Tutto quello che sappiamo sugli 007 del nostro Paese

Nuova patata bollente in Svizzera per una vicenda di spionaggio. Colpa della Crypto, l’azienda elvetica che sarebbe stata usata per decenni dai servizi segreti americani e tedeschi per spiare oltre cento Stati. La questione potrebbe assumere i contorni di uno scandalo anche perché rischia di ledere l’immagine della Svizzera come Paese neutrale. E perché ci si chiede se il Consiglio federale fosse o meno a conoscenza dell’operato della ditta. Ora la delegazione delle Commissioni della gestione del Parlamento intende indagare per capirne di più. In passato si sono registrate altre polemiche nell’ambito dello spionaggio in Svizzera. Casi però molto diversi da quello di Crypto.
I precedenti
Lo scandalo più noto è quello delle cosiddette «schedature». Il caso emerse nel 1989 quando si scoprì che il nostro Paese aveva allestito dei fascicoli su 900 mila persone – uno svizzero su 20 e uno straniero su 3 – senza avere alcuna base legale per farlo. Sotto sorveglianza finirono soprattutto esponenti di sinistra, sindacalisti, avversari dell’esercito e delle centrali nucleari. Dieci anni fa i servizi segreti furono invece accusati di aver raccolto in una banca dati informazioni su oltre 200 000 persone senza aver osservato le disposizioni di legge.
Che cosa fanno
I nostri servizi segreti vengono ufficialmente definiti con l’espressione «Servizio delle attività informative» (SIC). I suoi compiti consistono «nella prevenzione e nella valutazione della situazione all’attenzione degli organi decisionali politici», si legge nel sito della Confederazione. In particolare, si occupano «dell’individuazione tempestiva e della lotta contro il terrorismo, dell’estremismo violento, dello spionaggio, della proliferazione delle armi di distruzione di massa e delle tecnologie dei loro vettori nonché dei cyberattacchi alle infrastrutture critiche».
Le competenze
Il servizio delle attività informative non si occupa di perseguimento penale, bensì di prevenzione. Il suo lavoro ha per destinatari soprattutto il Consiglio federale, i dipartimenti e la condotta militare. Il SIC funge inoltre da appoggio ai Cantoni nella salvaguardia della sicurezza interna e alle autorità di perseguimento penale a livello federale. Insomma, il suo lavoro consiste nella valutazione della situazione nel campo della sicurezza . Ricerche sul terreno che che vengono poi sottoposte all’attenzione degli organi decisionali politici.
Quanti sono e quanto costano
Il numero dei nostri agenti d’intelligence si aggira da anni attorno alle trecento unità. Stando agli ultimi dati ufficiali, nel 2018 se ne contavano 314 attivi a tempo pieno. L’anno precedente erano 303. «Il SIC è un servizio di intelligence piccolo, ma efficace ed efficiente», come si può leggere anche sul suo sito web. Il preventivo per 2020 (conformemente al decreto federale del 12 dicembre 2019) parla di spese e investimenti per 89 milioni di franchi, dieci in più dell’anno precedente.