È arrivato il freddo, ma per la neve bisognerà (ancora) attendere

«Siamo alle porte di un repentino abbassamento delle temperature. Una massa d’aria gelida raggiungerà la Svizzera a partire da martedì. Il calo delle temperature sarà sensibile a nord e sulle Alpi, mitigato invece a sud da una tendenza al favonio». Lo aveva annunciato, sabato, l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia. Ma... la neve? «Non abbiamo ancora risposte concrete, ma qualche cosa si intravvede all’orizzonte». E invece no. «Dai nuovi calcoli dei modelli numerici atmosferici, le speranze sembrano decisamente ridimensionate», fa sapere MeteoSvizzera.
È arrivato il freddo
Ieri, martedì 30 dicembre, a sud delle Alpi era in atto un braccio di ferro fra il vento da nord secco e un rientro di aria fredda e più umida da sudest. Il vento da nord soffiava sulle Alpi e nelle vallate superiori: nonostante la massa d’aria progressivamente più fredda, grazie all’effetto favonico le temperature hanno toccato i 16°C a Biasca. In montagna, il cambio di massa d’aria si è invece avvertito distintamente: sul Matro, a quota 2.171 metri a pochi chilometri da Biasca, nelle ultime 24 ore la temperatura è calata di circa 7 gradi. Alle basse quote del Ticino centro-meridionale, per contro, il rientro di aria umida dalla Pianura Padana ha rimpiazzato l’aria limpida del mattino con quella caliginosa del pomeriggio, formando anche alcuni banchi nuvolosi bassi su alcune zone del Sottoceneri. L’aria fredda e umida ristagnerà verosimilmente sulle regioni di pianura per i prossimi giorni, causando annuvolamenti temporanei soprattutto al mattino sul Ticino centrale e meridionale. Per il resto il tempo rimarrà in generale soleggiato. Proseguirà il calo della temperatura, con massime che alle basse quote non supereranno i 6-7°C; in montagna, alla quota dei 2.000 metri, si scende a -5°C, con un calo ulteriore nel fine settimana.
E la neve?
Nel fine settimana la regione alpina si troverà presa fra due fuochi: da un lato, aria mite e umida tenderà ad affluire da sudovest, al margine di una depressione sul Portogallo, denominata «Francis»; dall’altro, aria fredda di origine polare, al margine di una seconda depressione sul sud della Svezia, tenterà di contrastare le correnti meridionali. Dai calcoli dei modelli atmosferici, il limite fra le due masse d’aria sembra rimanere più a sud di quanto previsto. In quota soffieranno forti venti dal settore ovest, mentre nei bassi strati potrebbe addirittura instaurarsi una debole corrente da nord. Quindi? «In queste condizioni sono poco probabili precipitazioni significative, anche se alcuni scenari continuano ad essere ottimisti (nel senso umido)».

Attualmente la versione più probabile per il Sud delle Alpi è dunque quella di un tempo freddo, ma in gran parte soleggiato e asciutto.
La Befana porterà qualcosa?
MeteoSvizzera, comunque, sottolinea che la depressione «Francis» potrebbe risalire verso il nord Italia e convogliare aria umida e fredda da sudest verso il Ticino, per il 6 gennaio 2026. «Se così fosse, si tratterebbe di neve fino a basse quote. Incrociamo le dita!».

