Due gocce non bastano: «Abbiamo mesi da recuperare»

La buona notizia per il Mendrisiotto è che negli scorsi giorni ha piovuto. La cattiva, se così possiamo definirla, è che la quantità di acqua scesa dal cielo non allevia le preoccupazioni. Soprattutto per i Comuni che l’estate scorsa sono dovuti correre ai ripari. Come nel caso di Mendrisio, città costretta a emettere – da luglio a ottobre – il divieto di utilizzo dell’acqua potabile per scopi non domestici.
«La pioggia scesa negli scorsi giorni ha fatto bene, ma purtroppo non serve a recuperare i mesi e mesi di assenza di precipitazioni» ci spiega il direttore delle Aziende Industriali di Mendrisio Gabriele Gianolli. La situazione attuale, a livello di approvvigionamento idrico, non è allarmante, «ma resta comunque costantemente monitorata». Tra i fattori positivi, il direttore annota «i consumi, che in questo momento sono relativamente bassi: non c’è il grosso boom del riempimento delle piscine e irrigazioni dei prati». Va da sé, il lavoro di sensibilizzazione all’uso parsimonioso dell’oro blu continua. Anche perché, viene sottolineato, «partiamo da una situazione di svantaggio rispetto allo scorso anno», quando le precipitazioni primaverili non erano mancate. Quest’anno, invece, se ne sono verificate poche. «Se dovesse perdurare l’assenza di precipitazioni – osserva Gianolli – con l’aumento dei consumi dovremo probabilmente anticipare l’emissione dei divieti». Le aree più sensibili a livello di approvvigionamento idrico, spiega dal canto suo il Capo esercizio acqua delle AIM Osman Cavusoglu sono quelle della Montagna – Arzo, Besazio e Tremona – e quelle alle pendici del Generoso, ovvero Salorino e Somazzo.
Nel primo caso il problema è dettato dal fatto che ad Arzo si capta l’acqua «da una sorgente carsica e non vi sono pozzi». In aggiunta, rileva il direttore, «al momento non abbiamo un pompaggio dalla pianura». Anche se, anticipa, «stiamo sviluppando un progetto che permetterà di realizzare una stazione di pompaggio in zona Barozzo a Rancate». L’assenza di un collegamento dal piano, unitamente alla scarsità di acqua, l’anno scorso aveva portato l’amministrazione cittadina ad attivare il trasporto quotidiano di acqua verso la Montagna con l’ausilio di un carrobotte.
Sul versante del Generoso, invece, «è presente un collegamento con l’acquedotto Monte Generoso, c’è quindi un apporto sussidiario».
Supporto agli agricoltori
L’estate alle porte potrebbe dunque essere problematica anche per gli agricoltori e per chi ha particolarmente a cuore il proprio giardino. Anche su questo fronte, però, si è già al lavoro. «Gli enti superiori si stanno muovendo – ci conferma Gianolli –. Il Cantone ha istituito un gruppo di lavoro per coordinare, a livello di procedure, degli interventi che mirano alla concessione del diritto d’uso d’acqua non potabile». Allo stesso tempo «il Municipio di Mendrisio ha recentemente scritto a Chiasso e Stabio per organizzare un coordinamento sul territorio». L’obiettivo è anche quello di «individuare le possibili fonti fuori dalla rete dell’acqua potabile e anticiparne la messa a disposizione». L’esempio pratico, verificatosi la passata estate, è quello del pozzo Sulmoni (tra Mendrisio e Riva San Vitale) il quale è stato attivato – con l’ausilio di due vasche – e messo a disposizione di agricoltori e privati cittadini. Oltre al pozzo menzionato, si fa sapere, sono già state individuate altre possibili fonti. Il coordinamento e un pronta entrata in servizio potrebbero infatti giovare al sistema idrico del Distretto: se si riuscissero ad anticipare i tempi si sgraverebbe la normale rete idrica.
Disciplinati con le piscine
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello del riempimento delle piscine private. Recentemente diversi Comuni hanno ricordato alla popolazione il fatto di doversi annunciare prima di colmare le proprie vasche. «Solitamente le persone cominciavano a riempire le piscine tra maggio e giugno e non v’erano problemi di sorta perché ad aprile pioveva» commenta Cavusoglu. Quest’anno, invece, forse un po’ per paura qualcuno ha già anticipato i tempi. I diretti interessati, ad ogni, modo, «scrivono all’amministrazione e il riempimento viene coordinato».