Tassare chi attraversa la Svizzera in auto? «È banditismo»

Anche oggi, il tunnel autostradale del San Gottardo è stato preso d'assalto da turisti e vacanzieri. Al portale nord, stamane, si sono formati 11 chilometri di coda. Tanti. Gli abitanti del canton Uri, ma anche i ticinesi, da tempo immemore oramai non ne possono più. Il loro malcontento, lo scorso giugno, è arrivato a Palazzo federale. L'idea? Tassare chi, semplicemente, attraversa la Svizzera senza soggiornarvi. A lanciare la proposta, come noto, il consigliere nazionale Paolo Pamini (UDC) insieme a Bruno Storni (PS), Greta Gysin (Verdi), Simone Gianini (PLR), l’urano Simon Stadler (Centro) e il consigliere agli Stati Marco Chiesa (UDC). Il prezzo del passaggio, secondo quanto appreso, sarebbe dinamico: fra i 30 e i 60 franchi a seconda del traffico.
La misura, come scrive il Blick, evidentemente toccherebbe maggiormente gli olandesi e i tedeschi. Sono loro, in particolare, a usufruire del tunnel per raggiungere l'Italia. Lo Spiegel, magazine tedesco, a inizio settimana ha cavalcato e non poco il tema e, di riflesso, la proposta. I commenti, su Facebook, al post dello Spiegel che rimanda all'articolo mostrano quanto la proposta di Pamini e degli altri politici incontri (eufemismo) le critiche dei viaggiatori stranieri. «In un'altra epoca, chiameremmo tutto questo banditismo» sottolinea ad esempio un utente. Altri, invece, ritengono che la vignetta autostradale sia sufficiente per poter transitare attraverso la Confederazione. «Il turista che deve pagare per un anno intero nonostante effettui, di fatto, due passaggi all'anno è già abbastanza punito» dice una lettrice. Non solo, alcuni tedeschi - visto l'andazzo - rilanciano chiedendo contromisure sulle autostrade della Germania: «L'Unione Europea, a questo punto, dovrebbe far passare ogni cittadino svizzero alla cassa non appena varca la frontiera in automobile». Ahia. C'è chi, ancora, con (invero) parecchia fantasia insiste: «Le automobili svizzere dovrebbero rispettare i limiti di velocità svizzeri quando circolano sulle autostrade tedesche». Per tacere del turismo degli acquisti, croce e delizia - noi ticinesi lo sappiamo bene - delle zone di confine. Fra i commenti al post dello Spiegel, infatti, c'è pure chi chiede senza mezzi termini l'abolizione del rimborso dell'IVA.
Attenzione: non tutti gli utenti che seguono lo Spiegel su Facebook vedono di cattivo occhio la proposta di tassare i passaggi attraverso il San Gottardo. In questo senso, c'è chi fa notare che altri tunnel alpini sono soggetti a pedaggio. Uno su tutti: il Monte Bianco. I giuristi, in Europa come in Svizzera, si chiedono tuttavia se una tassa limitata di fatto agli stranieri sia applicabile o meno. Alex Erath, professore di Trasporti e Mobilità, dalle colonne della Sonntagszeitung ha lanciato l'allarme in questo senso, ritenendo il pedaggio «discriminatorio verso i cittadini dell'UE». Non solo, Erath ha detto che difficilmente l'UE «accetterebbe un simile scenario». Senza contare che, se meno cittadini europei dovessero passare dal San Gottardo, il tunnel verrebbe utilizzato maggiormente dagli svizzeri. Tradotto: non vi sarebbero benefici in termini di traffico e respiro per la regione alpina. Meglio, agli occhi dell'esperto, un pedaggio universale, da far pagare anche agli svizzeri. Lo scorso maggio, però, il Consiglio nazionale ha respinto di stretta misura l’introduzione di un pedaggio dinamico per il transito nelle Alpi. A opporsi, con forza, era stato il Ticino.