri cianobatteri dell'Areuse. «Rispetto al resto del genere Microcoleus, i ceppi che producono tossine hanno un genoma del 15% più piccolo, che potrebbe accelerare la loro crescita, rendendoli al contempo più dipendenti da altri microrganismi», spiegano Pilar Junier e i suoi colleghi.
Sensibilizzazione
I risultati sono stati discussi il 9 settembre durante un simposio sul problema dei cianobatteri organizzato dall'UniNE. L'obiettivo dell'incontro era quello di informare i professionisti svizzeri della protezione delle acque sullo stato delle conoscenze in materia, sulla base delle lezioni apprese in altre parti del mondo. Specialisti provenienti dagli Stati Uniti e dalla Nuova Zelanda hanno condiviso le loro opinioni sul fenomeno, insieme ai membri del Laboratorio di Microbiologia. Il risultato è stata una raccomandazione per la sorveglianza nazionale di ceppi strettamente correlati a M. anatoxicus, per aiutare a prevedere e mitigare eventi cianotossici simili.