Ticino

Ecco com'è andata la stagione di caccia alta

Si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale a cervi e caprioli (tra metà novembre e fine dicembre 2025) – Sono 19 i casi di ritiro della patente per violazioni particolarmente gravi della legislazione cantonale e federale, tra cui un caso di bracconaggio
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Red. Online
06.10.2025 09:12

Domenica 28 settembre 2025 è terminata la stagione di caccia alta 2025. Questo periodo venatorio si è svolto dal 6 al 21, nonché dal 24 e 28 settembre 2025, per un totale di 20 giorni di caccia. I 1.774 cacciatori ticinesi che hanno staccato l’autorizzazione per questo periodo venatorio potevano abbattere camosci, caprioli, cervi, cinghiali, marmotte, volpi e tassi.

Il bilancio

La caccia alta 2025 si è svolta in modo corretto, fa sapere il Dipartimento del territorio (DT). Si segnalano poco più di 140 autodenunce e 19 casi di ritiro della patente di caccia per violazioni particolarmente gravi della legislazione cantonale e federale, tra cui un caso di bracconaggio (caccia notturna con arma silenziata e visore termico), esercizio venatorio in zone vietate o impiego di mezzi ausiliari proibiti. Per quanto riguarda invece le infrazioni minori, per lo più sanzionate attraverso la procedura della multa disciplinare, i dati definitivi saranno disponibili nelle prossime settimane, una volta completata la raccolta di tutta la documentazione. «Cogliamo l’occasione per invitare i cacciatori, che non lo avessero ancora fatto, a ritornare al più presto i Fogli di controllo all’Ufficio della caccia e della pesca».

A decorrere dalla stagione 2025 si è tornati a programmare l’avvio della stagione di caccia alta al termine della prima settimana di settembre. Con il posticipo di 7 giorni si è voluto ovviare al perdurare delle condizioni tipicamente estive di fine agosto, che in passato si erano rivelate poco favorevoli all’esercizio venatorio. La caccia alta ha avuto in generale delle condizioni meteorologiche favorevoli, con un clima fresco che ha favorito la presenza di selvaggina sul territorio. Alcune giornate piovose e nebbiose hanno in parte reso difficoltosa la caccia, soprattutto in montagna.

463 camosci, poco meno della metà del piano di abbattimento

Per il camoscio le catture sono in diminuzione. In totale nel 2025 sono stati abbattuti 463 camosci (223 maschi adulti, 159 femmine adulte e 81 anzelli di età 1.5 anni), mentre nel 2024 erano 619. I distretti con le maggiori catture sono risultati il Locarnese, la Leventina e la Valle Maggia. La quota raggiunta è inferiore al piano di abbattimento di 800 capi (350 maschi adulti, 350 femmine adulte e 100 anzelli di 1.5 anni), «è tuttavia da apprezzare il sensibile miglioramento tra le catture del rapporto tra i sessi» passato da quasi 2 maschi ogni femmina nel 2024 a 1,4 maschi ogni femmina nell’anno in corso.

La diminuzione delle catture di camosci, precisa il DT, è principalmente da imputare a quattro cause: la perdita d’attrattiva della caccia al camoscio, l’eliminazione del secondo giorno di cattura diretta al maschio adulto, il deterrente del divieto di cattura del maschio adulto diretto due anni consecutivi e le condizioni meteo non particolarmente favorevoli nel giorno di cattura diretta al maschio adulto (martedì 9 settembre 2025).

2.163 cervi: sarà aperta la caccia tardo autunnale

Le catture di cervo sono notevolmente aumentate rispetto al 2024, assestandosi a 2.163 capi (1.722 nel 2024): 1.117 maschi, 736 femmine e 310 cerbiatti. Il piano di abbattimento, definito in funzione dei censimenti e per limitare i danni al bosco e alle colture agricole, non è tuttavia stato raggiunto e dunque si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale che avrà luogo da metà novembre a fine dicembre 2025. A differenza degli scorsi anni, a questa caccia potranno partecipare anche i cacciatori che non hanno staccato l’autorizzazione di caccia alta, a un prezzo maggiorato rispetto al costo regolare.

La possibilità di registrare la cattura online dei maschi di cervo (cerbiatti esclusi) è stata sfruttata per il 60% dei capi catturati nelle relative classi d’età. «Le modifiche di regolamento introdotte con l’obiettivo di aumentare la pressione sul cervo si sono dimostrate efficaci, traducendosi in questo incremento dei prelievi sul cervo, responsabile di importanti danni al ringiovanimento boschivo e alle colture agricole», scrive ancora il DT.

239 caprioli

Le catture di capriolo sono state di 239 capi (389 nel 2024), di cui 151 maschi e 88 femmine. Il maggior numero di capi è stato prelevato nel distretto di Lugano, seguito da Locarno e Vallemaggia. «I prelievi su questa specie volti a correggere il rapporto sessi, che idealmente deve essere paritario tra maschi e femmine, continueranno nella caccia tardo autunnale al cervo al capriolo». La diminuzione dei prelievi è da ricondurre principalmente alla moratoria della caccia al capriolo, stabilita per il triennio 2025–2027 nei distretti di Blenio e Leventina, dove questa specie presenta densità relativamente basse.

Cala anche la caccia al cinghiale: 284 esemplari

Per il cinghiale, gli abbattimenti riferiti al periodo della caccia alta mostrano un netto calo rispetto allo scorso anno. I capi catturati nella sola caccia alta per questa specie sono 284 (646 nel 2024). Cinque sono stati confiscati dall’Ufficio del veterinario cantonale poiché presentavano elevati tassi di cesio-137 (a causa della ricaduta radioattiva generata dall’incidente di Chernobyl del 1986).

Tenendo conto degli abbattimenti da parte degli agenti della polizia della caccia e dei cacciatori muniti di permesso di guardacampicoltura (contenimento danni), ai quali vanno aggiunte le catture in caccia estiva, da inizio 2025 sono stati catturati in totale 2.041 cinghiali (stato al 30 settembre 2025), contro i 2.384 del 2024 sul medesimo periodo. «Ci si augura che la tendenza alla diminuzione (probabile testimone di un calo delle popolazioni di questo ungulato) sia confermata anche nei prossimi anni nell’ottica della prevenzione dei danni e dell’auspicata riduzione degli effettivi come previsto nella strategia di prevenzione contro una potenziale epidemia di peste suina africana (PSA)».

Ulteriori prelievi dei cinghiali saranno effettuati durante la caccia invernale che si svolgerà tra metà novembre 2025 e inizio 2026, e non si esclude un prolungo sui successivi mesi a dipendenza dell’esito dei prelievi. Si ricorda che da quest’anno sarà possibile acquistare direttamente l’autorizzazione alla caccia del cinghiale, anche da parte dei cacciatori che non hanno staccato una delle autorizzazioni delle categorie ufficiali, a un costo maggiorato rispetto al prezzo regolare. Inoltre, i soli iscritti alla caccia invernale al cinghiale 2025 potranno eventualmente partecipare alla caccia estiva 2026, che, se sarà confermata anche in funzione della PSA, sarà riproposta come gli ultimi anni ad iscrizione e senza una ulteriore tassa aggiuntiva.

Per la marmotta, il tasso e la volpe, i dati delle catture saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo in quanto esentati dall’obbligo di essere presentati a uno dei posti ufficiali di controllo.

I dati delle catture per le singole specie

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