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Dal palazzo in via della Posta alle quote del Casinò: ecco tutte le dismissioni di Lugano

Ecco i beni amministrativi che la Città vorrebbe trasformare in beni patrimoniali per incassare circa 300 milioni di franchi e calmierare il debito che, oggi, supera il miliardo
©CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
Andrea Bertagni
Nico NonellaeAndrea Bertagni
23.10.2025 21:02

Il terreno dell’USI, il palazzo di via della Posta, l’ex scuola dell’infanzia di Sonvico, la Sede Maffi al Piano della Stampa. Ma anche le quote del Casinò di Lugano e di Alpiq. Sono questi i principali beni amministrativi, che a bilancio «valgono zero», che la Città vorrebbe trasformare in beni patrimoniali per incassare circa 300 milioni di franchi e calmierare così il debito cittadino che oggi supera il miliardo di franchi. Per la maggior parte delle 22 trasformazioni individuate esisteranno due fasi. Con la prima si avrà un riscontro contabile derivante dal passaggio da bene amministrativo a patrimoniale (plusvalenza stimata: 260 milioni), nella secondo ci sarà l’incasso vero e proprio (306 milioni). Nel caso del Castagneto, terreno a Castagnola che si vuole valorizzare e poi vendere nel 2027, è previsto un valore di vendita sul mercato di 14, 2 milioni. Dal terreno dell’USI si ipotizza invece di incassare dal mercato (nel 2029) quasi 74 milioni di franchi, mentre dal palazzo amministrativo di via della Posta la Città dovrebbe incassare 48 milioni nel 2029. «Parliamo di rivalorizzazioni, non di alienazioni», ha specificato il capodicastero Finanze, Marco Chiesa. «Non intendiamo sacrificare i beni comunali per coprire disavanzi nella gestione corrente».

La «gabola» del Casinò

Beni come terreni, stabili ma anche azioni. Come quelle in Alpiq e nella Casinò SA (non verrà venduto il terreno dove sorge la casa da gioco, che la Città vorrebbe tenersi). Per le prime ci aspetta nel 2033 un incasso di 104 milioni di franchi, mentre per la casa da gioco si parla di 9,6 milioni (nel 2027). E a proposito di quest’ultima va ricordata la vertenza con la Kursaal SA di Locarno, che potrebbe avere un impatto significativo. Vertenza sui toccherà al Tribunale federale (TF) esprimersi in ultima istanza. Come si ricorderà, lo scorso 8 settembre il Tribunale di Appello ha stabilito che la casa da gioco in riva al Ceresio deve versare 5 milioni di franchi a quella in riva al Verbano. Questo perché nel 2001, la Kursaal Locarno SA e la Casinò Lugano SA sottoscrissero una convenzione sotto l’egida della società Accento SA. Il rischio è che la Casinò Lugano SA dovrà versare in tutto una decina di milioni di franchi (se non di più ).

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