Benzina

Accise giù in Italia, il Ticino soffre ancora

Lo sconto sui carburanti si allunga fino all'8 luglio, con tutte le conseguenze del caso per i distributori lungo il confine
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
02.05.2022 17:34

Lo sconto è arrivato. Anzi, è stato prolungato. Il Consiglio dei ministri, riunitosi in presenza del premier Mario Draghi, ha approvato l’atteso decreto carburanti. Il taglio delle accise sulla benzina, in Italia, è stato prorogato all’8 luglio. Di più, l’intervento è stato esteso anche al metano: accisa a zero, IVA ridotta al 5%.

Tradotto, fare il pieno oltreconfine, per i ticinesi, sarà ancora conveniente. Con tutte le conseguenze del caso per chi gestisce le pompe di benzina nel nostro Cantone, a maggior ragione nei pressi dei valichi. Ne aveva parlato, al riguardo, il giornalista del CdT Francesco Pellegrinelli in un lungo approfondimento. Le perdite, in termini di vendite, alla frontiera sono state del 90%. In un altro reportage, firmato Jona Mantovan, avevamo invece visto con i nostri occhi le lunghe code di auto targate TI nel Luinese.

La prima misura

La misura, in Italia, era stata introdotta a partire dal 22 marzo e per un mese. I tecnici, allora, stimarono in 600 milioni di euro il costo dell’intervento. Un intervento deciso e annunciato per fronteggiare gli effetti della guerra sul costo dei carburanti. Originariamente, lo sconto era pari a 25 centesimi sulle accise di diesel e benzina nonché di 8,5 centesimi sul GPL. Considerando il calcolo dell’IVA, ovvero accise più materia prima industriale, il risparmio per il consumatore finale era stato stimato in 30,5 centesimi al litro al distributore per diesel e benzina (10,4 per il GPL).

Negli scorsi giorni, riportano i media italiani, era stata accarezzata altresì l’idea di un fondo. Da indirizzare alle aziende dei trasporti locali affinché incentivassero l’uso di bus, tram e treni regionali.

Le nuove imposte

Dal 3 maggio all’8 luglio, quindi, le imposte sulla produzione e sui consumi verranno calcolate come segue: 478,40 euro per mille litri per la benzina, 367,40 euro per mille litri per gasolio usato come carburante; 182,61 euro per mille chilogrammi di GPL usato come carburanti; zero euro per metro cubo per gas naturale usato per autotrazione.

Ma c'è un aumento

Dalle analisi di Quotidiano Energia, intanto, emergono nuovi aumenti di prezzo. Nel fine settimana, ad esempio, è stato registrato un ritocco di due centesimi verso l’alto, raccomandato da IP, sui prezzi di diesel e benzina. Il prezzo medio praticato della benzina in modalità self sale, ovvero il pieno fatto direttamente dall’automobilista, sale a 1,798 euro al litro contro il precedente 1,783, con i vari marchi compresi tra 1,792 e 1,814 euro al litro. Aumento anche per il diesel, salito a 1,815 euro (contro 1,795) e una paletta, a seconda delle compagnie, che va da 1,801 a 1,841 euro a litro. Più alti, logicamente, i prezzi per il servito.

Gli effetti del taglio

L’effetto del taglio delle accise, al distributore, in ogni caso c’è stato e si è sentito, nel bene come nel male a seconda del lato del confine. Lo conferma, del resto, l’Osservaprezzi carburanti del Ministero dello sviluppo economico (MISE). Lo scorso 14 marzo, ad esempio, la benzina in Italia viaggiava a 2,184 euro al litro mentre il 25 aprile era scesa a 1,766 euro. Un livello che, però, è stato giudicato insoddisfacente dalle Associazioni dei consumatori, in particolare sul fronte del gasolio: all’ultima rilevazione MISE era a 1,767. Un livello comunque superiore a quello del 28 febbraio, a quattro giorni dallo scoppio della guerra, quando era a 1,740.

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