Città

Dalla polisportiva a una chiesa: ecco le altre «rivalorizzazioni» di Lugano

Breve viaggio fra le proprietà «minori» che il Municipio pensa di vendere perché ritenute non più utili - Fra ostelli, case dei guardiani, ex colonie estive e masserie, spicca il comparto su via al Chioso, che oggi ospita diverse società sportive
I terreni in via al Chioso. © CdT/Chiara Zocchetti
Federico Storni
09.12.2025 06:00

Se parlassimo di un videogioco, saremmo al momento in cui il programmatore spiega a chi lo testerà cosa ha in mente di fare. L’arrivo del gioco sugli scaffali è ancora lungi dall’accadere e tanto può ancora cambiare. Invece parliamo - ma il paragone tiene - delle «rivalorizazioni» prospettate dal Municipio di Lugano (il programmatore) con riguardo ad alcuni edifici di sua proprietà, al fine di dare respiro ai propri conti. Rivalorizzazioni (vendite) su cui il Consiglio comunale (il tester) sarà chiamato a esprimersi più volte nei prossimi anni (l’orizzonte ultimo è il 2033), probabilmente contribuendo a definire un’intera stagione politica. Ebbene, se le maggiori e prioritarie alienazioni sono già piuttosto note (lo stabile amministrativo in via della Posta, la sede dell’USI, l’ex casa anziani Al Castagneto, la partecipazione di AIL in Alpiq e quella della Città nel Casinò di Lugano) vi è tutta una serie di proprietà «minori» - perché di minor valore e meno urgenti - che non rientrano nei piani della Città, a partire da una polisportiva per arrivare fino a una chiesa. Eccole, con la premessa che non è a oggi certo che la Città se ne separerà. Ora di allora il programmatore potrebbe decidere di andare in un’altra direzione, oppure il tester riscontrare qualche bug.

Sette piani a Cassarate

Cominciamo questo piccolo viaggio con un’eccezione, ovvero la meno raccontata fra le rivalorizzazioni di maggior peso finanziario, vale a dire tre edifici lungo via al Chioso a Cassarate che potrebbero portare nelle casse cittadine 16 milioni di franchi. Uno di essi in particolare è probabilmente presente nella memoria di buona parte dei luganesi: si tratta della polisportiva, che ancora oggi accoglie le società di tennistavolo, scherma e judo. Società che a breve si sposteranno nel nuovo Palazzetto dello sport, lasciando la struttura. La proprietà poi si compone di altri due edifici: uno - un ex magazzino - ospita 5 appartamenti e dei depositi, l’altro un liceo privato. A rendere appetitosa l’area per gli investitori sono la posizione e il Piano regolatore, che permette di costruire sino a sette piani, da cui l’alto valore dei terreni.

Dal capannone agli ex asili

Fra le altre possibili alienazioni di un certo valore monetario, vi sono anche due terreni nella zona dell’Ospedale civico. Su uno di essi sorge la masseria Bavosa (1,4 milioni) mentre l’altro, su via Torricelli (2,9 milioni), non è edificato e interessa alle AIL per realizzare una centrale di teleriscaldamento. Spostandoci al piano della Stampa, troviamo un terreno di 4.400 metri quadrati di cui sta usufruendo in diritto di superficie la ditta Maffi (3,8 milioni) mentre a Pregassona si trova il grande edificio che ospitava l’asilo dell’ex Comune (1,9 milioni) e che oggi è sede di associazioni, in particolare dell’ASCO Lugano. Sempre sopra il milione di valore di stima peritale, troviamo infine l’ex asilo diSonvico (1,1 milioni), in disuso da pochi anni in seguito alla realizzazione della nuova sede scolastica.

Centesimi di appartamento

A chiudere la carrellata vi è infine una serie di edifici dal valore venale più contenuto. Si tratta di proprietà disparate, in gran parte ereditate nel corso di questa o quella aggregazione. A Castagnola oltre a un terreno messo a orto e a un ex serbatoio (entrambi stimati in 0,4 milioni) si segnala su via SanGiorgio l’ex casa del custode della vicina casa per anziani (0,7 milioni) vuota da un decennio e la casa nel parco degli Ulivi (0,6 milioni) nei pressi del Lido San Domenico, che necessita di una ristrutturazione. Nelle periferie territoriali di Lugano si trovano poi un grotto affacciato sul lago a Figino (0,6 milioni, ai tempi usato occasionalmente dalla Città per eventi), casa Calina a Carona (0,5 milioni, oggi gestita dall’Hotel Villa Carona a mo’ diostello e guesthouse) e tre proprietà in val Colla: le ex scuole di Cimadera (0,3 milioni, inagibili già nel 2013 al momento della fusione), 30/100 di un edificio nel nucleo di Insone (un monolocale con solaio, 0,2 milioni) e... una chiesa. È quella di Bogno, di proprietà della Città alla pari dell’attigua ex casa comunale e del cimitero (0,9 milioni il lotto). Difficile però che sarà messa all’asta, probabilmente la Curia avrà un diritto di prelazione.

Infine, e chiudiamo, vi è anche una proprietà extra muros: un edificio nei boschi di Breno (Alto Malcantone) dismesso da anni che fungeva da colonia estiva (0,3 milioni). Da tempo è dato in gestione al locale gruppo scout.

In questo articolo:
Correlati