Agenti in formazione, rincaro confermato: «Costerebbe meno mandarli Oltralpe»

Continua a tenere banco la nuova querelle incentrata sulla Polizia tra le Città e il Cantone. Mentre Palazzo delle Orsoline ha appena raccolto le risposte alla consultazione sulla riforma «Polizia ticinese», lo scontro istituzionale si è spostato su un altro aspetto: la formazione degli agenti. Come riferito nell'edizione di venerdì, lo scorso 24 settembre i capidicastero e i comandanti delle Polizie polo ticinesi (Lugano, Locarno, Mendrisio, Chiasso, Bellinzona e Ascona) hanno scritto al Dipartimento delle istituzioni sollevando più di una perplessità sulla decisione di aumentare da 60 a 80 mila franchi l’indennizzo per ciascun aspirante agente che gli enti locali devono versare al Cantone. Di qui la richiesta di una soluzione transitoria per la Scuola di Polizia 2026, mantenendo l’indennizzo forfetario a 60 mila franchi.
Il Governo ha in sostanza risposto che il prezzo rimane quello, e il «niet» è stato ribadito martedì nel corso dell’incontro della Conferenza consultiva cantonale sulla sicurezza. Anzi: ai presenti il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha spiegato che se le classi dovessero partire con un numero ridotto di allievi, ci potrebbe anche essere un ulteriore rincaro.
L’impatto sui conti pubblici
La questione è seguita con interesse anche da Lugano. Con all’orizzonte un Preventivo tutt’altro che roseo e un piano di «dismissioni» di 306 milioni di franchi – verranno presentati giovedì –, oltre a un impatto delle due iniziative sulle casse malati e dell’abolizione del valore locativo stimato in quasi 23 milioni di franchi, è facile intuire che Palazzo Civico osserva con molto interesse la questione. «Dal Cantone riceviamo oneri e aumenti di costi», rileva la capodicastero Sicurezza di Lugano, Karin Valenzano Rossi. Per quanto riguarda i maggiori costi della scuola di Polizia, «dovremo fare delle riflessioni approfondite: dopo il piano di rientro da 10 milioni sulla spesa corrente e con altri 23 milioni da trovare, nessuna Divisione della Città può permettersi di spendere. Dovremo rivedere tutto nell’ambito di una riflessione generale sul contenimento della spesa, nel rispetto dei cittadini».
Il rincaro ha portato a una situazione quasi paradossale: se si considera che in altre Scuole di polizia – come quella intercantonale di Hitzkirch (Lucerna) – i costi per ciascun aspirante sono di circa 55 mila franchi per persona, ecco che «alla Città converrebbe quasi far svolgere Oltralpe la formazione dei suoi agenti». Cosa che, dice Valenzano Rossi, in passato era già successa.
Ranghi dimezzati
Il rincaro, lo ricordiamo, era stato annunciato su queste colonne lo scorso 16 aprile dal direttore del DI Norman Gobbi. Sul tavolo, a causa della situazione finanziaria del Cantone, c’era anche la possibilità di rinunciare alla Scuola di polizia 2026. Inizialmente era infatti previsto che nel 2025 la formazione sarebbe stata a effettivi ridotti – 15 gendarmi anziché 20 –, per poi saltare del tutto nel 2026. Un provvedimento che avrebbe consentito un potenziale risparmio di quasi 2 milioni di franchi. Invece, la Scuola verrà organizzata anche l’anno prossimo, sebbene con un numero di gendarmi praticamente dimezzato: 10 – e non 20 – agenti per la Polizia cantonale e almeno 7-8 per le Comunali, più alcuni aspiranti della Polizia dei Trasporti e della Polizia cantonale dei Grigioni. Parallelamente, il Governo aveva anche deciso di ritoccare verso l’alto il costo di partecipazione alla formazione per i partner esterni. E quindi anche per gli enti locali, che per ciascun agente saranno appunto chiamati a versare 80 mila franchi.


