Lo sviluppo

È stata una buona serata per il parco solare alpino in valle Duragno

L’Assemblea patriziale, dopo il rinvio di aprile, ha approvato a larga maggioranza la messa a concorso del diritto di superficie per realizzare l’impianto fotovoltaico su un terreno di quasi ottantamila metri quadrati - Rivisti alcuni parametri nel senso prospettato da un patrizio
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Federico Storni
23.07.2025 06:00

Dopo pochi minuti di discussione, l’Assemblea patriziale di Mezzovico-Vira ha detto sì ieri a larga maggioranza ((37 favorevoli, 3 contrari, 1 astenuto) e per la seconda volta all’idea di realizzare un parco solare alpino di grandi dimensioni su un proprio terreno sito in valle Duragno. È stata, in altre parole, una buona serata per il progetto, contrariamente a quella dello scorso aprile, quando un simile messaggio venne ritirato dall’Ufficio patriziale. Il bando di concorso per ottenere il diritto di superficie per realizzare l’impianto sarà pubblicato non appena la decisione patriziale crescerà in giudicato.

Tema noto, discussione breve

Se la discussione è stata breve - si è parlato principalmente di possibili sinergie con la vicina alpe Duragno (peraltro recentemente visitata dal lupo, con tanto di predazioni, come è stato comunicato ieri agli astanti) - è perché la tematica era ormai ben nota a tutti i presenti, e l’Assemblea straordinaria convocata all’uopo ha avuto più il sapore del passaggio obbligato che del momento in cui si dibatte l’idea. D’altronde, quell’esercizio era già stato fatto nel dicembre del 2023, benché poi invalidato dalTribunale amministrativo cantonale, che aveva sancito che il terreno non poteva essere assegnato direttamente ma andava messo a concorso.

Maggiori garanzie

Rispetto al messaggio ritirato alcuni mesi fa, quello approvato ieri dall’Assemblea patriziale apporta alcuni correttivi che rispondono ai dubbi sollevati dal cittadino patrizio che aveva inoltrato diversi ricorsi e osservazioni al progetto. In particolare ora è sancito a chiare lettere l’obbligo di ripristino del terreno al termine dell’attività, anche nel malaugurato caso che il consorzio o la ditta vincitrice vadano a gambe all’aria (sono insomma richieste garanzie finanziarie). È stato inoltre sancito che il parco solare sarà potenzialmente più ampio del previsto (da 70 a 80.000 metri quadrati) ed è stato stabilito che l’introito per il Patriziato arriverà dall’affitto dei terreni e non sarà legato alla produzione annua di energia come era stato prospettato in passato. Tutte modifiche che tutelano maggiormente il Patriziato. La formula è quella del diritto di superficie dalla durata minima di trent’anni (e massima di sessanta), che è poi l’oggetto del concorso che è poi ciò che verrà messo a concorso.

Si cerca esperienza

Particolarità della questione è che per l’area vi è già un progetto, originariamente della S’Rock SA e poi «rilevato» da un Consorzio capitanato dalle AIL. Consorzio che parteciperà al concorso e probabilmente con il medesimo progetto, anche perché è già da tempo (e sotto ricorso) una domanda di costruzione e la Legge federale stabilisce il termine ultimo per inoltrarla il 31 dicembre 2025. Una data espressamente citata nel bando di concorso: «Possono partecipare - vi si legge - singolarmente o in consorzio, tutte le persone fisiche o giuridiche che rendono plausibile, mediante documenti, di possedere la capacità finanziaria e la capacità tecnica necessarie a depositare una domanda per il rilascio di un’autorizzazione a costruire entro il 31 dicembre 2025».

Quanto ai criteri di aggiudicazione, la proposta di canone annuo complessivo peserà per il 40%, al pari dell’esperienza nel settore energetico del candidato. Il restante 20% dipenderà invece dalla durata del diritto di superficie: più sarà lunga, più sarà alto il voto in questa categoria.

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