FFS Cargo e Ducrot: «Nessun licenziamento in Ticino? Le informazioni divergono»

«Il direttore di FFS signor Ducrot ha risposto positivamente alla richiesta di un incontro sollecitato dal nostro Comitato proponendoci la data del prossimo 1. dicembre 2025». È l'inizio di un'e-mail inviata da Matteo Pronzini, a nome del Comitato «No allo smantellamento di FFS Cargo», al Consiglio di Stato. Un'e-mail che si riallaccia alla proposta lanciata, a inizio ottobre, da Vincent Ducrot, amministratore delegato delle Ferrovie federali svizzere.
La data, sottolinea Pronzini, è problematica: «Da quanto abbiamo potuto capire quest’incontro, nelle intenzioni delle FFS, non sarà congiunto con l’incontro che avete richiesto voi. Inoltre, a nostro avviso, la data del 1. dicembre 2025 è posteriore alle decisioni che le FFS intendono adottare in relazione al traffico merci e ai posti di lavoro».
Il Comitato, ricordiamo, di recente era sceso in piazza a Bellinzona per protestare contro lo smantellamento. Rispondendo alle richieste del Comitato, Ducrot dal canto suo aveva ribadito che «Roberta Cattaneo, direttrice regione sud di FFS, si metterà in contatto per fissare un appuntamento dopo la seconda metà di novembre, poiché entro tale data disporremo di informazioni più concrete e aggiornate, al fine di avere un incontro il più chiaro e completo possibile». Di nuovo, la conferma: in ogni caso, «in Ticino non ci saranno licenziamenti».
A questo proposito, ribadisce Pronzini, «il personale FFS Cargo che ha partecipato ai due incontri organizzati dalla direzione nella giornata del 15 ottobre ci ha riferito che è stata loro comunicata la chiusura del deposito di Chiasso per la fine del 2026». Quanto alla situazione del personale occupato nei due terminal di Lugano Vedeggio e Cadenazzo, ribadisce il deputato, «le informazioni divergono». Durante i due incontri, leggiamo, «è stato riferito al personale che fino al prossimo mese di aprile 2026 non vi sarà nessuna azione, viceversa dalle informazioni a disposizione dei partner sociali ogni collaboratore coinvolto dovrebbe ricevere una proposta concreta, relativa alla sua situazione personale, entro fine ottobre».
Alla luce di tutte queste considerazioni, chiosa Pronzini, «il nostro Comitato ritiene utile e urgente un nuovo incontro» con il Consiglio di Stato «cosi da poter far il punto alla situazione e valutare congiuntamente come proseguire».