Parco solare alpino in valle Duragno: il Patriziato ci riprova

«La strada tra oggi e quando la prima casa potrà essere alimentata dall’energia solare prodotta nella valle Duragno - si legge sull’ultimo numero della rivista edita da ESI, l’Associazione elettricità Svizzera italiana che raggruppa le aziende di produzione e distribuzione - è ancora lunga e impervia. Diversi gli ostacoli da superare, soprattutto di natura procedurale e istituzionale». Uno di essi si profila all’orizzonte. L’Assemblea del Patriziato di Mezzovico-Vira è infatti stata convocata per martedì prossimo: il tema all’ordine del giorno, per la terza volta, è la concessione dei terreni in valle Duragno su cui un consorzio, capofila le AIL, intende realizzare il parco solare alpino nell’ambito del progetto federale Solarexpress che garantisce importanti finanziamenti alla posa dell’infrastruttura. Quello in valle Duragno è uno dei tre progetti di questo tipo che si stanno provando a realizzare in Ticino e quello in una fase procedurale più avanzata (quello di Acquarossa, è notizia di mercoledì, ha peraltro appena subito un rallentamento).
I tentativi precedenti
Per realizzare il parco solare alpino in Valle Duragno servono, fra le altre cose, l’ok del Comune in cui si trovano i terreni e quello del proprietario degli stessi. E se il sì del Comune di Mezzovico-Vira è da qualche mese assodato (le decisione del Consiglio comunale è cresciuta in giudicato di recente dopo essere stata impugnata tramite ricorso) manca ancora quello del Patriziato diMezzovico-Vira, e non per mancanza d’intenzioni. L’Assemblea s’era infatti già determinata in merito nel novembre del 2023, approvando una convenzione con i promotori del parco solare alpino. Ma la decisione era stata impugnata con successo da un cittadino patrizio (lo stesso che aveva ricorso contro la delibera comunale). Nel febbraio 2025 l’Ufficio patriziale, dando seguito a quanto richiesto dalTribunale cantonale amministrativo, aveva proposto un bando di concorso per dare in diritto di superficie trentennale i terreni al miglior progetto che sarebbe pervenuto, ma in Assemblea aveva deciso di ritirare il relativo messaggio. Questo perché un giorno prima dell’Assemblea il cittadino patrizio aveva inoltrato una lettera che evidenziava punti a suo dire ancora dolenti su quanto veniva prospettato di accettare. Punti su cui l’Ufficio patriziale ha deciso di chinarsi, nella speranza che l’eventuale decisione positiva di martedì possa crescere in giudicato incontestata.
Rassicurazioni finanziarie
Rispetto al messaggio di qualche mese fa, quello al voto martedì sarà molto più specifico sul cosa l’Assemblea dovrà deliberare, tenendo anche conto dei dubbi sollevati dal cittadino patrizio. La frase più importante è probabilmente questa: «Al termine della concessione o in caso di cessazione dell’attività, per qualsiasi motivo, già a partire dalla fase di cantiere, lo status quo attuale dovrà essere ripristinato dall’aggiudicatario. Questi costi dovranno essere adeguatamente garantiti all’atto della stipula del diritto di superficie». Il timore era infatti che qualora qualcosa andasse storto nel progetto, oppure al termine del ciclo di vita della struttura, il materiale potesse essere semplicemente abbandonato in valle, senza particolari conseguenze. Ora invece il bando di concorso richiede appunto la garanzia, anche finanziaria, che il tutto verrà in ogni caso sgomberato.
Per ora, il messaggio ha incassato il sì della Gestione: «Sulla base della nostra esperienza e delle nostre indagini, sulla base delle nostre convinzioni e delle convincenti motivazioni addotte dall’Ufficio patriziale in merito alla bontà della nuova procedura che si è deciso di intraprendere per portare a termine il progetto del parco solare, raccomandiamo a tutti i patrizi presenti in Assemblea a voler accogliere positivamente il messaggio».
Il fabbisogno di 4.000 famiglie
Una volta realizzato, il parco solare promette di generare 16 gigawatt di energia all’anno, pari al fabbisogno di 4.000 famiglie. Realizzarlo costerà all’incirca 46 milioni di franchi. I pannelli solari, che non si vedranno dal fondovalle, si estenderanno su 80.000 metri quadrati.