Ecco come ti valorizzo una piazza

Nel Medioevo era la porta sud di Bellinzona, detta anche «Caminada» o «Lugano». E perciò protetta da un rivellino fino al 1810, quando la fortificazione fu demolita per far spazio ad un’infrastruttura neoclassica poi a sua volta vittima delle ruspe mezzo secolo dopo. Nel 1903 venne poi costruito l’Obelisco a ricordarci il primo centenario dell’indipendenza del Cantone Ticino ottenuta in virtù dell’Atto di Mediazione napoleonico.
Non ci sono più dubbi, crediamo: stiamo parlando di piazza Indipendenza, nella Turrita, che nei prossimi anni sarà al centro di un ampio progetto di riqualifica urbanistica. Quell’agorà - e, in definitiva, l’intero comparto - cambierà in parte volto alla luce della realizzazione (ritardata da ricorsi, non partirà prima del 2026) del terzo binario da quasi 200 milioni di franchi e della fermata TiLo.
Maggiore «vivibilità»
«I flussi generati dalla nuova fermata TiLo e la riorganizzazione del trasporto pubblico offrono l’occasione di ripensare l’organizzazione della piazza a beneficio di una maggior qualità e vivibilità della stessa e di una maggior sicurezza e comfort per la mobilità lenta (pedoni e ciclisti). La misura contribuisce a mantenere, sviluppare e valorizzare dei luoghi di riferimento e di fruizione pubblica significativi per la popolazione, in generale alla valorizzazione degli spazi liberi nel comprensorio insediativo».
Eccolo, messo nero su bianco a pagina 43 del Programma d’agglomerato del Bellinzonese di quinta generazione (in pubblicazione fino al 16 settembre), l’obiettivo del progetto di rivalorizzazione dell’agorà (tutelata quale parte integrante del nucleo storico e secondo l’inventario ISOS), nota per il monumento celebrativo alto 13,5 metri firmato dall’architetto Armand Neukomm e dallo scultore di Stabio Natale Albisetti.
Un po' caotica
Una piazza che pulsa quotidianamente ma che - all’occhio di chi per la prima volta, magari, fa tappa nella capitale - può sembrare relativamente caotica. Vi si condensano, infatti, i bus, le automobili, i parcheggi per queste ultime, i cittadini che la animano e la attraversano, in quanto lì e nelle immediate vicinanze si trovano uffici comunali e cantonali. Ciò non potrà che aumentare dopo l’apertura della fermata ferroviaria «grazie ai flussi pedonali da e per la stazione».
Oltre 3.000 pendolari al giorno
Data la conformazione particolare e l’impossibilità di adattare le fermate ai sensi della Legge sui disabili, si è optato per spostare l’attestamento delle linee di AutoPostale all’esterno della piazza. Ripensando in questo modo l’urbanistica della stessa e l’organizzazione del traffico. Si mira principalmente a ridefinire gli spazi dedicati al traffico, a recuperarne (di spazi) per la fruizione pubblica e per la mobilità lenta nonché a mitigare le isole di calore.
«Dalla nuova fermata transiterà la maggior parte degli utenti TiLo verso i numerosi posti di lavoro situati a sud e a ovest del centro storico», si rileva. Potenzialmente si tratta di oltre 3.000 pendolari al giorno.
Le quattro fasi di intervento
Il progetto di riqualifica è sul tavolo della Città e dei competenti uffici cantonali da una decina d’anni, ma ora si è pronti ad entrare nel vivo. Quattro le fasi d’intervento. La prima, fra il 2025 ed il 2026, preconizza «l’elaborazione di un concetto progettuale interdisciplinare con il coinvolgimento di specialisti (architettura/pianificazione, infrastruttura stradale, tutela beni culturali, architettura del paesaggio) e la definizione delle modifiche di Piano regolatore necessarie. Visto il contesto particolare, la sensibilità del luogo e le diverse esigenze, si prevede una procedura che permetta lo scambio di idee tra diversi professionisti».
Secondariamente dal 2027 ci si concentrerà sulla procedura riguardante la variante di PR; a seguire focus sui progetti di massima; la tappa 4, quella realizzativa, è stimata dal 2032.