Caso Hospita, il ruolo di Petrini tra gli Alberti e il vertice leghista

Relazioni personali, interessi in comune, poi il tracollo. L’inchiesta penale a carico di Eolo Alberti, nei confronti del quale è stato emanato un atto d’accusa, il ruolo della moglie Dafne, il decreto d’abbandono e il fresco esposto alla Corte dei reclami penali da parte del patrocinatore del dottor Claudio Camponovo. Questo, per sommi capi, è il sunto del «caso Hospita» dal profilo giudiziario, poi c’è il capitolo politico. La nomina da parte del Parlamento, su indicazione della Lega, di Alvaro Camponovo (figlio di Claudio), le ingerenze di diversi politici leghisti, fino al culmine del rapporto segreto voluto e commissionato dai leghisti al comando nell’era del coordinamento ad interim del consigliere di Stato. Rapporto redatto dall’avvocato Enea Petrini, già deputato della Lega, legale della famiglia Alberti e pure membro del CdA di BancaStato, l’istituto di credito che aveva relazioni bancarie con le società di proprietà delle persone attenzionate dallo stesso Petrini nel suo rapporto. Una storia complicata, fatta di intrecci a più livelli, che sta emergendo un pezzo alla volta. Il puzzle non è ancora completo, come pure non potrà essere esaustivo questo articolo, per il quale occorre una doverosa premessa. Al di fuori di Eolo Alberti, ad oggi, non ci sono altre figure politiche sotto inchiesta. Anche se diverse sono state sentite in Procura. Anche Petrini.
Le genesi del legame
Nel verbale reso dallo stesso Petrini quale «persona informata sui fatti» dinnanzi alla procuratrice pubblica Chiara Borelli, vengono anche sondati i suoi rapporti con la Lega. Dalla conoscenza, nel corso di una trasmissione preelettorale a Teleticino nella campagna per le cantonali del 2019, è poi nata la fiducia che ha condotto Petrini a fungere da consigliere legale per il movimento. Tra Petrini e gli Alberti, e diversi sono gli scambi di messaggi su WhatsApp ad attestarlo, il rapporto era informale e l’interazione, seppur nell’abito di consigli da avvocato, diretta. Sempre tramite i messaggi sul telefonino si parlano delle azioni di Hospita, all’epoca in cui Alberti, lasciata Hospita e il Gran Consiglio, si apprestava ad entrare nel CdA dell’Ente ospedaliero cantonale. Ma a tornare spesso nel verbale in questione sono i suoi legami con la Lega e la genesi del rapporto segreto. Significativa è la risposta alla sollecitazione della pp Borelli a sapere quando era avvenuto il coinvolgimento e le modalità per redigere il rapporto dopo che alcune voci avevano segnalato cose poche chiare in Hospita. A dare la stura a tutto una gola profonda e il successivo «rapporto di segnalazione» finito sulla scrivania del procuratore generale Andrea Pagani l’8 luglio 2024, all’incirca un mese prima dell’arresto di Eolo Alberti al suo domicilio di Bioggio. Le generalità della gola profonda e di chi ne ha raccolto la testimonianza e l’ha trasmessa per verifica sono noti alla redazione e contenuti nei documenti dei quali il Corriere del Ticino è venuto in possesso.
Le voci e l’incarico
Petrini dichiara che «il 5 aprile 2024 il consigliere Gobbi mi manda un messaggio informandomi che mi avrebbe chiamato Mazzoleni (ndr. Alessandro, avvocato e parlamentare attivo nel gremio dirigente della Lega) non so se il 6 o il 7 aprile 2024 dicendomi che erano circolate voci in relazione a mancati pagamenti degli oneri sociali e precetti esecutivi (…), mi chiedeva quindi se potevo fare un sopralluogo per vedere se era tutto in ordine, io ho risposto a Mazzoleni che avevo un incarico professionale con Alberti Eolo e che forse non ero la persona adatta a questo incarico. Mazzoleni ne ha parlato con Alberti Eolo di questa circostanza e lui ha detto che non era un problema se mi occupavo io della verifica, verifica avvenuta il 25 aprile 2024 alle 8.30 presso la sede di Bioggio». Siamo sul nascere del rapporto a lungo negato dagli esponenti di punta della Lega, gli stessi che negli scorsi mesi si sono rifiutati di rispondere positivamente alla chiamata della Sottocommissione speciale per il cosiddetto «caso Hospita». Sottocommissione finita in un vicolo cieco e che ora sollecita l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta. Lo stesso giorno la moglie di Alberti alle 10 scrive questo messaggio al precedente azionista di Hospita: «Io dalle 8.30 qui con avv. Petrini a fare i controlli, in modo che Petrini possa scrivere un certificato che tutto ok». Petrini poi dichiarerà: «Prendo atto di questo messaggio, ma posso garantire che io ho semplicemente verificato come stavano le cose (…)». A Petrini viene poi mostrato un documento e chiesto se si tratta della bozza (quindi non è la versione definitiva): «Confermo che si tratta della bozza. Io ho inoltrato questo il 1. maggio 2024 a Mazzoleni e Bignasca Antonella». Ad un certo punto interviene l’avvocato Nicola Fornara (legale di Camponovo) che chiede se prima di preparare la bozza non avesse pensato di interpellare anche il dottor Camponovo e l’avvocato Sabrina Aldi, che di Hospita ne era diventata la direttrice amministrativa a seguito dell’uscita di Eolo Alberti: «No, non ci ho pensato. Io con Aldi ho sempre avuto un ottimo rapporto, ma non ci ho pensato anche perché io ho sottolineato essere questioni da me non verificate». Quel rapporto è stato poi oggetto di una riunione in salsa strettamente leghista negli uffici del Dipartimento delle istituzioni di Norman Gobbi. Quest’ultimo, interrogato il 27 novembre 2024 dal pg Andrea Pagani, aveva dichiarato: «L’incontro si è tenuto nel mio ufficio di Bellinzona per mia praticità, visto che quel giorno avevo altri appuntamenti istituzionali a Bellinzona. (…) Quanto emerso in questo contesto nel rapporto irritò moltissimo i membri del coordinamento della Lega; tanto che durante la seduta sia io sia Gianmaria Frapolli (Mazzoleni probabilmente se ne era già andato) abbiamo fatto ad Eolo Alberti un discorso molto duro facendogli capire che avremmo desiderato le sue dimissioni da EOC».
Ma oggi a fare rumore è soprattutto la segnalazione alla FINMA, con copia trasmessa ad altri organi di BancaStato, sulla posizione dell’avvocato Enea Petrini quale membro del CdA della banca stessa. Il dossier sul caso «Hospita-Lega», in parte reso pubblico dall’MpS lo scorso giugno, diventa ogni giorno più corposo. E le domande d’ordine politico su fatti e persone a vario titolo coinvolte, sempre più pressanti.


