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«Tra tutti i candidati, Susanne Wille era sicuramente la migliore»

La presidente della SSR CoRSI, Giovanna Masoni Brenni, spiega perché e in che modo la scelta della 50.enne giornalista argoviese possa contribuire a rafforzare un’azienda oggi alle prese con un futuro incerto, anche a causa dell’iniziativa popolare sulla riduzione del canone televisivo
La futura direttrice generale della SSR, Susanne Wille sostituirà Gilles Marchand a partire dal 1. novembre prossimo. © ALESSANDRO DELLA VALLE
Dario Campione
26.05.2024 21:30

«Nessuno pensi che sia stata scelta perché donna. Era, semplicemente, la migliore tra i candidati e le candidate che hanno concorso per l’incarico». Lo sguardo di una donna verso un’altra donna può essere, talvolta, meno indulgente di quanto si possa realmente immaginare. Abbattere il soffitto di cristallo, in ogni campo e in ogni circostanza, è sempre più determinante. Ma sono le donne a essere consapevoli, per prime, che forzare verso una politica di genere non basta. Anzi, potrebbe diventare paradossalmente un limite. Lo sa sicuramente la presidente della SSR CoRSI e vice presidente del CdA di SSR, Giovanna Masoni Brenni, la quale commentando con il Corriere del Ticino la nomina di Susanne Wille alla direzione generale della SSR pone subito l’accento sulle capacità professionali e umane della 50.enne giornalista argoviese: «Ha una solida formazione, molta esperienza, ma anche le competenze, le relazioni e il talento necessari per affrontare le molte sfide che attendono la SSR», afferma Masoni Brenni.

Come a dire: si metta da parte ogni pregiudizio. «La nuova direttrice ha convinto, dopo il CdA, anche tutti i delegati, e ha ottenuto l’unanimità in sede di ratifica assembleare - aggiunge Masoni Brenni - anche i delegati SSR CoRSI l’hanno ascoltata con molta attenzione e interesse, e quindi appoggiata con grande convinzione. Poi, il fatto che la migliore persona per la direzione sia per la prima volta una donna, anche se dopo quasi 100 anni, è pure una bella notizia».

Peraltro, il percorso di avvicinamento al ruolo di direttore generale della più grande azienda culturale della Confederazione non era dei più facili. I profili esaminati sono stati moltissimi, oltre 100. Tra loro, quello di Susanne Wille, molto composito. Dopo una lunga carriera come cronista e commentatrice politica, dal maggio 2020 è responsabile della cultura di SRF, di radio SRF2 Kultur, delle produzioni di fiction della SRF e dei programmi SRF Dok. Premiata con il Media Star Award dall’Associazione Stampa di Zurigo, è stata indicata dalla rivista Schweizer Journalist «Giornalista politico dell’anno» per tre volte di seguito, dal 2016 al 2018. Wille ha una formazione umanistica ma ha studiato anche strategia digitale e gestione del cambiamento alla Harvard Business School e al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. Non solo: la futura direttrice generale della SSR (entrerà in carica il 1. novembre prossimo, ndr) conosce perfettamente le tre lingue nazionali e ha molto ben chiaro quale sia la caratteristica principale di una nazione del tutto particolare, qual è la Svizzera. «Un Paese - ha detto Wille durante la conferenza stampa di presentazione - che può essere orgoglioso della propria diversità linguistica, culturale e sociale. Io stessa sono orgogliosa di questa Svizzera che sa organizzare tale diversità come nessun altro Paese è in grado di fare. Mi batterò ogni giorno per la nostra diversità difendendo il concetto di “Idée Suisse”».

Non c’è dubbio che, in questo momento, la SSR somigli molto - come ha detto qualcuno - a una «nave in gran tempesta»: l’iniziativa popolare volta a ridurre il canone a 200 franchi è un autentico incubo, qualcosa che può veramente spezzare in due il Paese, oltre a mettere a rischio l’esistenza dell’azienda radiotelevisiva così come la conosciamo.

«L’apertura e la sensibilità mostrate da Wille verso le differenti regioni culturali e linguistiche della Svizzera è un fattore di stabilità - dice ancora Giovanna Masoni Brenni - il compito che la attende è impegnativo, anche a nome della SSR CoRSI le auguro mare buono e pieno successo».

Ai microfoni dei giornalisti che sin qui l’hanno avuta come collega di desk, Wille ha ripetuto «che gli anni venturi non saranno facili». Nessun riferimento diretto al voto sui 200 franchi, ma non ce n’era bisogno. «Restare fermi non è un’opzione e un compito centrale sarà modificare l'organizzazione aziendale» ha detto Susanne Wille, spiegando come sia inevitabile «già oggi pensare al domani in modo tale da essere pronti e restare rilevanti. La credibilità e la fiducia non sono valori dati per assodati, ma devono costantemente essere guadagnati ed è su questo aspetto che si concentrerà la SSR sotto la mia direzione, proponendo sempre un giornalismo di qualità. Ciò è ancora più importante oggi che il mondo è inondato da fake news e disinformazione. Senza un buon giornalismo non può esistere una democrazia forte». Un giornalismo forte che, per essere tale, ha bisogno di risorse. La battaglia è appena cominciata.

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Ecco chi è Susanne Wille
Cinquant'anni, originaria del canton Argovia, la nuova direttrice generale della SSR in passato è stata presentatrice del notiziario «10vor10» e ha lavorato per il programma «Rundschau» – Nel 2020 è quindi diventata responsabile della cultura di SRF