Finanze

Eredità ed entrate fiscali: sorridono i conti di Agno

Il Consuntivo 2022 si è chiuso con un avanzo di 1,15 milioni a fronte dei quasi 50 mila franchi preventivati – Il risultato è stato raggiunto grazie ad un lascito al Comune e alle sopravvenienze d’imposta – Umori ben diversi a Bioggio, che paga la stangata Kering
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
11.05.2023 23:30

A fine aprile era toccato a Lugano a brindare alle sue entrate fiscali. Ora è il turno di Agno. Ovviamente parliamo di realtà, e di cifre, molto differenti, ma il concetto di base è lo stesso: grazie anche alle sopravvenienze d’imposta, le previsioni fosche dei preventivi sono state sovvertite da consuntivi in salute. Ma se a Lugano a giocare la parte del leone erano state le imposte (con un +27,2 milioni alla voce sopravvenienze fiscali era stato possibile chiudere i conti del 2022 con un avanzo di 12,7 milioni a fronte di un preventivo decisamente più pessimista) nel Comune malcantonese buona parte del merito è di un’eredità, che ha permesso di archiviare l’esercizio dell’anno scorso con un avanzo d’esercizio di 1,15 milioni (contro un Preventivo che prospettava un avanzo di soli 48.570 mila franchi).

L’edificio da... un franco

A influire sul risultato, come detto, è stata (anche) una successione, un’eredità lasciata al Comune dalla famiglia Boffa. Parliamo di quattro terreni il cui valore di stima è stato registrato nei ricavi, e di uno stabile in Strada Regina inserito a bilancio con la cifra di un franco «in quanto non si è ancora decisa la sua destinazione futura». In totale, il segno più va apposto alla cifra di 669.973 franchi.

Ma a contribuire sono state anche altre due voci: una maggior entrata dovuta all’incasso delle multe di polizia (+ 385 mila franchi) e all’Open Air, che ha portato un utile di circa 56 mila franchi. Tornando invece alle entrate fiscali, già solo con le sopravvenienze d’imposta – si legge nel documento, approvato lunedì dal Municipio – «il risultato determina quasi mezzo milione di franchi di avanzo. Gli introiti delle imposte fisiche e giuridiche per gli anni 2020 e precedenti sono stati superiori alle previsioni, e ad essi si aggiungono le maggiori entrate d’imposte speciali».

A questo punto sorge spontanea una domanda: non vi è una certa convenienza politica nel pubblicare previsioni fosche seguite da risultati splendenti? La risposta, per quanto riguarda Agno, la si trova tra le righe delle considerazioni generali: «Come abbiamo avuto modo di commentare nei precedenti esercizi, si assiste ad un sensibile aumento delle imposte» e «pure le previsioni al ribasso determinate per gli anni 2021 e 2022, a seguito della pandemia, sono confutate dalle notifiche che man mano vengono comunicate ai Servizi finanziari. Il Municipio ha sempre seguito negli anni una linea prudenziale nella valutazione del gettito fiscale basandosi sui dati contabili al momento della chiusura dei rispettivi esercizi. Del resto, proprio negli anni abbiamo assistito ad una stagnazione del numero di abitanti, oltre a condizioni economiche fluttuanti e tali da rendere particolarmente difficile quantificare l’evoluzione del gettito delle persone giuridiche».

In conclusione, il risultato del 2022 permette ad Agno di guardare al futuro con ottimismo anche se occorrerà «sempre avere un occhio di riguardo per i costi dei servizi erogati, per non gravare fiscalmente sui propri contribuenti. Anche in questo ambito il Comune deve mantenersi attrattivo, tenuto conto di un contesto sfavorevole con Comuni limitrofi che beneficiano di gettiti d’imposta pro-capite notevolmente superiori ai nostri».

Effetto Kering

Ma se Agno può ringraziare le maggiori entrate fiscali, lo stesso non ha potuto fare il vicino Comune di Bioggio, confrontato con un disavanzo di esercizio di circa 5 milioni di franchi (a preventivo: 1,1 milioni), dovuto – si legge – a «fattori imponderabili e molto sfavorevoli sul fronte degli introiti fiscali, soprattutto provenienti da un certo settore delle nostre persone giuridiche». A influire, e molto, è stata la sottovenienza a favore di Kering, ossia la restituzione di 1,7 milioni al colosso della moda che ha portato a rivalutare anche i gettiti del 2016, 2017, 2018 e 2019. Va precisato che il deficit di consuntivo effettivo ammonta a 7 milioni, ma grazie allo scioglimento totale dell’accantonamento del contributo di livellamento di 2 milioni, autorizzato dagli Enti locali, si è potuto alleviare il passivo. L’Esecutivo «dovrà ora chinarsi sulla delicata situazione finanziaria comunale, in particolare sulla fissazione del moltiplicatore del 2023». Ma non solo. «Per evitare che i conti chiudano nuovamente con un disavanzo così importante che potrebbe compromettere la stabilità finanziaria del Comune, si dovrà agire a tutti i livelli ed in tutti i dicasteri, collaborando con la Commissione della gestione già per il Preventivo 2023 (tutt’ora sotto ricorso), alfine di trovare una soluzione che permetta di consolidare le finanze comunali».

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