Agno

Dall’asta agli States: addio, Concordino

L’ultimo Saab 2000 ancora fermo allo scalo luganese è decollato per la prima tappa del suo viaggio – Oggi è volato in Svezia, a Orebro
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
25.11.2022 16:49

Addio, Lugano bella. Ci è voluto un po’ più del previsto, ma alla fine il «Concordino» ha definitivamente salutato le rive del Ceresio per intraprendere il volo verso la Pennsylvania, negli Stati Uniti. Parliamo dell’ultimo Saab 2000 rimasto fermo ad Agno per circa tre anni a seguito del crac di Adra Airways. Soprannominato «Concordino» per la sua velocità (può raggiungere i 685 chilometri orari), l’aereo aveva fatto parte della flotta di Crossair, di Darwin, di Etihad Regional e, infine, di Adria.

Dopo il grounding della compagnia slovena, il velivolo era stato venduto all’asta insieme agli altri cinque Saab. La liquidazione dei velivoli era stata preziosa per attenuare le conseguenze economiche del crac della compagnia slovena che in quel momento controllava Darwin e che era a sua volta controllata dal fondo d’investimenti 4k. La vendita dei sei velivoli aveva fruttato in tutto sedici milioni di franchi, sborsati dalla società americana JetStream Aviation Capital LLC, la stessa – stando alle informazioni reperibili sul sito flightradar – che ha portato oltreoceano l’ultimo velivolo parcheggiato ad Agno.

Il Saab è decollato oggi alle 14 e, da piano di volo, ha percorso i 1.302 chilometri che lo separano dalla prima tappa, lo scalo svedese di Orebro, in 2 ore e 40 minuti. Da lì riprenderà il suo viaggio via Islanda, Groenlandia e Canada verso gli USA.

© Flightradar
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Sullo sfondo resta in ogni caso una vicenda dai risvolti penali. In Slovenia e in Ticino il fallimento di Adria aveva innescato un procedimento penale, con l’inchiesta svizzera, coordinata dal sostituto procuratore generale Andrea Maria Balerna, che vede indagati gli ultimi CEO della compagnia: due cittadini tedeschi che l’hanno guidata dal luglio del 2017, quando aveva acquisito Darwin, fino al suo fallimento nel dicembre dello stesso anno. Nei loro confronti sono stati ipotizzati reati che vanno dalla cattiva gestione alla bancarotta fraudolenta: accuse che entrambi respingono.

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