Politica

Dopo le manifestazioni, ora i sindacati sono pronti allo sciopero

VPOD e OCST quale ultima ratio sono pronti ad alzare il tiro contro i tagli previsti nel Preventivo 2024
©Gabriele Putzu
Red. Ticino&Svizzera
30.01.2024 15:21

Dopo le due manifestazioni (avvenute il 22 novembre 2023 e lo scorso 20 gennaio) che hanno portato migliaia di persone a protestare in piazza, ora i sindacati sono pronti ad alzare il tiro della mobilitazione contro i tagli previsti nel Preventivo 2024. E sono pronti a farlo anche tramite un vero e proprio sciopero. Ma non solo: essi non escludono neppure di utilizzare nuovamente la via delle urne per eliminare tout court l’ormai celebre Decreto Morisoli.

Lunedì prossimo a Palazzo delle Orsoline inizierà, dopo tante settimane di trattative, la discussione parlamentare sul preventivo. E per questo motivo i sindacati VPOD, OCST e SIT hanno già organizzato un primo «momento di protesta», previsto alle 12.00 davanti al Parlamento. Un’azione simbolica per ribadire – si legge in una nota delle tre sigle sindacali – «alle granconsigliere e ai granconsiglieri riunite in sessione la ferma opposizione al taglio salariale del 2% oltre 60.000 franchi e a tutti i tagli che colpiscono i servizi pubblici e sociosanitari nel Preventivo 2024». Oltre a ciò, viene poi precisato, viene rivendicata «pure la piena compensazione del carovita». Ma non è finita qui. Anzi.

Nella nota viene infatti già spiegato che «la lotta sindacale dovrà proseguire in modo forte e unitario nelle prossime settimane». E, appunto, ciò avverrà anche tramite un’azione che vedrà i dipendenti del Cantone incrociare le braccia in un giorno lavorativo (finora le mobilitazioni si erano svolte durante il fine settimana). «I sindacati VPOD, OCST e SIT – si legge ancora nel comunicato stampa – invitano sin d’ora tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a partecipare giovedì 29 febbraio alla giornata di mobilitazione generale contro la liquidazione del settore pubblico e sociosanitario».

Detto diversamente: «Viste le decisioni parlamentari e governative, quale ultima ratio, i sindacati VPOD e OCST in collaborazione con altre associazioni indicono per il 29 febbraio lo sciopero dei dipendenti del Cantone, aprendo le casse di sciopero». Uno sciopero che, per ovvie ragioni, prevede due eccezioni. Gli stessi sindacati spiegato che per i settori sociosanitari e della sicurezza, il medesimo giorno, sarà organizzata «una giornata di protesta con pause di protesta, assemblee settoriali a distanza e volantinaggi».

Finita qui? Non proprio. Già, perché gli stessi sindacati proporranno al comitato Stop ai tagli (che ha organizzato la raccolta firme contro la riforma fiscale e le due scorse manifestazioni di piazza) una discussione per l’eventuale lancio di due iniziative popolari atte a «dare una svolta alla politica finanziaria antisociale del Cantone». Concretamente, la prima prevede di «abolire il Decreto Morisoli», mentre la seconda di «creare un moltiplicatore unico delle persone giuridiche, che elimini i paradisi fiscali comunali e suddivida equamente le risorse complessive tra Cantone e Comuni».

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