A Bironico uccisi undici daini, ma la predazione «non conta»

Sono ben dodici i daini predati, verosimilmente nella notte tra giovedì e venerdì, a Bironico, in zona Ronchi. Questa mattina il ritrovamento delle carcasse di undici animali (il dodicesimo è stato ferito gravemente), vittime di uno o più canidi. Bisognerà infatti attendere le analisi del DNA disposte dall’Ufficio caccia e pesca per la conferma definitiva. Gli animali vivevano in un prato recintato tra il bosco e la ferrovia e il predatore (o i predatori) potrebbero aver saltato via la recinzione, oppure essersi introdotti scavando al di sotto.
Dal canto suo il proprietario, l’agricoltore Luca Cattaneo, non ha nascosto la sua tristezza al portale Tio.ch: «Adesso mi toccherà fare sopprimere l’unico daino sopravvissuto. Non erano animali da reddito. Li tenevo perché erano belli. Facevano compagnia».
Sul posto sono intervenuti i guardacaccia e, come detto, sono state disposte le analisi del DNA. Come da prassi e alla luce del fatto che il territorio è quello del branco Carvina, spiega il capoufficio Caccia e pesca, Tiziano Putelli, sarà intensificato il monitoraggio.
Proprio negli scorsi giorni è cresciuta in giudicato la decisione dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) che nega la rimozione totale del gruppo: soltanto i cuccioli di lupo e l’esemplare ibrido M543 del branco Carvina possono dunque essere abbattuti nell’ambito della regolazione decisa dal Consiglio di Stato ticinese per il periodo settembre 2025–gennaio 2026. Toccati sono i branchi Bedretto, Madom e, appunto, Carvina. La decisione di abbattere questo branco era stata presa dal Governo lo scorso 3 settembre. Questo perché aveva «mostrato un comportamento indesiderato uccidendo in almeno 2 occasioni animali da reddito ritenuti adeguatamente protetti». Da qui la richiesta della rimozione totale del branco, che è stata come detto negata dall’UFAM. Il branco Carvina occupa la zona del Gambarogno, del Tamaro e del Malcantone. A fine agosto l’Ufficio della caccia e della pesca aveva notato che si era arricchito di almeno tre cuccioli di lupo nati nel 2025.
Se le analisi e il monitoraggio dovessero ricondurre la predazione a quest’ultimo branco, cambierebbe qualche cosa? «No», risponde Putelli. «I daini non erano protetti adeguatamente, quindi la predazione con conta ai fini della soglia per decretare l’abbattimento».
Con protetti adeguatamente si intende un’altezza minima della recinzione, la quale deve soprattutto essere elettrificata. La legge richiede un minimo di 3.000 Volt. Unica eccezione: se gli animali non sono proteggibili (per esempio a causa della conformazione del territorio), la predazione viene considerata.