Il referendum

Zurigo-Kloten, alla fine, allungherà due piste oppure no?

Gli elettori del Canton Zurigo domenica dovranno decidere se accettare o meno il progetto presentato dallo scalo, volto a migliorare e rendere più sicure le operazioni serali – Ma le voci critiche non mancano
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Marcello Pelizzari
02.03.2024 06:00

La data, da tempo, è segnata in rosso sul calendario. Domenica 3 marzo 2024. Oddio, a Zurigo-Kloten sarà una giornata come le altre. Come tutte le altre. Il primo volo – un Chair con destinazione Pristina – partirà alle 5.45. Il primo arrivo, invece, sarà di Swiss: volo LX 17 da New York, ore 6.10. Decolli e atterraggi. Atterraggi e decolli. Fino alle undici di sera. Il solito trantràn, insomma. Nell'aria, però, ci sarà qualcosa di diverso. E questo perché, volendo sintetizzare al massimo, tramite referendum si deciderà il futuro dello scalo. Gli elettori del Canton Zurigo, nello specifico, dovranno decidere se l'aeroporto potrà o meno allungare due piste (su tre). 

L'obiettivo, leggiamo, è garantire maggiore sicurezza. I contrari, per contro, temono che l'ampliamento possa comportare un aumento del numero di movimenti aerei. Una tesi, questa, che il Governo zurighese ha respinto con forza. Spiegando, semmai, che così facendo si eviteranno ritardi in serata. I costi, stimati in 250 milioni di franchi, verrebbero assunti per intero dalla Flughafen Zürich AG, la società che gestisce lo scalo. 

Perché bisogna allungare due piste?

L'ampliamento di due piste, per certi versi, è dettato dai tempi che cambiano. Entrambe (la 10/28 e la 14/32) sono troppo corte per i rispettivi scopi. Il sistema di piste di Kloten, fra le altre cose, non è più stato toccato negli ultimi cinquant'anni. Nel giustificare la bontà del progetto, i responsabili dell'aeroporto hanno spiegato che – ora – è necessario un aggiustamento. Proprio per evitare problemi nelle ore serali. Le più complicate. 

Nello specifico, la pista 14/32 verrebbe prolungata di 280 metri verso nord mentre la 10/28 riceverebbe ulteriori 400 metri verso ovest. 

© Wikipedia
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Che cosa indicano quei numeri?

Le piste sono numerate con grandi cifre di vernice bianca a ogni estremità, come spiega Wikipedia, contraddistinte secondo la direzione magnetica verso cui puntano. Il numero è il risultato della divisione per dieci del valore dell'orientamento magnetico arrotondato all'unità più prossima. Nello specifico, a Zurigo le piste 16/34 e 14/32 «corrono» in direzione nord-sud mentre la 10/28 va in direzione est-ovest. 

Dicevamo degli obiettivi. Lo scopo dell'allungamento della 10/28 è migliorare gli avvicinamenti serali da est. Dato che la pista, al momento, è relativamente corta, alcuni piloti si rifiutano di utilizzarla in condizioni di bagnato e, di riflesso, chiedono un avvicinamento da sud. Il risultato? I controllori del traffico aereo, per soddisfare queste richieste, sono costretti a modificare i piani. Con il risultato che si generano ritardi. Anche evidenti. Con una pista più lunga, invece, anche gli aerei più grossi dovrebbero atterrare senza problemi con qualsiasi condizione. 

Quanto alla 14/32, parliamo di un'altra pista relativamente corta, quantomeno per alcuni velivoli. Costretti, quindi, a decollare dalla pista 16/34. L'obiettivo, in questo caso, è permettere ai «bestioni» in partenza dal terminal intercontinentale (E) di utilizzare direttamente la 14/32, situata proprio accanto al terminal, evitando di conseguenza agli aerei una decina di minuti di rullaggio e l'attraversamento (pericoloso) della pista 10/28, che si incrocia con la 16/34. 

Come funzionano le operazioni di volo?

Gli oppositori, sinistra ed ecologisti, ritengono che un ampliamento delle piste sia legato, in realtà, a un aumento della capacità dello scalo. Una svolta, questa, che i responsabili di Zurigo-Kloten come detto hanno più volte negato. Ribadendo che lo scalo, semmai, ha bisogno di modernizzarsi, migliorare le operazioni e ridurre ritardi (e rumore) nelle ore serali. È vero, ed è stato riconosciuto, che i movimenti passeranno dagli attuali 66 a 70 all'ora. Ma non grazie alle piste allungate. Questo aumento, permesso dal Consiglio federale, sarà possibile grazie a vie di rullaggio più rapide (già realizzate) e, un domani, sfruttando un migliore sistema di avvicinamento (di mezzo, però, al momento c'è sempre la «solita» Germania).

Il punto, secondo i promotori del progetto, è piuttosto un altro: dell'ampliamento, di fatto, ne beneficerebbero solo e soltanto i voli in arrivo e in partenza al calar del sole. Considerando le rigide, anzi rigidissime norme sulla protezione del rumore, è impensabile se non impossibile che il numero di movimenti possa aumentare a dismisura.E questo perché l'aeroporto, tassativamente, è tenuto a ridurre significativamente il numero di voli dopo le 23.  

Di giorno, in un regime di operazioni considerato «normale», l'avvicinamento per gli atterraggi viene eseguito da nord. I prolungamenti annunciati delle piste, quindi, non avrebbero alcun ruolo. Lo avrebbero, invece, di sera, quando gli avvicinamenti avvengono da est poiché, dalle 21 e nei fine settimana dalle 20, la citata Germania chiude lo spazio aereo. Rendendo impossibili gli avvicinamenti da nord. 

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Chi è a favore e chi è contrario?

D'accordo, ma come siamo arrivati a questo referendum? L'aeroporto, innanzitutto, ha sviluppato il progetto. Nell'estate del 2023, il Gran Consiglio zurighese, dopo ore e ore di dibattito e una miriade di interventi, ha approvato il dossier di misura con 87 voti favorevoli contro 83 e 2 astensioni. Netta, nettissima la divisione: UDC, PLR, Centro ed Evangelici a favore; Verdi, PS, Verdi liberali e sinistra radicale contro. Con «dissidenti» in entrambi gli schieramenti. I contrari, immediatamente, hanno indetto un referendum. Si voterà, appunto, domani.

Però i passeggeri aumenteranno ancora, giusto?

Dicevamo della capacità dello scalo. Le autorità aeroportuali, al riguardo, hanno spiegato che i passeggeri in arrivo, transito o partenza da Zurigo attorno al 2050 saranno circa 50 milioni. L'anno scorso, a titolo di paragone, erano 28,9 milioni. Le stesse autorità, tuttavia, hanno chiarito che non si tratta di un obiettivo della Flughafen Zürich AG ma di un'analisi legata alla prevista crescita della domanda di voli. Dettata, altresì, dalla crescita della popolazione. Questa crescita di passeggeri, in ogni caso, secondo lo scalo verrà compensata da aerei più capienti.

Ma la «carta» della sicurezza è accompagnata dai fatti?

Critici e oppositori hanno accusato i promotori del progetto di giocare, se non scherzare, con il concetto di sicurezza. Uno dei cardini su cui si basa l'annunciato allungamento delle piste. L'argomento, ha scritto fra gli altri la Neue Zürcher Zeitung, è invero credibile e concreto. Dopo un incidente sfiorato nel 2011, con due aerei partiti quasi contemporaneamente da due piste destinate a incrociarsi, la Confederazione aveva ordinato una revisione dell'intero concetto di sicurezza. Fra le raccomandazioni emesse, figurava anche l'estensione delle piste 14/32 e 10/28.

Detto ciò, non esiste un rischio costante. Ovvero, anche così com'è l'aeroporto di Zurigo-Kloten è uno scalo sicuro. La quotidianità, per contro, è complicata. Due delle tre piste che si incrociano, come visto, la chiusura serale dello spazio aereo tedesco, ostacoli topografici, la questione del rumore per non urtare la sensibilità (e il sonno) di chi vive nelle aree residenziali limitrofe. Il risultato? Numerosi incroci di aerei sia a terra sia in aria. Per questo, per tutto questo, quella di domenica 3 marzo 2024 sarà una giornata come un'altra ma, allo stesso tempo, diversa da tutte. In gioco, infatti, c'è il futuro dello scalo.

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