«Un errore non scusabile»: il Centro non supera il PLR

«Secondo i dati corretti relativi ai risultati alle elezioni federali, il PLR resta la terza forza elettorale del Paese. È deplorevole che domenica sera l’Ufficio federale di statistica abbia pubblicato risultati errati». Il messaggio dei liberali-radicali non poteva essere più chiaro. I rapporti di forza nazionali tra i partiti pubblicati domenica dalla Confederazione non erano corretti e, di fatto, non c’è stato alcun sorpasso storico del Centro sul PLR. Tuttavia, al Nazionale il numero di seggi dell’ormai ex PPD (29) resta superiore a quello dei liberali-radicali (28).
«Un errore non scusabile». Di più, «il più grosso intoppo dagli anni Novanta», si è affrettato a dire il direttore dell’UST, Georges-Simon Ulrich, convocando d’urgenza (oltre tre giorni dopo lo scrutinio) una conferenza stampa per spiegare la falla nel sistema: «Un errore di programmazione del software di importazione dei dati». Durante i controlli di qualità, effettuati negli scorsi giorni, è emerso che a Neuchâtel i risultati di tre Cantoni (Appenzello interno, Appenzello esterno e Glarona) sono stati calcolati più volte: UDC, PLR e Centro nel conteggio finale sono dunque «risultati più forti di quanto non fossero», ha precisato l’UST. «È stata aperta un’indagine e il capo del Dipartimento, Alain Berset, è stato immediatamente informato dell’errore».
Nessun sorpasso
I funzionari di Neuchâtel, insomma, l’hanno combinata grossa. Il risultato? L’UDC resta il primo partito, ma la quota scende dal 28,6% al 27,9%; segue il PS (che cresce dal 18% al 18,3%) e poi la clamorosa sorpresa: il PLR passa dal 14,4% al 14,3%, ma rimane davanti all’Alleanza del Centro: il partito di Pfister, dal 14,6% comunicato domenica, scende al 14,1% e resta così la quarta forza alla Camera del popolo. La correzione riguarda anche tutti gli altri partiti: i Verdi risultano avere ottenuto il 9,8% dei voti (9,4% domenica) e i Verdi liberali il 7,6% (invece del 7,2% comunicato quattro giorni fa).
Attacchi frontali
«Non si tratta solo di avere punti percentuali in più o in meno, si tratta dell’ordine dei partiti. In piu con tutte le conseguenze che ne sono derivate: da giorni subiamo attacchi frontali e critiche che non hanno ragione d’essere. Lo trovo inaccettabile», critica Philippe Nantermod, vicepresidente del PLR. «Questa piccola differenza trasforma totalmente il risultato delle elezioni di domenica a nostro favore. Questo non vuol dire che abbiamo vinto le elezioni. È chiaro, abbiamo perso consensi e si tratta comunque di una sconfitta. Ma restiamo il terzo partito», aggiunge il consigliere nazionale vallesano (ora candidato agli Stati).
Nantermod è un fiume in piena: «L’UST deve rivedere la sua maniera di lavorare, soprattutto per eventi così importanti. Non si tratta della statistica sul numero di carote mangiate in un anno dagli svizzeri, ma il risultato di elezioni che avvengono ogni quattro anni. È la statistica più importante che devono fare. Anche da questo può dipendere la futura composizione del Consiglio federale. Abbiamo sempre detto che la formula prevede due seggi ai primi tre partiti e uno al quarto. I numeri confermano che siamo la terza forza del Paese. Al momento non ci sono ragioni di cambiare la formula magica. E, visto il risultato dei Verdi, neanche di aggiungere un quinto partito in Governo».
Ma il PLR era a conoscenza di questo errore? «Avevamo qualche dubbio, ma non possiamo certo contestare le cifre ufficiali. Poi stamamattina c’è arrivata questa informazione. È imbarazzante sapere che è quasi per caso che hanno scoperto l’errore. Ci mancava poco che non lo scoprissero del tutto. Ciò non mi dà molta fiducia nell’operato e nel funzionamento dell’UST».
E ora, ci saranno conseguenze? «Non lo posso escludere, ma come partito non cerchiamo di trovare colpevoli. Vogliamo semplicemente che le cose siano fatte in modo serio. Errori nei calcoli dell’amministrazione erano già emersi anni fa con l’iniziativa del Centro. In un’epoca in cui ci si lamenta delle fake news, se anche le autorità pubbliche dicono n’importe quoi, non si sa più a chi credere», conclude Nantermod.
Indagine esterna
L’Alleanza del Centro, dal canto suo, ha cercato di minimizzare, mettendola sull’ironia. «Sappiamo che è difficile contare. Abbiamo d’altra parte sempre detto che 1+1 non fa 2! Non vi preoccupate avete tempo fino al 2027 per confermarci che i risultati definitivi, sono definitivi», ha scritto il partito su X. Poi, sulla vicenda, ha deciso di esprimersi anche Gerhard Pfister. «Si tratta di un errore umano che danneggia soprattutto l’Ufficio federale di statistica», premette il presidente del Centro.
«Tuttavia, l’Alleanza del Centro ha raggiunto il suo obiettivo elettorale e ha superato il risultato della fusione (che si attestava aritmeticamente al 13,8%, ndr) con il 14,1%. Questo successo elettorale dimostra che la popolazione sostiene una politica costruttiva del Centro che si assume la responsabilità sociale», aggiunge il consigliere nazionale del canton Zugo, che poi precisa: «Faccio inoltre notare che la correzione dei rapporti di forza tra i partiti non ha alcun effetto sui risultati delle elezioni cantonali; la distribuzione dei seggi e i consiglieri nazionali eletti non ne risentono».
Tuttavia, Pfister ha voluto anche ribadire la posizione del partito sull’attuale composizione del Governo: «Abbiamo sempre detto che non è credibile rivendicare un secondo seggio in Consiglio federale finché il distacco dal PLR rimane così ridotto. Il risultato attuale, invece, non cambia la necessità di sviluppare ulteriormente la formula magica in modo che rifletta meglio l’attuale equilibrio di potere».
In serata, il partito di Pfister ha richiesto pure l’apertura di un’indagine esterna sugli errori di calcolo dell’UST, ritenendo quella amministrativa annunciata dalla Confederazione non sufficiente.